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L'Italia cerca una strada per limitare la liberta' di espressione del web

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Approda alla Camera una legge comunitaria che, grazie alle modifiche proposte dalla Lega Nord, prevede all'articolo 18 procedure più veloci per far rimuovere i contenuti “illegittimi” dalla rete.
Il voto è previsto per la settimana prossima, si tratta di avviare una procedura più che snella per limitare, in definitiva, la libertà  d’espressione in internet. Infatti, con la nuova norma basterà  una semplice mail da parte del soggetto interessato per obbligare chi offre contenuti e servizi internet (Google, YouTube, Facebook, siti vari) a rimuovere il
contenuto ritenuto scorretto.

Da questo procedimento viene completamente escluso il ruolo intermediario dell'Agcom o
dell'autorità  giudiziaria a cui, invece, era indispensabile rivolgersi prima.

Il testo della legge estende a “qualunque soggetto interessato” la possibilità  di intimare al prestatore di servizi internet la rimozione del contenuto che si tratti di testo, immagine, video o file audio, basta che il suddetto sia ritenuto illegittimo o illegalmente diffuso.

L’ “emendamento bavaglio” per il web è stato presentato dal deputato leghista Giovanni Fava che già  il 15 luglio scorso aveva presentato la proposta di legge 4511.
L’emendamento è passato senza grosse opposizioni in commissione Affari europei in quanto il governo, rappresentato dal ministro Enzo Moavero, non ha preso una posizione ma
si è rimesso all'Aula.

I partiti che hanno acconsentito o non hanno dato la giusta importanza alle conseguenze dell’emendamento ci hanno già  ripensato e sono già  sul piede di guerra, avendo già  pronti degli emendamenti soppressiviSi sono già  mossi Pd, Idv e da Fli per cancellare la norma
appena introdotta. Nel Pdl invece si pensa ad una possibile censura che limiti la pirateria e la libertà  d’espressione (e possibili offese) da parte degli utenti.

[24/01/2012]

Sergio Dal Bon
[redazione@lavocedivenezia.it]

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