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Virus, c’è una nuova “variante”. Bloccati tutti voli dal Brasile

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Virus, c’è una nuova “variante” dopo quella definita “variante inglese“.
Altrettanto maggiormente aggressiva e pericolosa?
Le uniche cose certe al momento sono che l’Italia ha bloccato tutti voli dal Brasile e che il ministro Speranza conferma dichiarando: “Dobbiamo studiarla”.
La ‘variante Brasiliana’ sarebbe responsabile dello sterminio che sta avvenendo in Amazzonia.

Variante Brasiliana, la posizione dell’Italia

L’Italia sceglie “la strada dell’estrema prudenza” e interrompe i collegamenti aerei con il Brasile.
Questo il primo provvedimento, quello più immediato. Occorre tempo per esaminare la nuova variante del Covid che minaccia di essere ancora più aggressiva di quelle inglese e sudafricana.
Secondo alcune teorie questo nuovo ceppo sarebbe addirittura capace di re-infettare chi ha avuto l’infezione e l’ha superata producendo gli anticorpi specifici.
“E’ fondamentale che i nostri scienziati possano studiarla approfonditamente”, ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza.
E’ proprio il ministro ad aver firmato l’ordinanza, valida per il momento fino al 31 gennaio, di blocco dei voli.
La pandemia continua a mordere ovunque e anche la comparsa di varianti del virus in altri Paesi non può non aggiungere preoccupazione.

In Amazzonia la gente muore per strada

La ‘variante Brasiliana’ è l’ultima, in ordine tempo, ed è proprio quella rilevata appunto in Brasile, che ha già colpito in maniera durissima in Amazzonia.
Negli ospedali della regione l’ossigeno è ormai introvabile.
Proprio in questi minuti si sta disperatamente cercando ossigeno in bombole in tutto il Paese per salvare 61 neonati prematuri ricoverati in terapia intensiva in vari nosocomi di Manaus.
Diverse notizie parlano di strutture sanitarie che non ce la fanno più a rispondere alle richieste, così sarebbe accaduto che qualcuno morisse per strada in attesa di soccorsi.

Voli aerei dal Brasile

In questo quadro il nostro governo ha confermato la linea del rigore adottata finora. Ed il ministro Speranza ha disposto il “blocco dei voli in partenza dal Brasile e il divieto di ingresso in Italia di chi negli ultimi 14 giorni vi è transitato”.
Per chi è già in Italia in provenienza dal Brasile sarà necessario segnalarlo e sottoporsi al tampone.
Gli esperti potranno studiare la variante, “nel frattempo scegliamo la strada della massima prudenza”, ha sottolineato Speranza.
Il nuovo ceppo farà la sua comparsa come pare avvenuto già in altri luoghi?




Variante Brasiliana, gli altri paesi

L’aggressività della nuova variante del virus scoperta in Brasile aveva già messo in allarme la Gran Bretagna, dove gli esperti hanno parlato di ben due mutazioni.
Proprio il Regno Unito, già alle prese con i danni provocati dalla variante inglese, ha disposto il divieto d’ingresso per tutti coloro che viaggiano dal Portogallo (porta dell’Europa per il Brasile) e dal Sudamerica.
La stretta sui voli disposta da Londra potrebbe comunque non essere sufficiente: secondo uno dei consiglieri scientifici di Downing Street, l’epidemiologo Mattha Busby, è probabile che la seconda variante brasiliana sia già presente nell’isola, anche se non è stata ancora rilevata.
In Portogallo l’arrivo della variante dal Sudamerica potrebbe avere conseguenze disastrose, se si considera che il sistema sanitario è già in crisi.
Le terapie intensive sono quasi al collasso, con 638 persone in rianimazione sui 672 posti disponibili. E secondo l’associazione degli amministratori ospedalieri il numero dei ricoveri potrebbe aumentare notevolmente nella prossima settimana.
Nelle ultime 24 ore il Paese, appena rientrato in lockdown, ha registrato il record di contagi e vittime.
In tutta Europa le rigide restrizioni continuano ad essere l’unica arma a disposizione dei governi, perché ci vorranno mesi prima che i vaccini coprano un’ampia fascia di popolazione.
L’Ungheria, accusando l’Ue di lentezza nell’approvazione di altri farmaci, ha reso noto che ordinerà un milione di dosi prodotte in Cina.
Lo strappo del nazionalista Viktor Orban può essere letto come l’ennesimo attacco a Bruxelles, ma è anche vero che ogni intoppo sulle vaccinazioni è vissuto con ansia, non solo a Budapest.
E’ bastato ad esempio che Pfizer annunciasse un rallentamento della fornitura ai 27 per scatenare il panico. Proprio in Brasile nel frattempo il presidente Jair Bolsonaro è finito di nuovo nel mirino delle polemiche, con il governatore di San Paolo e suo rivale politico Joao Doria che ha definito “genocida” la gestione della pandemia da parte del suo governo, anche in riferimento alla disastrosa situazione sanitaria dell’Amazzonia.




Situazione Covid in Italia, Ricciardi “Dobbiamo chiudere tutto per un mese”

Com’è la situazione del Covid in Italia?
E’ tale per cui Ricciardi auspica un maggior rigore delle misure restrittive: “Serve un lockdown nazionale di un mese. Zone multicolore non funzionano in fase di plateau o crescita”.
Sono le parole, in un’intervista a La Stampa, di Walter Ricciardi, direttore scientifico degli Istituti Maugeri, e consulente del ministro della Salute Speranza.
In questa fase “è inutile perdere tempo con le zone multicolore” che vanno bene “in un’epidemia discendente, non nella fase attuale di plateau o di crescita”.
Serve: “Un lockdown nazionale, severo e immediato di tre-quattro settimane per facilitare la vaccinazione e proteggerla dalla variante inglese, che altrimenti prenderebbe il sopravvento anche in Italia aumentando i contagi”.
Le misure prenatalizie “hanno impedito una crescita enorme dei contagi, ma non li hanno diminuiti – spiega -. La curva è stabile da molto tempo a un livello alto che rischia di nuocere alla campagna vaccinale, oltre che continuare a uccidere circa 500 italiani al giorno”.
Per ogni caso accertato “ce ne sono uno o due non rilevati. In Italia si possono stimare 5-600mila attualmente positivi”.
Se le regioni “continueranno a vivere le zone rosse come stigma resteranno sul plateau per sempre”.
Anche i numeri più recenti, che la Lombardia vorrebbe venissero tenuti in considerazione, “sono in peggioramento”. In questa fase anche il ritorno a scuola “è sconveniente, perché ogni attività di massa in questa fase va bloccata”.
Ricciardi è ottimista sul vaccino AstraZeneca: “il 29 gennaio si esprimerà l’Ema e da febbraio arriveranno le dosi. Credo verrà approvato nella versione con due dosi piene che copre circa al 60 per cento. Se poi l’autorità italiana lo autorizzasse anche con la prima mezza dose più la seconda intera si arriverebbe circa al 90”.
L’immunità di gregge si potrebbe raggiungere entro l’anno se “basterà il 75 per cento degli italiani vaccinati. Con la variante inglese si salirebbe al 95 e questo è uno dei motivi per cui ora serve un lockdown”.

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