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Morto Stefano Steve Soffiato, ideatore di Venessia.com. Addio ai fotomontaggi geniali della satira veneziana

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di Giorgia Pradolin

stefano soffiato primo piano nostra 500300

E’ morto Stefano Soffiato, “Steve” come lo conoscevano tutti, fondatore di Venessia.com e promotore di innumerevoli iniziative in difesa della residenzialità, autore di video e fotomontaggi satirici.

“Se scendiamo sotto i 60mila residenti – disse nel 2008 – organizzo il funerale di Venezia”.

Un veneziano doc, anzi, “100% Venessian” come la t-shirt che proprio lui ha creato ed ora è sul mercato. Veneziano del sestiere di Castello, Soffiato è nato e cresciuto alla Tana dell’Arsenale dove viveva in gioventù con la famiglia e poi con la compagna.

Aveva 60 anni e circa tre anni fa, verso la fine del 2017, gli è stato diagnosticato un male incurabile, che non gli ha lasciato scampo. Ha portato avanti la sua battaglia con forza di spirito e in questi tre anni, nonostante la malattia, non ha mai smesso di applicarsi per le attività che amava e richiedevano una buona dose di ironia.

E’ morto questa sera, 3 maggio 2020, poco dopo le 19, nel letto della propria abitazione.

Soffiato viene ricordato per molte qualità, dalla simpatia alla genialità nelle realizzazioni grafiche e satiriche, soprattutto però era una persona che univa: è riuscito a stringere rapporti di amicizia duraturi e mettere in contatto le persone che aveva attorno facendole collaborare a progetti comuni, sempre con positività e buonumore. Era anche un “visionario” che, già vent’anni fa, presagiva cosa sarebbe accaduto alla città d’acqua riguardo lo sfruttamento turistico e la residenzialità.

La più grande qualità di Stefano era l’umorismo che l’ha accompagnato per tutta la vita e in tutti i suoi progetti, impossibile parlare con lui e rimanere seri a lungo, non lasciarsi trascinare in qualche battuta.

La sua passione per la fotografia e per la tecnologia lo hanno trasformato, negli anni, da semplice autodidatta a professionista del videomontaggio e fotomontaggio: numerosi i progetti grafici e le denunce goliardiche, sempre realizzate per puro divertimento e passione, anche in grande stile come il “funerale di Venezia“.

Stefano Soffiato è nato e cresciuto a Venezia, i suoi genitori avevano un negozio a San Zaccaria dove lui ha lavorato dopo le scuole prima di gestire il banco di souvenir in Piazza San Marco, che ha tenuto per circa vent’anni. Era uno di quei banchetti che si trovavano sotto le arcate di Palazzo Ducale prima dell’ordinanza che ne disponeva il riposizionamento in piazza. E da quella posizione privilegiata Stefano ha iniziato ad osservare e poi raccontare la sua Venezia e il turismo tragicomico che aumentava di anno in anno esponenzialmente.

Nel 2000 ha aperto il sito “Venessia.com” che ben presto diventa un punto di riferimento per la città, pubblicando cronache dal centro storico e dando spazio alle immagini di Venezia del fotografo veneziano e amico Riccardo Roiter Rigoni. Circa un decennio più tardi il portale si trasforma in associazione con Matteo Secchi, Marco Vidal, Massimo Fadalti, Roberto Scarpa e Davide Ubizzo a cui poi si aggiunge Manuel Tiffi. Tutti volontari motivati dallo spirito di fare qualcosa per la città che continua a perdere residenti.

Stefano oltre alla spiccata simpatia era caratterialmente timido, non amava essere in prima linea, parlare ai microfoni, preferiva realizzare opere grafiche, come ad esempio i fotomontaggi di “Via il gabbiotto dal campanile” che ritraevano la struttura per la vendita di biglietti sotto il campanile di San Marco in ogni parte del mondo. Quella volta la struttura venne spostata dalla Piazza, una delle tante battaglie vinte con l’umorismo.

stefano soffiato box nostra

Dopo la collocazione del primo contapersone, nel 2008, alla farmacia Morelli, Soffiato prese una decisione che confidò agli amici: “Se scendiamo sotto i 60mila residenti, organizzo il funerale di Venezia”. E così è stato nel 2009, una finta cerimonia funebre tra gondole e barche a remi con il comico veneziano Cesare Colonnese vestito da doge, una protesta pacifica che rimbalzò su tutti i media internazionali e diventò una delle notizie più lette di quell’anno.

Una decina d’anni fa, in assenza dell’albero di Natale a San Marco, Stefano aveva portato un alberello in plastica di piccole dimensioni in Piazzetta dei Leoncini, con tanto di un coro attorno, per denunciarne l’assenza nei confronti del Comune. E l’anno dopo ha chiesto all’amico Cesare Colonnese di vestirsi di verde e rappresentare lui stesso l’albero di Natale in Piazza. Per l’Epifania dello stesso anno Soffiato ha portato una calza enorme di carbone sulle porte di Ca’ Farsetti, una punizione simbolica per le mancanze sul fronte della residenzialità.

Molte le iniziative a difesa di Venezia a cui Steve ha partecipato attivamente con l’innato senso dell’humor: la manifestazione “Veniceland” nel 2010, il sostegno al Mercato di Rialto nel 2011, Venexodus nel 2016, la denuncia contro l’ovovia nel 2014 e contro il ponte di Calatrava scivoloso d’inverno che portò i volontari di Venessia.com a salire in cima al ponte con gli sci, in abiti da montagna stile anni ’70.

Sue anche le iniziative di ripulire i graffiti in giro per Venezia una decina d’anni fa, prima che l’attività prendesse forma con l’Associazione Masegni&Nizioleti, e nel 2007, con l’inseparabile Secchi, aveva appeso un lenzuolo a mo’ di nizioleto sul ponte dei Giocattoli “Ponte dei Zogatoi” in riferimento allo storico negozio per bambini sul ponte, e negli anni quel lenzuolo è diventato un vero nizioleto. Un’altra battaglia vinta.

Aveva anche realizzato un “dizionario” umoristico, dal veneziano all’inglese, traducendo i modi di dire e le filastrocche, le parolacce e i nomi delle città venete.

Appassionato di moto, aveva girato sulla due ruote le città della Croazia in cui appariva il leone marciano.

Soffiato si è spento questa sera, lascia l’attuale compagna Gianna Bressan e il figlio Marco, bloccato in Perù dal virus.

Era molto benvoluto in centro storico e la sua perdita è stato un brutto colpo non solo per amici e parenti, ma per tutti i veneziani che lo conoscevano e che con lui hanno combattuto innumerevoli battaglie in difesa di Venezia. Numerosi i messaggi di cordoglio che stanno viaggiando sui social network in queste ore.

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