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Guide turistiche abusive a Venezia: giusto multarle, ma chi vuole essere in regola che possibilità ha?

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Guide turistiche e giri in barca abusivi a Venezia: multe della Finanza

In questi giorni sono state sanzionate molte guide turistiche abusive a Venezia, ma vediamo anche l’altra faccia della questione: per chi volesse lavorare in regola, dopo una laurea sudata e successivi studi, da anni ormai non ha alcuna possibilità di abilitarsi.

Sono infatti anni che in Veneto non si tengono esami abilitanti alla professione di guida turistica, e la normativa è stata più volte cambiata fino a portare alla paralisi: più nessun esame in Provincia, ne in Regione, né corsi nazionali, e nemmeno più corsi abilitanti presso altre regioni. Tutto fermo!

E’ così che si favorisce la legalità e l’occupazione?

L’azione sanzionatoria, che sembra far bella figura, secondo me nasconde un certo immobilismo che dura da troppo.

Di conseguenza, sarebbe anche più che giustificato che un laureato, qualora debba ora arrangiarsi sbarcare il lunario (dopo aver dovuto magari “dissanguare” i genitori per pagare salate tasse universitarie), non possa stare a casa disoccupato per anni ad aspettare che qualcuno decida, e “faccia da se”.

Il peggio è che ciò accade anche in una città con 30 milioni di turisti annui come Venezia, dove i laureati non possono far altro che starli a guardare.

Ripercorrendo la storia delle abilitazioni, pare che in passato gli esami fossero Provinciali.

In seguito l’Europa ha stabilito che si doveva liberalizzare la professione, quindi le guide potevano esercitare e far l’esame ovunque. Poi le categorie delle guide hanno fatto proteste e ricorsi, quindi alcune regioni hanno istituito corsi abilitanti validi in tutta Italia. Alla fine lo stop totale, che vige tutt’ora: nessun esame, in nessuna parte, per nessuno.

E sono questi i motivi per cui a volte in Italia nascono i “furbetti irregolari” di cui ci si lamenta.

Ci si aspetta quindi che la Regione, e ancor più il sindaco Brugnaro, dopo la repressione, si adoperino con urgenza e solerzia presso il Governo per sbloccare questa paradossale situazione al fine di dare lavoro regolare ai suoi cittadini, ora inconcepibilmente disoccupati proprio in mezzo ad una “miniera” di turisti.

I laureati, anche per essere onesti, attendono fiduciosi…

Prof. Fabio Mozzatto (Veneziano D.O.C.)

(foto di archivio)

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13 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Interessanti le spiegazioni del Prof.Mozzato e la risposta della Dott.ssa Bigai. Non mi permetto di entrare nel merito posso solamente rilevare che trovare una guida disponibile da Pasqua a fine Ottobre di ogni anno è un impresa.
    Franco Veneziano D.O.C.

  2. Chapeau. Criticare la corporazione delle guide turistiche richiede coraggio. In un paese che sopravvive ormai grazie alle rendite di ogni tipo, ognuno difende la sua con le unghie e con i denti. Eppure anche questi signori dovrebbero capire che non è con l'”abuso di posizione dominante” che potranno conservare il loro lavoro.
    Se posso permettermi, dovrebbero anche gestire meglio un certo nervosismo che mi pare diffuso nella categoria. Da testimone di nozze, due anni fa, ho vissuto una scena davvero sgradevole: una guida (venezianissima, come si è premurato di ricordarci) occupa il pontiletto di fronte a palazzo Cavalli con un piccolo gruppo di turisti mentre io e lo sposo aspettiamo il taxi della sposa che deve ormeggiare proprio lì.
    Alla nostra (cortese) richiesta di farsi da parte, il tizio risponde con fare aggressivo: “Io sto lavorando e questa è la MIA città”. Se vi sembra normale…

    • Condivido. Anche se forse questa non era una questione di guide, ma di arroganza, magari proprio da parte di una guida autorizzata, che allora se teneva alla “sua città”, non l’avrebbe sopraffatta con i suoi turisti, rispettando una cerimonia importante come un matrimonio…
      Una cosa del genere ce la si aspetterebbe piuttosto da normali cittadini veneziani, esasperati e soffocati da milioni di turisti che ormai rendono loro la vita impossibile, senza dare loro alcun beneficio.
      Purtroppo anche in questa professione c’è qualche (non certo tutti) arrogante, come citato nell’articolo di cui sotto il collegamento internet, nel quale tra l’altro si legge appunto:
      “CERTE guide però non facciano le vittime, per favore: da anni i veneziani son costretti a rimproverarne molte, e qualcuna (uomo) dalle parti della Ferrovia si mette pure a deriderli assieme al gruppo.”

      Ciò nonostante, conosco anche molte guide che sono attente e rispettose della città e dei suoi abitanti, e comprendo i loro timori nei confronti di una concorrenza sleale da parte di dilettanti e non laureati, che comunque condivido essendo in primis noi musicisti professionisti penalizzati da “strimpellatori”, più che concertisti, che si offrono, spesso venendo dall’estero, per concerti a 50 euro, rovinando mercato e qualità…
      Come per ogni cosa, serve equilibrio ed equità: non si può passare (come pare sia ora moda) dal monopolio privilegiato alla liberalizzazione e concorrenza selvagge.

      Prof. Fabio Mozzatto – Veneziano D.O.C.

      https://www.lavocedivenezia.it/venezia-guida-turistica-rimproverata-da-veneziano-col-fischietto-e-il-minimo-lesasperazione-da-turisti-puo-portare-a-ben-peggio/

  3. Rispondo anche alla gentile Presidente Anna Bigai.
    Gentile dottoressa,
    indubbiamente Lei conosce la materia in modo più approfondito di quanto abbia appreso io da vari soggetti interessati, anch’essi con le idee piuttosto confuse per il susseguirsi di norme, indipendentemente se europee, nazionali o regionali.
    Quello che mi premeva segnalare con l’articolo, e ovviamente mi scuso per eventuali inesattezze, è l’attuale situazione di stallo, a mio avviso e in discordanza con il suo parere, inaccettabile.
    Cito peraltro alcune norme relative, che come vede comprendono anche direttive Europee da me citate nell’articolo:
    -Direttiva Europea 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali
    -Proposta di Revisione della Direttiva Europea 2005/36/CE –
    -L. 6 agosto 2013, n. 97 (Legge europea 2013)
    -Proposta approvazione Intesa Stato-Regioni del 2017, già firmata dalla Conferenza delle Regioni il 21 dicembre -proponeva una guida unica nazionale.,
    -Legge Regionale n.45 del 29/12/2017 :
    «spetterà alla Giunta Regionale, nel rispetto della normativa statale, approvare – sentita la competente Commissione Consiliare – le nuove disposizioni sulle modalità di accesso alle professioni turistiche».
    In relazione ai Suoi esempi, sorvolando sul fatto che ora medici senza specializzazione pare si accingano a lavorare al pronto soccorso…, mi preme distinguere tra un conocorso per Professore di Conservatorio, che si tiene ormai ogni 20 anni(ma solo perché le graduatorie non sono ancor esaurite, quindi non ci sono posti disponibili), e le abilitazioni in varie professioni, che spesso hanno cadenza annuale o biennale.
    Anche gli Avvocati, che Lei cita, hanno ogni anno la possibilità di fare l’esame di Stato per praticare…
    Per rimanere in ambito turistico, i corsi per Guida Alpina (Legge Regionale 8/2005), si tengono con cadenza biennale: non si capisce quindi perché prorpio quelli per le guide turistiche debbano essere assenti da anni…
    Tra l’altro, in seguito a mio recente colloquio in Regione sul Turismo, gli stessi addetti hanno condiviso le preoccupazioni che ho rappresentato, e l’ingiustizia di rimanere per anni disoccuati a causa dell’inerzia normativa.
    Credo poi si debba distinguere tra chi ha il titolo di studio (giusto che non eserciti chi non ce l’ha),
    e la mancata abilitazione, che è cosa ben diversa, e non pregiudica certo la qualità della prestazione, specie se il soggetto è nato e vive nelle città dove svolgerebbe la professione, e studia da anni la sua storia e quant’altro con libri seri, e non su libretti da edicola.
    Non posso condividere che a Venezia, con milioni di turisti (Lei come sa che non sono 30 mila, dato che il Comune li sta ancora contando,?), un laureato per lavorare debba attendere la “stabilità politica”…
    Una domanda: come sa Lei che non è stato il Sindaco a mandare la GDF?
    Cito quanto scrive il sig. Massimo (e non io) nel suo commento:
    “ Un settore per troppo tempo monopolizzato da una cricca corporativa locale, che gode da tempo di rendite di posizione e privilegi ingiustificati”, come dire: chi è senza peccato, scagli la prima pietra.
    Forse faceva implicito riferimento, oltre ai ricorsi fatti da alcuni candidati, anche ad un certo indotto.
    Credo comunque che, senza obbligare ogni turista ad avere una guida, lavoro ce ne sia per tutti (spesso non si trovano guide disponibili), ovviamente a patto che siano laureati, capaci, conoscano l’Italiano, sperando che possano presto abilitarsi. Così non si potrà mai parlare di “privilegi”.
    L’Italia sarebbe una Repubblica fondata sul lavoro, non sull’attesa…
    Ringrazio per le precisazioni.
    Distinti saluti.
    Prof. Fabio Mozzatto

  4. Gentile Professore
    Dalla lettura della sua lettera si evince che Ella non conosca assolutamente la situazione legislativa sulle guide turistiche e che abbia al proposito delle idee confuse.
    L’Europa non ha mai liberalizzato la professione di guida turistica e ad oggi non
    esiste una legge dello Stato italiano che abbia istituito una figura di guida nazionale, esiste solo l’articolo 3 della legge 2013/97 che dice che il titolo è valido sul territorio nazionale, ma l’articolo senza decreti attuativi e’ nullo, pertanto il fatto che si eserciti la professione ovunque senza aver superato esami che certifichino le competenze professionali territoriali e’ solo un atteggiamento “laisser faire”aspettando una stabilità politica che chiarisca la situazione e ciò è causa di doglianza da parte dei professionisti abilitati.
    Le associazioni nazionali delle guide turistiche hanno denunciato corsi “abilitanti” con i quali i personaggi più disparati compravano abilitazioni per esercitare in modo incompetente nelle città di loro preferenza.
    Dire che si esercita una professione in modo illegale perché non ci si può abilitare e’ alquanto scorretto, per nessuna professione ci sono continuamente esami abilitanti, eppure non si sono mai visti in tribunale avvocati senza laurea o nelle scuole insegnanti
    senza un riconoscimento da parte dello Stato.
    Non credo poi che tutti i laureati veneziani vogliano fare la guida turistica, sarebbe bizzarro quanto meno, comunque posso assicurare che una laurea non basta per essere una guida seria e preparata, ma servono anni di studio e di ricerca, qualche libricino comperato in edicola non da la preparazione che la professione richiede e un laureato dovrebbe esserne cosciente.
    La maggior parte delle “guide” improvvisate inoltre non ha nessun titolo di studio, assistiamo a una corte dei miracoli che svilisce e offende la nostra città e la sua storia.
    La Regione e il Sindaco di Venezia che Ella cita non hanno nulla a che fare controlli di questi giorni, effettuati dalla GDF.
    A parte il fatto che non ci sono 30 milioni di turisti all’anno a Venezia, non possiamo obbligare tutti ad avere una guida.
    Sempre a disposizione per qualsiasi chiarimento,
    distinti saluti
    Dott.ssa Anna Bigai
    Presidente Cooperativa Guide Turistiche di Venezia
    VicePresidente ANGT (Associazione Nazionale Guide Turistiche)

  5. Articolo perfetto, che coglie esattamente la questione-guide a Venezia. Un settore per troppo tempo monopolizzato da una cricca corporativa locale, che gode da tempo di rendite di posizione e privilegi ingiustificati rispetto ai “ciclo storico” della città e dell’evoluzione dell’industria turistica globale.

  6. All’estero possono operare solo le guide del posto, altrimenti multe salate. Esperienza diretta in Germania, Turchia, Libia e Siria. Non vi dico la difficoltà di capire il loro italiano!

    • In Germania sto lavorando da più di 3 anni e non viene richiesto nulla, altro che essere lavoratore autonomo, pagare le tasse e nei posti specifici (Campi di concentramento, palazzi ecc) pasare il loro corso / esame.

      È una cosa proprio alucinante il fatto di non dare più possibilità ai giovani da parte di questa particolare “aristocrazia” chiamate guide uffuciali.

  7. Ci rendiamo conto che per un patentino di accompagnatore turistico bisogna trasferirsi um mese a Modena o Sassuolo, perche’la regione Veneto non ne organizza da sempre… Stiamo parlando di accompagnatore, non guida, e in quelle due citta’ne organizzano uno al mese…E in Veneto neanche uno…

  8. Emerito professore le parlo da esperto del settore. Immagini che un laureato in archeologia reclamasse, in quanto disoccupato, di voler entrare il sala operatoria. Lei si farebbe fare da lui la protesi dell’anca ? Quando io devo assegnare un gruppo ad una guida non posso usarne una abilitata a Faenza per spiegare Venezia. Ancor di più se si è abilitata in Romania

    • Appunto. Occorre che A VENEZIA vengano indetti esami per guide turistiche che A VENEZIA intendono lavorare, esami che oltre a prendere in considerazione capacità generali verifichino anche l’ effettiva competenza riguardo a storia, arte, architettura e civiltà VENEZIANA.

    • Riporto anche per Lei parte della risposta alla Bigai:
      “sorvolando sul fatto che ora medici senza specializzazione pare si accingano a lavorare al pronto soccorso…, mi preme distinguere tra un concorso per Professore di Conservatorio, che si tiene ormai ogni 20 anni(ma solo perché le graduatorie non sono ancor esaurite, quindi non ci sono posti disponibili), e le abilitazioni in varie professioni, che spesso hanno cadenza annuale o biennale.
      Anche gli Avvocati, che Lei cita, hanno ogni anno la possibilità di fare l’esame di Stato per praticare…
      Per rimanere in ambito turistico, i corsi per Guida Alpina (Legge Regionale 8/2005), si tengono con cadenza biennale: non si capisce quindi perché proprio quelli per le guide turistiche debbano essere assenti da anni…

      Credo poi si debba distinguere tra chi ha il titolo di studio (giusto che non eserciti chi non ce l’ha),
      e la mancata abilitazione, che è cosa ben diversa, e non pregiudica certo la qualità della prestazione, specie se il soggetto è nato e vive nelle città dove svolgerebbe la professione, e studia da anni la sua storia e quant’altro con libri seri, e non su libretti da edicola.”
      Cordiali saluti.

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