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Veneto Giallo: cosa cambia

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Veneto Giallo, viene detto per comodità, mentre l’espressione corretta è “Il Veneto tornerà zona Gialla“.
Poco conta il gergo in questo caso, davanti alla sensazione dei veneti di vedere il sole dopo tanto grigiore.
E in un Veneto Giallo non è la scuola, gli orari, il coprifuoco l’aspetto per cui ci vengono fatte più domande, bensì quello sulla riapertura di bar e ristoranti.
Quasi a dire che in una graduatoria di priorità di importanza per i veneti vengono prima di tutto le aperture di bar e ristoranti.
Finalmente cesserà l’ipocrisia dello “spritz da asporto” con gruppi e gruppetti a sorseggiare in piedi davanti al porta del bar e tornerà finalmente anche il piacere di un buon caffè al bar.
Ed eccole le “nuove” regole per bar e ristoranti in un Veneto Giallo:
Bar e Ristoranti potranno rimanere aperti dalle 5 del mattino alle 18 di sera.
Oltre le 18 torna però il vincolo per cui possono restare aperti solo i ristoranti.
Cosa possono fare i ristoranti? Vendita di cibi per asporto con orario di chiusura definitivo al pubblico alle 22.
“Al pubblico” è significativo in questo caso: oltre quell’orario dipendenti e proprietari possono ancora restare dentro a ricevere ordini per consegne a domicilio che può protrarsi tutta la notte.

Ecco le regole e le restrizioni principali della Zona Gialla che rispetto alla situazione precedente si possono quasi chiamare “aperture” :

– divieto di spostamento tra Regioni (per ora fino al 15 febbraio anziché fino al 5 marzo);
– consentiti gli spostamenti solo tra le 5 e le 22 solo all’interno della propria Regione o Provincia autonoma, con l’eccezione di comprovate esigenze di lavoro, salute o necessità;
– visite consentite una sola volta al giorno, tra le 5 e le 22, solo in 2 persone (oltre ai conviventi non autosufficienti o minori di 14 anni);
– consentiti gli spostamenti verso le seconde case, solo per il proprio nucleo familiare;
– ristoranti e bar aperti fino alle 18;
– scuole in presenza al 100% per infanzia, elementari e medie. Alle superiori didattica in presenza alternata per minimo il 50% e fino al 75% degli studenti;
– università aperte o chiuse su decisione autonoma di ciascun ateneo, in base all’andamento dell’epidemia;
riempimento massimo al 50% dei mezzi di trasporto pubblico locale, ad eccezione

del trasporto scolastico dedicato;
– divieto di asporto per i bar (locali senza cucina) dopo le 18;
– asporto fino alle 22 per i ristoranti (locali con cucina);
– sempre consentita la consegna a domicilio;
– vietato consumare cibi e bevande in strade o parchi dalle 18 alle 5;
– piscine, palestre, cinema e teatri chiusi;
– musei e mostre aperti solo nei giorni feriali;
– centri sportivi aperti;
– chiusi i centri commerciali nel weekend, nei giorni festivi e prefestivi. Ma restano aperti al loro interno le farmacie e le parafarmacie, i presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari. Così le tabaccherie, edicole, librerie e vivai;
– impianti sci chiusi fino al 15 febbraio;
– sospese attività di sale scommesse, bingo, sale giochi e slot machine, anche in bar e tabaccherie.

(foto da archivio)

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