Approfittando del discorso-acqua alta, sempre più “furbetti” ne approfittano per sbarazzarsi degli “intrighi” che tenevano in casa da anni, il tutto senza chiamare Veritas e senza usufruire del suo servizio di ritiro ingombranti.
Le calli, i ponti e i sotoporteghi della zona Celestia assomigliano sempre più a una discarica a cielo aperto: c’è chi ha colto la palla al balzo per eliminare il vecchio televisore a tubo catodico, vecchi materassi, mobilia demodé decisamente asciutta oltre a strutture in ferro già ampiamente arrugginite.
È comprensibile che chi ha DAVVERO perso tutto abbia disposto i propri beni danneggiati fuori dalla porta, e gli operatori ecologici hanno già fatto gli straordinari per riportare Venezia alla normalità.
Ma questo abbandono selvaggio, compiuto tra l’altro approfittando di una calamità, appare vergognoso non solo verso chi ha riportato perdite, ma anche verso gli onesti cittadini che, per farsi portar via un mobile, si sottopongono al lungo iter burocratico richiesto da Veritas.