Quanto ai vaccini Pfizer, quindi, arrivano e vengono stoccate a Mestre settimanalmente 7020 dosi, e la più recente fornitura è quella arrivata nella giornata di martedì. «Delle 7020 consegnate settimanalmente, 5292 sono a disposizione dell’Ulss 3 – sottolinea il direttore Giuseppe Dal Ben – e 1728 competono invece all’Ulss 4 del Veneto Orientale. Questo vaccino Pfizer è quello che è stato somministrato, nella prima fase della vaccinazione, al target specifico degli operatori sanitari degli ospedali e del territorio e agli anziani e gli operatori delle case di riposo».
Le dosi di vaccino Moderna, invece, sono destinate, secondo i piani regionali, alla popolazione anziana sul territorio, che ci si prepara a vaccinare nelle prossime settimane: due sono state fin qui le consegne effettuate a Mestre dal produttore. «In un primo momento sono state stoccate all’Angelo 7800 dosi – spiega Dal Ben – mentre nella giornata di ieri ne sono arrivate altre 5400. Questi vaccini sono destinati, secondo le indicazioni regionali, alla vaccinazione degli over 80. Di queste 13.200 dosi di Moderna che sono state consegnate, per tutto il Veneto, alla farmacia dell’Angelo, 1850 sono per l’Ulss 3: solo un punto di partenza, sarà necessario riceverne in misura molto più consistente per organizzare e garantire il programma vaccinale degli anziani».
Differenti sono le modalità di conservazione dei due vaccini: «entrambi i vaccini, sia il Moderna che il Pfizer – spiega il responsabile, il dottor Filippo Manfrin – sono conservati congelati, ed una volta scongelati vanno somministrati nei tempi previsti dai produttori: il contenuto vaccinale è molto delicato, e non possono essere ricongelati pena la perdita dell’efficacia. Per i vaccini Moderna, che richiedono la conservazione alla temperatura di -20 gradi, utilizziamo un congelatore speciale a cui ora se ne affianca uno ulteriore per le successive forniture».
Ancora più complessa è la gestione dei vaccini prodotti da Pfizer. «C’è un ultracongelatore – sottolinea il dottor Manfrin – messo a disposizione dalla Regione Veneto che consente di conservare le fiale alla temperatura di -70 gradi. Questa temperatura impone particolari attenzioni per il mantenimento dell’efficacia del contenuto delle fiale. Rispettiamo quindi le modalità di utilizzo sia del congelatore che del vaccino. Una volta prelevato un vassoio dal contenitore, abbiamo solo pochissimi minuti per riposizionarlo all’interno del freezer, e non possiamo poi aprire nuovamente il congelatore nelle due ore successive, necessarie per riportare la macchina alla temperatura ideale di conservazione».