“Non si tratta di essere ‘aperturisti’ o ‘chisuristi’, ma di guardare in faccia la realtà: è iniziata una fase di convivenza con il virus. Certe cose le abbiamo ormai capite”.
Sono le parole del presidente del Veneto Luca Zaia, a proposito delle misure contenute nel nuovo decreto legge sul Covid.
“Rispetto a maggio dell’anno scorso – ha ricordato – abbiamo in più le vaccinazioni, gli anticorpi monoclonali e i protocolli di cura, abbiamo acquisito esperienza. Non dobbiamo banalizzare la presenza del virus, però è vero che un minimo di buonsenso e rispetto della reciprocità nelle aperture ci vuole. È difficile spiegare che una partita di calcio scapoli-ammogliati si può fare dal 26 e invece una palestra può aprire solo dal primo giugno. E’ difficile spiegare che ristoranti possono aprire all’aperto, in un periodo in cui fa freddo. Alcune decisioni sembrano incongruenti – ha concluso Zaia – rispetto ad alcune già vigenti”.
“Sulla scuola il Governo ha dimostrato capacità di ascolto” ha poi sottolineato il presidente del Veneto Luca Zaia, a proposito del ‘dietrofront’ dell’esecutivo sul ritorno in presenza degli studenti.
“Ha dimostrato – ha aggiunto – che non era vera la leggenda metropolitana che qualcuno voleva far credere, che se non ci sono gli autobus è perché noi non ci siamo preparati. I bus non ci sono, punto”.
Quanto alla decisione sulle presenze, Zaia ha precisato che “secondo me il Veneto può sostenere fino al 60% in presenza, poi decideranno i tavoli prefettizi”.
“Sono ore utili per aggiustare il tiro, il presidente Draghi è persona di buon senso, spero che saprà ascoltare queste osservazioni che i colleghi presidenti fanno assieme a me” è il parere di Zaia a proposito del decreto Covid.
“Ho l’impressione – ha proseguito Zaia – che finora ci sia stato impegno, ma che si possa fare di più. Si è parlato del Green Pass, ma se significa essere tamponati, bisogna che il pubblico garantisca tamponi gratis per tutti, non per chi può pagarlo”.
Infine, sul turismo: “Sul tema del turismo bisogna rivedere da subito il tema delle quarantene”.
“Se un turista viene dagli Usa – ha spiegato Zaia – è già vaccinato, e non serve la quarantena. Rischiamo di perdere moltissimi clienti. Dobbiamo chiedere che si faccia chiarezza, è inutile fare una riflessione sulle quarantene a luglio. Il 68% dei nostri turisti sono stranieri, quindi la programmazione per loro è importante, non è per un weekend”, ha concluso Zaia.
» ti potrebbe interessare anche: “Venezia e turismo: doccia fredda sulla “ripartenza” con l’Italia che blocca gli arrivi extra-UE“