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Lettere. Legge Regionale 39/2017, Chi sono, alla fine, i “furbetti”?

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Leggiamo in questi giorni sui quotidiani locali il grande risalto scandalistico dato ai risultati reddituali e patrimoniali derivanti dagli ISEE acquisiti dalla Regione per l’applicazione di nuovi canoni e decadenza per gli alloggi pubblici contenuti nella Legge Regionale 39/2017, e pure un continuo uso (o abuso?) della parola “furbetti”.

Premesso che, almeno dal punto di vista morale, chi ha un buon reddito, buona salute, e magari 400 mila euro di risparmi forse la casa a Venezia se la poteva anche comprare, non posso tollerare di additare come furbetti coloro che hanno onestamente (o stupidamente, visto quanto son tassati..) depositato i loro risparmi o liquidazioni o eredità, in  un regolare conto bancario in Italia.

Semmai i furbetti (o meglio farabutti ?) son coloro che hanno evaso il fisco, continuando a dichiarare redditi irrisori e depositando, ben consci dei controlli incrociati della Finanza, i soldi in conti svizzeri o di qualche altro paradiso fiscale.

Mi preme poi una riflessione: è furbetto chi deposita i risparmi regolarmente in banca , o è smemorato chi in 23 anni non gli ha mai chiesto di presentare l’estratto conto e l’’ISEE?

Con la precedente legge regionale 10/96, nessuno, nemmeno volendo, poteva indicare come reddito o altro i risparmi in banca, perché è la legge stessa che non lo prevedeva, e richiedeva solo i redditi e gli immobili, tra l’altro esclusi quelli all’estero  (!!!) (art. 2 comma c: requisiti di accesso agli alloggi pubblici) http://www.consiglioveneto.it/crvportal/leggi_storico/1997/97lr0014.html .

Per cui paradossalmente, un inquilino poteva avere una villa a Maiorca, Portorose, Miami o alle Isole Seychelles  (poiché  fuori dal territorio nazionale), e essere comunque inquilino con un contratto di locazione in una casa pubblica a Venezia.

Di chi è la colpa? Dell’inquilino, della famiglia o di chi ci ha dormito sopra per 23 anni, non adeguando le normative come la nostra Regione?

Allora perché non parlare anche dei furbetti che fino a 15 anni fa risultavano disoccupati al collocamento, ma avevano coniuge magari dirigente e case di proprietà, che soffiavano il lavoro ai disoccupati veri, risultando primi nelle graduatorie per l’impiego presso gli Enti Pubblici di cui chiamate art. 16 – Legge.56/1987 degli ex uffici di Collocamento?

Anche lì si è atteso un ventennio per cambiare le cose e chiedere l’ISEE ai disoccupati, ma intanto ha lavorato per decenni anche chi non aveva bisogno, magari perché ”a casa si annoiava…”

Sembra che tutto questo clamore sui “furbetti” serva solo a nascondere gli effetti ingiusti e devastanti di questa legge che sfratta le persone solo perché hanno magari risparmiato 32 mila euro per rifarsi i suoi 32 denti, dato che le Ulss della Regione Veneto non li ricostruiscono perché, secondo loro, i denti …non sono “essenziali “ (non rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza, detti LEA).

Ma non è forse il caso che la Regione, prima di sfrattare i veneziani con redditi e risparmi modesti, si ricordi quanto è stato fatto alla gestione delle case Ater di Venezia nell’epoca del Presidente Mazzonetto, nominato proprio dalla Regione, e che ha portato persino al commissariamento dell’Ater stessa?

Nonostante l’Assessore Regionale Lanzarin si ostini a dire che intende mantenere com’è la legge, salvo “piccoli correttivi caso per caso… “ (a 74 anni vediamo, a 75 anni forse ? Con criterio discrezionale ? ), credo sia il caso di farsi un esame di coscienza su chi sono i furbetti, e di ritirare, come segno di umiltà ed intelligenza, una legge di giusto intento ma di applicazione devastante.

Attacco politico? No, forse riflessione su chi fa le leggi in Veneto… in piena AUTONOMIA da Roma: se le conseguenze sono queste, non mi pare il caso di concedere ulteriori autonomie,  ma, anzi, forse è il caso di affidare le norme sulle case popolari e la gestione delle Ater allo Stato centrale?

Ci si deve aspettare che gli inquilini che con i loro risparmi o la loro liquidazione pensionistica hanno atteso per anni di ristrutturare il loro alloggio pubblico debbano trovarsi un altra residenza per superamento ISEE ?

Ci si deve aspettare che gli inquilini che hanno ottenuto un alloggio pubblico a condizione che provvedessero a proprie spese al restauro, vengano sfrattati per superamento ISEE, e debbano lasciare  l’appartamento restaurato a Comune o Ater perdendo così  tutti i soldi spesi per il restauro?

Chi sono, alla fine, i “furbetti”?

Michele De Col
Consigliere Municipalità di Venezia Murano Burano

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3 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Signor Michele de Col, noi siamo parte delle 26.000 inquilini colpiti pesantemente dalla legge 39-2017 e avremo molto piacere ad averla con noi alla Manifestazione a Venezia il 28 Settembre 2019, una camminata contro la legge 39-2017.
    Helen Eggleton (Coordinamento Regionale contro la legge ERP)
    heleneggleton53@gmail.com

  2. Bell’articolo, Padova nella stessa identica situazione. Mia mamma 91 anni, risarcita di un danno per la perdita di un figlio a causa di un incidente stradale e seppur non superando i 20.000 euro di isee-erpsi trova un aumento di 320euro in più senza contare le spese condominiale con una pensione di 670 euro. Io vorrei chiedere chi pagherà un giorno ormai non lontano un assistenza a mia mamma visto che i soldi serviranno per pagare l Ater? Dico solo una cosa vergogna….

  3. La vorrei davanti a me la lanzarin anche Zaia, anzi no, è meglio di no, perché non so’ cosa succederebbe….
    Stanno rubando ai poveri i soldi che metteranno nelle loro tasche! Sono una pensionata Sfrattata perché supero i 20.000 euro ( 23000) Questa legge deve essere tolta! Viviamo nel più totale degrado e mezza pensione se ne va in affitto! Dobbiamo lottare di più! Anche il sindacato mi sembra non si muova molto!
    È una truffa legalizzata a danno dei più deboli! Altro che furbetti! I ladri sono loro! Maledetta lega nord!

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