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Il “Realismo magico” nelle opere di Felice Casorati

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Felice Casorati (Novara, 1883 – Torino, 1963) fu uno degli artisti rappresentanti del cosiddetto “Realismo magico”, una corrente pittorica sorta nella prima metà del ‘900, in cui si manifestò la necessità di ritornare all’ordine a seguito delle angosce causate dalla guerra.
Vi fu il desiderio di cercare la classicità, raffigurando scenari immobili e silenziosi, immersi in una dimensione misteriosa.
Per la semplicità delle composizioni e per un’arte tendenzialmente geometrica, nelle sue opere si nota l’influenza di Paul Cézanne, come Casorati fece notare “Tutta la grandezza del maestro di Aix mi si manifestò improvvisa … l’emozione che ne provai fu enorme e non fu un’emozione di sbalordimento o di stupore, che anzi mi sentii preso da quel senso di calma, di fermezza di equilibrio, che solo le opere dei grandi possono dare”.

Pittore dal carattere solitario, si contraddistinse per il suo modo di presentare le opere, che appaiono sospese e statiche, suscitando una sensazione di solitudine melanconica e metafisica.
Lavorava più volte sugli stessi soggetti, come nel caso di Dolores, il ritratto della giovane in nero con le mani sul viso e l’espressione sofferta, che riprese anche nel dipinto “Le signorine”, la figura a sinistra nell’immagine qui riportata.
Nella grandiosa e suggestiva opera con la quale partecipò nel 1912 alla XI Biennale di Venezia, s’osservano altre tre figure, che Casorati specificò applicando in ognuna di loro un cartiglio.
Da sinistra, quindi, a fianco di Dolores c’è la fragile Violante, poi la figura nuda chiamata Bianca, simboleggiante l’innocenza, le cui membra si riflettono sullo specchio posto a terra e di seguito si trova Gioconda, la donna florida, che ha avuto la gioia di godere i piaceri della vita.
Donne giovani, anziane, adolescenti oppure bambine sono i “tipi”, nei quali il pittore esprime le sue riflessioni, secondo una lettura allegorica, in cui viene manifestata una sintesi tra simbolismo e realismo, attraverso un’armonia di forme nitide e semplici.
È così che Casorati definì la sua pittura “…(La mia pittura) che così imprecisamente si usa definire col termine di neoclassica, non è una forma vuota, ma l’espressione più aderente alla mia personalità…” e ancora “Adoro le forme statiche; e poiché la mia pittura nasce dall’interno e mai trova origine dalla mutevole “impressione”, è ben naturale che queste forme statiche e non le mobili immagini della passione, si ritrovino nelle mie figure”.

Sebbene il pittore non aderì alla tendenza artistica della pittura metafisica, le sue opere possiedono un’atmosfera triste e sospesa.
Il tema della donna nuda o vestita è quello che Casorati trattò con continuità, come emerge per esempio nel dipinto “Concerto” (1924) dove, oltre a richiamare le forme di Ingres, rievocò il tema delle bagnanti di Cézanne, riconoscibile nelle lineari volumetrie e nell’atteggiamento delle figure. 

La famiglia Casorati era originaria di Pavia anche se Felice nacque a Novara e dovette cambiare continuamente città perché il padre, ufficiale di carriera, veniva trasferito molto spesso.
Tra i diversi luoghi, il pittore dovette recarsi a Milano, Reggio Emilia, Sassari, Napoli, Torino, Verona e a Padova, dove si iscrisse alla facoltà di legge e studiò musica.
L’opera “Le signorine” è esposta nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro di Venezia, che vista dal vivo offre allo spettatore una sensazione di stupore impressionante.

Dettaglio - Felice Casorati 'Le signorine' 1912, olio su tela, 197x190 cm, Galleria Internazionale d'Arte Moderna Ca' Pesaro, Venezia. La foto è di Manuela Moschin
Dettaglio – Felice Casorati ‘Le signorine’ 1912, olio su tela, 197×190 cm, Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro, Venezia. La foto è di Manuela Moschin

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