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Il virus sta calando ma quest’anno avremo più casi influenzali

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Il virus sta calando: ospedali sempre meno pieni, calo dei casi e via dicendo.
Le terapie intensive ed i reparti ospedalieri sono infatti sempre meno occupati da pazienti Covid, l’incidenza dei casi continua a scendere e l’indice di trasmissibilità Rt, pur facendo registrare un leggero aumento questa settimana, è considerato sostanzialmente stabile.
L’epidemia di Covid-19 nel nostro Paese segna un “progressivo, lento miglioramento” che riguarda tutte le fasce d’età.
Sono confortanti, anche se la prudenza resta d’obbligo, i dati dell’ultimo monitoraggio settimanale della cabina di regia sull’andamento della curva in Italia, che si colloca anche tra i Paesi Ue con la più elevata copertura vaccinale.

“E’ positivo anche questa settimana – ha spiegato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, illustrando in conferenza stampa i dati del monitoraggio – l’andamento della situazione epidemiologica nel Paese: l’incidenza di Covid-19 è di circa 29 casi per 100mila abitanti”.
“Per quanto riguarda l’Rt, invece, c’è un piccolissimo aumento, ma sostanzialmente possiamo considerarlo stabile intorno a 0,85. Il tasso di occupazione sia dei posti di area medica sia dei posti di terapia intensiva è ancora basso, rispettivamente pari al 4,6% e al 4,1%, quindi ben al di sotto della soglia critica fissata al 15% e al 10%”.

Ci troviamo in un quadro in cui, questa settimana, diminuiscono da 4 a 3 (Marche, Molise e Valle d’Aosta) anche le Regioni classificate a rischio moderato.
Inoltre, ha sottolineato Rezza, “venerdì si sono somministrate più di 70mila prime dosi di vaccino, il che è un ottimo risultato e ci dice di come stia andando bene la campagna di vaccinazione con oltre l’85% della popolazione eleggibile che ha fatto già la prima dose e l’81% che ha fatto la seconda dose”.

Una situazione che, dati i numeri, il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha dunque definito di “progressivo, lento miglioramento, con una circolazione del virus tra le più contenute in Europa”.
Siamo insomma, secondo gli esperti, in una fase di decrescita dei casi in tutte le fasce di età.

Sostanzialmente stabili anche i dati del bollettino giornaliero del ministero della Salute.
In calo anche i ricoveri.
E che la situazione sia in una fase di miglioramento lo conferma anche il fatto che, ad un mese dall’inizio delle scuole, non si siano registrate criticità particolari.
“Per ora non abbiamo particolari segnali di allarme dalle scuole, ma stiamo monitorando con molta attenzione l’evoluzione epidemiologica per valutare se il virus dovesse cominciare a circolare più rapidamente”, ha affermato Rezza.

Un altro aspetto da valutare è poi legato quest’anno alla vaccinazione antinfluenzale.
Lo scorso anno l’influenza non ha raggiunto la soglia dell’epidemia stagionale per effetto dei lockdown e delle misure prese.

Quest’anno invece assistiamo già alla circolazione di virus respiratori e questo, ha avvertito Rezza, potrebbe preludere ad una stagione più attiva per i virus influenzali.
Quindi, “l’invito alla vaccinazione contro l’influenza resta particolarmente valido, soprattutto – ha ricordato – per gli over60, i fragili con patologie e le donne in gravidanza”.

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