Storia e narrativa, passato e presente, realtà e fantasia: ecco “La lama del leone – servizi segreti veneziani e pirati uscocchi”, un romanzo storico-avventuroso che omaggia Venezia dei 1600 anni dalla sua fondazione. A realizzarlo quattro amici veneziani che nel maggio 2021 – ultimo mese dell’anno delle celebrazioni – approfittano del clima mite per una gita in barca in Laguna. Sono il fotografo Stefano De Grandis, il docente di greco e latino Francesco Chiaro e il maestro di difesa personale Sandro Martinelli: curriculum e percorsi totalmente diversi accomunati dall’amore per la città e per la sua storia. A Malamocco li attende Lele Vianello, fumettista allievo di Hugo Pratt, con cui discuteranno su quale contributo apportare ai festeggiamenti.
Martinelli pensa a un racconto che li veda “retroattivamente protagonisti” in una delle vicende meno note della Serenissima, ed ecco l’idea di De Grandis: un romanzo ambientato nel 1600, che a differenza di altre opere non si soffermi sulle famiglie nobiliari ma sulle avventure di un “uomo di spada” (o, anacronisticamente, “agente segreto”) battezzato, non a caso, Sandro Martinelli. “E’ qui che la realtà e la fiction si fondono – spiega De Grandis – con un personaggio ‘un po’ 007 e un po’ Indiana Jones’ inserito in un contesto storico reale curato da Francesco Chiaro, che nel libro ‘impersona’ anche il docente che riporta alla luce la vicenda”. Tutto parte da un vecchio volume, ritrovato alla Biblioteca Querini Stampalia, che nelle note cifrate parla di “eroe che aveva combattuto molte battaglie in difesa del serenissimo dominio” ma che sembrava finito vittima di una “damnatio memoriae”.
Emerge così la storia di Sandro Martinelli, “uomo di spada” scelto dal Doge Marcantonio Memmo per infiltrarsi tra i pirati uscocchi che minacciavano le rotte sulle coste istriane. E tra i riferimenti storici, altri elementi reali catapultano i quattro amici nella Serenissima del XVII secolo, come il coltello utilizzato dal protagonista, realmente ideato dal maestro marziale, o la figura del “soracomito” Stefano De Grandis “scelto per la sua provata lealtà alla Repubblica” e per il fatto che “lui e Martinelli si conoscevano da tempo e avevano stima reciproca l’uno dell’altro”.
Tutto parte da un vecchio volume, ritrovato alla Biblioteca Querini Stampalia, che nelle note cifrate parla di “eroe che aveva combattuto molte battaglie in difesa del serenissimo dominio” ma che sembrava finito vittima di una “damnatio memoriae”.
Per Stefano De Grandis, proveniente dalla fotografia, è la prima esperienza letteraria. Dopo una mostra al Palazzo delle Prigioni nel 1984 realizzò diciotto libri fotografici di cui 10 dedicati alla sua città (“Venezia Romantica” , “Venezia Magica”, “Venezia in Fish Eye” ed altri), quattro con il maestro del vetro Pino Signoretto e fornendo i 10.000 scatti che compongono “Perle di vetro veneziane” di Giacomo De Carlo. “Un vero artista è tale solo se sperimenta – commenta De Grandis – perché è proprio il mettersi in gioco che determina la sua vena creativa”. Ed è proprio la creatività che accompagna il lettore nelle 193 pagine del libro, dove i riferimenti storico/topografici si fondono con una storia curiosa, inedita, avvincente. Il tutto impreziosito da una trentina di illustrazioni in stile “prattiano” di Lele Vianello che, secondo De Grandis, accompagnano la narrazione come la colonna sonora di un film.
“La lama del leone – servizi segreti veneziani e pirati uscocchi” è in vendita su Amazon a 15,69 euro (spese di spedizione incluse).