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L’ospedale di Venezia ai tempi del coronavirus. La situazione oggi

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L'ospedale di Venezia ai tempi del coronavirus. La situazione oggi

All’indomani della notizia dei casi di Coronavirus all’Ospedale Civile di Venezia, il nosocomio veneziano lunedì si è svegliato stamattina quasi completamente deserto. L’atmosfera era surreale.

Sebbene sia in vigore ogni precauzione, dalle mascherine in dotazione al personale ai cartelli che invitano chi accusi sintomi influenzali a far ritorno a casa, non sono molti i Veneziani che stamattina si sono recati nella struttura dei SS. Giovanni e Paolo.

Il centro prelievi, che di norma è sempre molto affollato, alle 8:30 contava non più di sette/otto pazienti. “Di lunedì siamo sempre pieni – spiega un’operatrice – ma dopo la notizia di ieri ben pochi se la sono sentita di venire”. Evidentemente chi non poteva proprio rinunciare.

E nel frattempo il telefono della segreteria continua a squillare: sono cittadini che chiedono come sia la situazione, se l’Ospedale sia chiuso, se le visite già in programma siano state annullate o vengono confermate.

L’Ospedale Civile di Venezia è aperto, anzi, medici e infermieri rimangono in prima linea per rassicurare le persone, cercare di contenere il contagio e rivolgere ai pazienti ogni tipo di cura.

Nei reparti le attività proseguono normalmente. Non risultano defezioni di personale che abbia voluto o preferito non presentarsi al lavoro questa mattina.

I tre casi di Coronavirus si trovano isolati in un reparto blindato, e nonostante la psicosi che sta imperversando tra calli e campielli, non ci sarebbe alcun rischio per i cittadini che in questi giorni si dovranno recare al Civile. I malati sono degenti al Padiglione Jona che, in questa occasione, è stato completamente evacuato in un intero piano trasferendo gli altri pazienti.

D’altra parte il presidio di San Giovanni e Paolo, storicamente, ha sempre ben affrontato tutte le diverse emergenze che di volta in volta spaventavano, tanto che, fuori dai riflettori dei media e all’insaputa di tutti, vi sono sempre arrivati pazienti trasferiti da altri ospedali della terraferma per essere curati, anche per la specialità unica dei letti ad alto isolamento per malattie ad altissima contagiosità voluti dal Prof. Enzo Raise.

Le visite già fissate rimangono confermate in calendario. L’azienda sanitaria ricorda che non è prevista la sospensione di un appuntamento prenotato “per timore”. Viene ricordato, inoltre, ai Veneziani e non che entreranno nell’ospedale, di attenersi alle normali procedure emanate dal Ministero della Salute, tra le quali: lavarsi spesso le mani, non toccare occhi, naso e bocca ed evitare il contatto ravvicinato con le altre persone.

Nino Baldan

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