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Coronavirus a Venezia, positività in Comune. Le proteste degli ospiti alla Croce Rossa di Jesolo

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Coronavirus, focolaio alla Croce Rossa di Jesolo: 42 migranti positivi. Ultima ora

Coronavirus a Venezia: diversi i fronti aperti. Ca’ Farsetti si trova a fare i conti con il virus per la scoperta di un suo messo comunale positivo. Il dipendente è stato posto in quarantena a casa ed ora si procederà al tracking per i soggetti a lui vicini. Sul lavoro sono stati invece posti in isolamento fiduciario una decina di colleghi, quelli di più vicino contatto.

La notizia si è sommata ad altre nella difficile giornata di ieri. Innanzitutto quella esplosa nel tardo pomeriggio che ha confermato 14 casi Covid nella casa di riposo di Mestre ( 12 ospiti e 2 operatori), una situazione che andrà gestita con la massima cautela nelle prossime ore per evitare che possa deflagrare.
Intanto è scoppiato il protocollo emergenziale: «sono stati sospesi i nuovi accoglimenti; sono stati informati telefonicamente i familiari degli ospiti risultati positivi; è stato individuato il personale dedicato agli ospiti in isolamento; sono state date disposizioni affinché gli ospiti consumino i pasti in camera; è stata effettuata una sanificazione straordinaria di tutta la struttura ed è stata effettuata un’indagine dei contatti stretti sia degli ospiti, sia del personale dipendente». Non certo provvedimenti di poco conto, basti pensare che torna – tra l’altro – l’impossibilità di andare a trovare gli anziani ricoverati, o che non ci saranno nuovi ingressi fino a nuovo ordine. Problema non da poco per famiglie che hanno una situazione “pesante” a casa e magari erano finalmente arrivati alla giusta posizione in graduatoria per l’ingresso.

CROCE ROSSA DI JESOLO: LE PROTESTE DEI MIGRANTI
Giovedì è stato anche il giorno delle proteste degli ospiti del Centro di Accoglienza della Croce Rossa di Jesolo toccato dal coronavirus. In linea teorica sarebbero passati i 14 giorni decretati dalla prima quarantena, quindi i migranti chiedono e pretendono di tornare a uscire.
In pratica, però, l’ultimo giro di tamponi avrebbe rivelato altri 4 positivi, quindi il contatore dell’isolamento “domiciliare”, in linea teorica, sarebbe ripartito.
Gli ospiti hanno mal gradito la notizia ed hanno urlato slogan e fatto chiasso negli spazi esterni.
“Non c’è Covid qui. Stanno bugiando. Stiamo chiusi qua per niente”. L’italiano è approssimativo ma il senso della scritta su un lenzuolo issato a mo’ di striscione si capisce benissimo.
La protesta è stata naturalmente presa sul serio dalla Questura che ha circondato la struttura con agenti in tenuta antisommossa.
Secondo quanto riferito ieri, in tarda serat,a gli agenti avrebbero respinto un tentativo di fuga.
Dalla Croce Rossa si fa sapere che i migranti sono impazienti dopo aver completato la quarantena ma che la loro uscita non è ancora possibile perché “L’Ulss 4 non ha ancora rilasciato ‘un certificato’…”.

ULTIMI NUMERI A VENEZIA
Il coronavirus è tornato ad affacciarsi con decisione nel veneziano. 32 nuovi contagi a Venezia e provincia giovedì sera, rispetto al precedente di mercoledì sera. Vero è che si tratta di focolai localizzati e circostanziati per cui in teoria sotto controllo.
Oggi sono 146 le persone positive sul nostro territorio e a questi si aggiungono due nuovi ricoveri a Dolo, ingressi che portano a 5 il numero totale dei ricoverati.

SITUAZIONE PREOCCUPANTE IN VENETO
Giovedì sera alle 19.15 l’Ansa apre con: “Torna forte l’allarme in Veneto”.
I nuovi casi di positività al Coronavirus sono 200 in sole 24 ore, dal pomeriggio di mercoledì a quello di giovedì.
I contagi in più arrivano a causa anche del nuovo ‘corposo’ cluster tra i migranti del centro di accoglienza di Casier alle porte di Treviso.
Il dato totale in regione è così balzato da 19.890 infetti ai 20.090 di giovedì sera.
Il presidente del Veneto Luca Zaia intanto chiede “pieni poteri alle Regioni” per la gestione dell’emergenza Covid-19 ma i suoi detrattori rispondono: “Ma se è proprio dal Veneto che arrivano le più brutte notizie di giornata?”
200 casi in più in poche ore, 131 i positivi in un centro di accoglienza per migranti nel Trevigiano (su 330 ospiti). E’ il focolaio più grande scoperto in un colpo solo dopo la fine del lockdown.

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