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A Venezia tutti stipati dentro i vaporetti, e l’intesa ancora non c’è

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Venezia, il desiderio di visitarla. Venezia, la sua tenuta, Venezia e la strategia dei trasporti che tenta di dar risposta alle esigenze di spostamento a quanti, veneziani e turisti cercano di raggiungere un vaporetto o un motoscafo, facendosi largo a gomitate in barba alle norme e al distanziamento raccomandato, soprattutto in queste giornate, che segnalano un rischio pandemico rinnovato che non ha impedito di registrare un Ferragosto che ha accolto oltre 110 mila persone.
Puntuale e minaccioso si ripresenta il problema dei trasporti trascinato nel bel mezzo delle esigenze di cavalcare la ripresa economica, di strappare con le unghie e con i denti quel pezzo di ‘normalità’ tanto agognato, come una vacanza nella città lagunare, di affidare all’oblio i rischi del coronavirus, che pur contrastato dalla grande campagna vaccinale, presenta ancora segnali e avvertimenti che non si possono ignorare.
Ognuno viaggia nei mezzi di trasporto pubblico come può, e con l’esclusivo obiettivo da raggiungere.
C’è chi va al mare con la famiglia, chi vuole visitare piazza San Marco, i musei: tutti stipati dentro un vaporetto con la propria esclusiva esigenza da soddisfare.
I veneziani che abitano nelle isole, i pendolari, sono i più penalizzati e vivono con affanno e preoccupazione il rapido crescendo delle presenze in città, degli stranieri, soprattutto tedeschi, francesi, spagnoli e americani intenzionati a riscoprire il sogno della città d’acqua e di pietra.

Come evitare che questa situazione di crisi del trasporto pubblico non peggiori e come restituire un equilibrio, un respiro, una responsabilità nei confronti di un’utenza che non regge questo permanente malessere?
Il personale di bordo è stremato e spesso nei pontili e nei mezzi si consumano accesi litigi, frutto dell’esasperazione e della stanchezza.
L’intesa tra lavoratori Actv e Gruppo Avm è saltata.
Restano i nodi del trasporto pubblico veneziano, con i disagi registrati nelle ultime settimane a causa di mezzi sovraffollati e del ritorno in massa del turismo.
916 No sull’accordo della chiusura della vertenza iniziata a fine gennaio.
Dopo due giorni di votazioni, il no ha prevalso sul sì al referendum indetto dalle organizzazioni sindacali: 916 i voti contrari a fronte di 722 voti favorevoli (in totale 1650 i voti, due schede nulle e 10 bianche).
E ora?
“Ora si rischia il caos”, ha commentato Danilo Scattolin di Sgb, sindacato che si è opposto al referendum, ribadendo che “i lavoratori chiedono a viva voce il ritiro della disdetta degli accordi di secondo livello che da ottobre prevede ripercussioni sia sullo stipendio, sia sull’organizzazione dei turni”.

I lavoratori lamentano il silenzio dell’Azienda e la prospettiva di un accordo si fa più lontana mentre si rinnova la necessità di una ritrovata coesione tra tutte le sigle sindacali impegnate allo stremo in questo braccio di ferro interminabile che ferisce la città.

Francesco Sambo, segretario della Uiltrasporti ammette che alcune risposte importanti la bozza di accordo le dava.
E che “ Le ultime correzioni al testo avevano portato azienda e sindacati a stabilire il turnover, nuove assunzioni a partire da gennaio 2022 per sostituire i lavoratori in pensione, la possibilità di fare ricorso agli stagionali, mentre sul piano della turnistica si sarebbe recuperato un riposo al mese”.

«Auspichiamo una riconvocazione da parte di Actv per non lasciar cadere i risultati della trattativa — scrivono le Rsu — Avvieremo al più presto un confronto con i lavoratori nell’ottica di dare ulteriori risposte ai dipendenti e al servizio».

Andreina Corso

Vedi anche:

“Assalto di turisti e trasporti al collasso: la Venezia che vogliono” la critica di “Tutta la Città Insieme!”

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5 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Buon giorno a tutti, mi sento di dire come lavoratore e cittadino di Venezia , che è vergognoso che le biglietterie siano chiuse nel pomeriggio o con personale ridotto in questo momento del turismo che è ritornato a Venezia.
    Altra questione i mezzi di Alilaguna che fanno servizio per Actv in linea 6 non vendono i biglietti di linea Actv e sono mezzi assolutamente inidonei ad effettuare un servizio in laguna, vedi mancanza del barcarizzo e pedana di salita e discesa molto pericolosa….

  2. Concordo: la speculazione sul Trasporto Pubblico locale è completamente slegata dalla vertenza sindacale in quanto L’attacco alla città ha due facce : la prima sui servizi da subappaltare agli amici, la seconda al costo del lavoro in puro stile “Brugnaresco”… i filoni da indagare sono molteplici per i giornalisti d’inchiesta. Vaporetti e motoscafi fermi in cantiere, seppur funzionanti, per far apparire che il servizio pubblico è inefficente… La linea 2 che non esiste ma esiste una linea 2 con enormi mezzi privati alilaguna che scorazzano per il Canal Grande… Pare quasi quasi che vi sia un vero disegno criminale per affossare Actv e privatizzare anche il trasporto oggi definito pubblico. Forza. Dateci dentro con le indagini. Aiutateci a smascherare gli speculatori. Grazie.

  3. Non so di chi sia la colpa, so di certo che, in un momento come questo, non dovrebbe esserci un pontile per due linee, vaporetti che saltano corse ammassando le persone in lunghe code che riempirebbero 3 vaporetti.

    • … È fondamentale infatti identificare con precisione di chi siano le responsabilità di questo sfacelo. Le proteste virtuali non hanno nessuna efficacia e i lavoratori in front line sono le persone più sbagliate da attaccare. Due sono i luoghi da dove scaturisce tutto ciò : Cà Farsetti e il Tronchetto. Conforta molto che sul territorio comincia a materializzarsi la partecipazione di comitati cittadini consapevoli. Serve partecipazione e informazione.

  4. …. Ma non avete ancora capito che la speculazione sul Trasporto Pubblico locale è completamente slegata dalla vertenza sindacale??… L’attacco alla città ha due facce : la prima sui servizi da subappaltare agli amici, la seconda al costo del lavoro in puro stile “Brugnaresco”… La vertenza “irricevibile” è stata costruita ad hoc per affibiare la responsabilità di questo abominio ai lavoratori. La scelta dei servizi da impiegare fa capo alla proprietà (Comune di Venezia), e al Management Actv che la gestisce….. molto ma molto male….. Aprite gli occhi!!!

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