IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

giovedì 18 Aprile 2024
13.8 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGENOTIZIE NAZIONALII prezzi aumentano ancora, ma è l' Euro che ha fatto cominciare gli aumenti ?
Questa notizia si trova quiNOTIZIE NAZIONALII prezzi aumentano ancora, ma è l' Euro che ha fatto cominciare...

I prezzi aumentano ancora, ma è l’ Euro che ha fatto cominciare gli aumenti ?

pubblicità

Se ne parla ancora. Se ne parla quasi continuamente. Gli anziani ancora oggi spesso maledicono l'Euro per le complicazioni che ha portato nelle difficili operazioni di cambio delle loro valutazioni mentali, ma soprattutto per gli aumenti che ha causato. Ma è stata davvero tutta colpa della moneta unica?
Va detto subito che gli aumenti ci sono stati, a volte giustificati a volte no. Contemporaneamente, però, gli stipendi degli italiani, in termini di potere d'acquisto, sono rimasti fermi al palo, in maniera drastica addirittura per quanto riguarda le contrattazioni collettive del pubblico impiego.
Questa forbice, tra prezzi che aumentano e retribuzioni ferme, complice l'ultima manovra del neonato governo Monti, continua ad aumentare.
Gli aumenti dei servizi, è bene ricordarlo, ci sarebbero stati comunque. Anche con le 'Lire' acqua, luce, gas, affitti, elettricità , treni, pedaggi autostradali, scuole, benzina, farmaci, ecc., sarebbero aumentati di anno in anno, ed ognuno per via di concause di fattori diversi. Primo imputato è il prezzo del petrolio. L'Italia ne deve importare molto e per questo non esiste al momento alternativa.

Ma il passaggio dalla 'Lira' all' 'Euro' è stato indolore e 'tecnicamente irreprensibile' da parte degli operatori di mercato? Diremmo proprio di no.
La moneta comune, arrivata nei portafogli degli italiani il primo gennaio 2002, ha fatto scattare immotivatamente una catena di aumenti di tipo nevrotico come molti temevano accadesse.
A poco sono serviti accordi di facciata sottoscritti da associazioni di produttori, esercenti e categorie di consumatori che ciò non sarebbe successo.
L'indicazione (ancor più grave) a livello europeo – dove gli aumenti di chi approfittava del cambio valuta era cosa prevista e nota- era di congelare i prezzi per almeno 5 mesi, proprio per prevenire speculazioni.
Ciò non è praticamente avvenuto, e soprattutto: chi ha sorvegliato che se ne rispettasse l'attuazione?

I vari comitati, delegati ai controlli, hanno fatto e fatto sapere poco o niente.
Si è subito visto, quindi, che dopo una settimana dall'arrivo dell'Euro, si erano verificati aumenti che non avevano neanche logica nelle proporzioni. Questo nei servizi privati dove vige il libero mercato, certo, ma anche nei servizi pubblici: a Venezia il biglietto di trasporto pubblico che è costato 1.200 lire fino al 31/12/2001, dall' 01/01/2002 è andato veloce verso 1 Euro, invece di restare al suo naturale cambio di 0,61 euro.

Si potrebbe farne una lista infinita di queste piccole-grandi speculazioni: il caffe', la giocata del lotto, biglietti di ingressi, giornali, ristoranti, e via dicendo. Tutti beni e servizi che sono stati immotivatamente 'arrotondati' per l'arrivo dell' Euro.

Nel corso degli anni le cose poi non potevano certo migliorare. Agli aumenti ingiustificati si vanno a sommare quelli programmati, agganciati, ad esempio, all'Istat, al costo della vita e via così.
Ecco che ogni anno le stesse cose vengono pagate dallo 0,3 all'1 per cento in più, e l'anno successivo, per meccanismo perverso, aumentano i prezzi aumentati.
Tutto ciò mentre, come detto, le retribuzioni rimangono congelate e aumenta la perdita (scusate il gioco di parole) del potere d'acquisto. Secondo la Confcommercio dal 2007 al 2011 il reddito disponibile delle famiglie si è ridotto di oltre il 7%.

Ecco che le famiglie combattono come possono, cioè contraendo le spese. Sempre la Confcommercio comunica un calo dei consumi pro capite di oltre tre punti percentuali dall'inizio della crisi a oggi.

Tornando alla tesi iniziale: l' Euro ha influito nel processo? Senz'altro si: una pizza che si poteva pagare 8.000 Lire oggi costa 8 euro (15.490 lire), un quotidiano che costava 1.000 Lire oggi costa 1,20 Euro (2323 Lire) e via così.
Il problema è che il 'nemico' è sfuggente, invisibile, inconsistente quindi inafferrabile: se vuoi andate al giornale a reclamare per l'aumento del 120% in pochi anni vi diranno che l'euro ha fatto aumentare l'inchiostro, i trasportatori, i costi delle rotative, e via dicendo… e si torna all'inizio.

[29/12/2011]
paolo pradolin

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img