Tra un paio di settimane avrà inizio il Carnevale di Venezia 2021 mentre aumentano le incognite sulla sua organizzazione. Nel Carnevale 2020 ci fu lo “stop” con due giorni d’anticipo e l’appuntamento “all’anno prossimo” senza immaginare che la pandemia ci avrebbe accompagnati per altri 11 mesi. E così, mentre i contagi non si arrestano, il Comune è al lavoro per cercare di far coincidere il programma con il rispetto delle norme anti-Covid.
Quel che è certo è che il Carnevale di Venezia “partirà il 31 gennaio”, o almeno queste sono le indicazioni di Ca’Farsetti. Nessun rinvio, quindi, a differenza di Rio de Janeiro che ha posticipato la kermesse a data da destinarsi o Verona e Viareggio che hanno spostato gli eventi a inizio maggio e a metà settembre.
Il sito del Carnevale di Venezia 2021 scrive correttamente che “sulla base dell’andamento dell’emergenza sanitaria Covid-19 il programma e le modalità sono in corso di definizione”.
La domanda è: come si riuscirà? Di sicuro al momento non è possibile ipotizzare con la folla che imperversava nelle calli e le decine di migliaia di presenze in Piazza San Marco ad assistere ai voli dell’Angelo e dell’Aquila in Piazza San Marco.
Le norme attualmente in vigore vietano gli eventi “di carattere locale al di fuori dell’ordinaria attività di mercato” e che “di tipo culturale e artistico che implicano la presenza di pubblico o possono creare assembramenti”.
Avremo una Piazza a “numero chiuso” con posti a sedere distanziati?
Neppure, a quanto pare: il dpcm del 25 ottobre ha abolito le manifestazioni all’aperto con un massimo di 1000 spettatori.
Le regole, quindi, farebbero pensare a una città “blindata” con una massiccia presenza delle forze dell’ordine per evitare assembramenti. Ma il decreto in vigore vieta gli spostamenti tra regioni limitando gli arrivi ai soli turisti veneti. Sempre con il pensiero di dover verificare il colore della Regione che magari non blocchi ognuno nel proprio Comune o addirittura quella “rossa” che proibisce le uscite se non per “comprovate necessità”.
In ogni caso neppure ai residenti sarà consentito partecipare a balli, cene e feste mascherate.
Nell’ipotesi in cui il Veneto si trovi in fascia “gialla” i bar e i ristoranti chiuderanno alle 18, ma in una zona “arancione” o “rossa” saranno aperti solo per il “take away”.
E alle 22 il “coprifuoco”: niente “party” come “Ballo Tiepolo”, “A Lume di Candela”, “Cotillon a palazzo” reperibili in rete con la dicitura “potranno seguire variazioni in ottemperanza alle norme governative”.
Già cancellato, invece, il classico “Ballo del Doge” con l’organizzatrice che pensa di riprogrammarlo in autunno.
Dunque, che Carnevale di Venezia sarà?
In attesa di aggiornamenti, in Comune si parlava di “iniziative evocative, simboliche” che saranno diffuse al mondo “attraverso giornali, tv e social”.
Torna in mente, quindi, il videoclip girato da Zucchero in una Piazza San Marco “blindata”.
Si svolgeranno così i voli dell’Angelo e dell’Aquila? E la Festa delle Marie? Sarà una cerimonia off-limits trasmessa in streaming da un palazzo veneziano?
In maniera non dissimile potrebbero svolgersi eventi ai teatri La Fenice e Goldoni mentre Vela non esclude un impiego dei musei civici, chiusi al pubblico fino ad aprile, per spettacoli on-line rigorosamente “a porte chiuse”.
Potrebbe seguire le stesse modalità anche il “concorso della maschera più bella” mentre dovrebbero “saltare” la Regata di Carnevale e la Festa sull’Acqua a Cannaregio che rientrerebbero negli “eventi che implicano la presenza di pubblico o possono creare assembramenti”.
Quello che è certo è che, almeno fino al 2022, non avremo la consueta festosa “invasione” di maschere e curiosi da ogni parte del mondo.
Un’altra doccia fredda per gli operatori del turismo che magari speravano in un “rinvio” della manifestazione, anche in estate, perché no, con un “gran finale” insieme ai “fuochi” del Redentore.
“La scaletta del 2021 è completa”, dicono a Ca’ Farsetti, tra i 1600 anni di Venezia, la Biennale di Architettura, il Salone Nautico, il raid motonautico Pavia-Venezia, il G20 della finanza mondiale, la Mostra del Cinema e il Premio Campiello.
Un anno “pieno” di kermesse e manifestazioni che non lascerebbe spazio a Carnevali estivi né tantomeno autunnali. Covid-19 permettendo.
E spostarlo a ottobre sembra brutto? Il carnevale a febbraio col covid è un fallimento assicurato!