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Sangue e morti al Radisson Blu, attacco terroristico all’hotel

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Sangue e morti al Radisson Blu, attacco terroristico all'hotel

Ieri mattina, alle 7.15 di Bamako, un commando composto da almeno tre terroristi ha aggirato facilmente le misure di sicurezza all’ingresso dell’hotel Radisson Blu, il più grande albergo della capitale maliana, quello dove soggiornano i rappresentanti delle delegazioni di Nazioni Unite e Francia, oltre a turisti e uomini d’affari stranieri.
Gli attentatori hanno proseguito verso l’edificio principale. Una volta nella hall, hanno cominciato a sparare. All’impazzata, raccontano i testimoni, senza guardare a colore della pelle o nazionalità. In quel momento il Radisson Blu ospitava 140 clienti e 30 dipendenti, era pieno al 90% della sua capacità d’accoglienza, con stanze riempite da persone di 14 diverse nazionalità, ad ampia maggioranza francese. I membri del commando hanno radunato gli ostaggi e si sono asserragliati al settimo e ultimo piano dell’hotel. Chi conosceva i versi del Corano poteva uscire, gli altri no.

Dopo la Francia, il terrore globale degli attacchi terroristici ha così colpito nel Mali, mentre ancora altrove si cercano i responsabili delle stragi di Parigi.
A Bamako è andato in scena l’attacco contro l’hotel più blindato, il Radisson Blu.
L’attacco è stato sferrato dai jihadisti di Mourabitoun, un gruppo che era di al Qaida e avrebbe successivamente sposato la folle causa dell’Isis.

Centosettanta ostaggi detenuti per ore, il gruppo di assalitori in preda a fanatismo delirante ha lasciato uscire soltanto quelli che dimostravano “di saper recitare il Corano”.
Alla fine, intervento delle forze speciali di diversi Paesi con militari sul posto, ostaggi liberati e 27 morti. Fra questi, almeno due terroristi, anche se secondo altre fonti ne sarebbero stati uccisi di più.

Radisson Blu è l’hotel degli uomini d’affari nel quartiere ACI 2000, preferito dai responsabili politici in missione ed esponenti di organismi internazionali. Sono le 7 del mattino quando un’auto – stando a un impiegato dell’hotel al seguito di un veicolo con targa diplomatica – si ferma e fa scendere alcuni terroristi, 2 o 3 uomini secondo le testimonianze poi raggiunti da un altro gruppo, in tutto sembra 12 persone.

Il gruppo, armato fino ai denti, entra in hotel urlando ‘Allahu Akhbar’ e blocca le uscite, tenendo in ostaggio fra le 150 e le 170 persone.
Alle 10.30 scatta il primo blitz delle forze dell’ordine maliane, che però non sortisce effetti immediati.

Per arrivare ad un annuncio di chiusura della situazione critica bisognerà aspettare 9 ore, dopo che alle forze maliane si saranno unite quelle francesi, arrivate dalla vicina Ouagadogou, supportate da rinforzi internazionali, in particolare americani e del Minusma, la forza Onu presente nel Paese.
I quindici militari italiani che fanno parte di questa forza non sono rimasti coinvolti.

In un’atmosfera di terrore, mentre si annunciava la liberazione dell’hotel, gli inviati sul posto raccontavano di operatori della Protezione civile che portavano via cadaveri avvolti in sacchi color arancione adagiati sulle barelle.
Fra i morti due terroristi, secondo la maggior parte delle fonti, ma in serata l’operazione di ‘bonifica’ dell’intero edificio del Radisson Blu era ancora in corso.

Secondo una rivendicazione postata su Twitter, l’azione è firmata dai jihadisti di al Mourabitoun, gruppo legato ad al Qaida ma confluito – secondo recenti sviluppi – nell’Isis.
In serata il ministro della Difesa francese, Jean-Yves Le Drian, ha citato Mokhtar Belmokhtar – già mente della strage all’impianto di gas dell’Is Amenas in Algeria – uno dei fondatori del gruppo, come possibile stratega dell’attacco.

Il presidente francese Francois Hollande ha invitato i francesi che si trovano in “paesi a rischio” in tutto il mondo a “prendere precauzioni”: “Non bisogna smettere di vivere – ha detto – ma in questo momento diamo priorità alla sicurezza”.

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