La discussione, all’interno del tema delle “Riaperture”, si sta spostando sulle possibilità offerte ai locali con posti all’aperto rispetto a quelli che li hanno al coperto, e non poteva essere trascurata all’interno del consueto incontro del presidente del Veneto.
“Venezia è penalizzata in questo”, secondo Luca Zaia.
“Vedo che c’è una discussione aperta all’interno del Governo per essere un po’ più equi sui plateatici, se di equità si può parlare davanti ad un virus: mi metto nei panno di una città storica come Venezia dove gli scoperti sono molto limitati per molti ristoranti o non ci sono affatto”.
“C’è un ristorante famosissimo a livello internazionale – sottolinea – che non ha plateatico per poter aprire. Quindi va fatta una riflessione su questo tema”.
D’altra parte, tutti i risvolti sulle modalità di riapertura sono inevitabili dato che tutti stanno correndo verso la data del 26 aprile che è percepita nell’immaginario collettivo come un “libera tutti”.
“Dal 26 aprile si riapre: ma ci vuole massima attenzione”, dice invece in proposito il Presidente del Veneto Luca Zaia.
“Se ci chiudiamo in casa rischiamo di meno – osserva – però è altrettanto vero che la situazione di equilibrio sta nel mezzo. La responsabilità diventa individuale con mascherina e distanziamento”.
Il ballo c’è anche e soprattutto l’abolizione del coprifuoco alle 22, e su questo Zaia è chiaro: “ci incontreremo tra governatori. Ci vuole una valutazione collettiva e dall’altro un responso di natura scientifica per capire se i presupposti che hanno determinato quella decisione ci sono tutti”.
Massima attenzione alla responsabilità individuale, dice il presidente, dunque diventa inevitabile toccare il discorso sui mezzi pubblici di trasporto.
“Con la scuola in presenza al 100% e il riempimento degli autobus al 50% il problema è che non bastano i mezzi”. “Faccio appello al Governo perché prenda in mano velocemente la situazione. Da lunedì 26 questo sarà il vero problema per tutte le regioni italiane”.
“Con la didattica in presenza al 100% – continua Zaia – e il riempimento dei mezzi al 50%, matematicamente, bisognerebbe raddoppiare la dotazione”.
“Ma non ci sono sul mercato i mezzi. Non vorrei sentire martedì 27 che gli autobus sono pieni”.
“Basti pensare che, per aumentare la dotazione, la Provincia di Vicenza è riuscita a fare dei contratti con autobus che arrivano dalla Sicilia”.
Per Zaia le soluzioni non sono molte: “se non ci sono i mezzi sul mercato – argomenta – o si riduce un po’ la presenza dei ragazzi a scuola, al 60-70%, oppure, lo ha fatto già la Puglia ad esempio, si rende facoltativa la presenza in aula”.
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