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Emergenza organici Sanità, Cgil Veneto: “Basiti da assessore Lanzarin”

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1 maggio, sindacato lavoratori della sanità: "Niente da festeggiare. Ancora morti giornalieri e infermieri diventati martiri"

Emergenza organici nella sanità Veneta, la Fp Cgil, Cgil Medici Veneto dichiara: “basiti da dichiarazioni assessore Lanzarin, situazione nota da tempo ma mai avviati tavoli sul tema”.

“L’ammissione dell’assessore alle politiche sanitarie e sociali Manuela Lanzarin sulla carenza di personale nelle aziende sanitarie del Veneto appare tardiva e preoccupa che solo oggi, di fronte alla ripresa di una situazione pandemica difficile per la nostra regione, dichiari quasi rassegnata ed autoassolutoria che effettivamente il personale manca”.

“Ci permettiamo di sottolineare che quando affermavamo a più riprese che serviva un investimento sul personale – in tempi non emergenziali legati al Covid – le risposte della direzione sanità e sociale e dei singoli direttori generali erano di sdegnosa negazione. Come sta avvenendo anche in questi giorni rispetto a denunce effettuate nei singoli territori provinciali. Siamo stati persino troppo ottimisti rispetto alla carenza che l’assessore presenta oggi. Nel 2019, l’ultimo studio che abbiamo presentato analizzando i dati della ragioneria generale dello stato, stimavamo una riduzione di oltre 700 unità negli anni tra il 2014 e il 2017. E stimavamo una riduzione di medici di circa 1.500 unità. In tempi normali, senza emergenze. Sentire affermare oggi, in piena emergenza, che mancano oltre 2.000 professionisti e che tale situazione è frutto di sbagliata programmazione, lascia basiti”.

“E lascia basiti oltremodo visto che fin dalla scorsa estate abbiamo ripetutamente chiesto di avviare tavoli di confronto per affrontare una situazione difficile e per provare a trovarsi almeno un po’ più preparati di come si è oggi rispetto alla ripresa della pandemia. Tavoli mai avviati. Anzi, in qualche azienda Ulss, i tavoli sono stati addirittura negati alle organizzazioni sindacali solo per aver declinato e denunciato senza reticenze che la priorità era affrontare la carenza di personale. Ci sono lavoratori da salvaguardare e cittadini da preservare e sottrarre alle peggiori conseguenze del virus. Anche coloro che continuano vergognosamente a negarlo”.

“Ma la sottovalutazione nell’affrontare le questioni anche con le parti sociali pensando di farne a meno è una responsabilità che la regione deve assumersi. Recuperando, diversamente da quanto fatto fino ad oggi, il tempo perso e gli impegni assunti. A partire dall’assunzione immediata delle migliaia di persone che hanno fatto la richiesta di partecipazione al concorso infermieri mettendolo a disposizione delle strutture sanitarie e residenziali della nostra regione ed assumendo direttamente parte dei medici di medicina generale e di continuità assistenziale. Alternative non ce ne sono”.

Fp Cgil, Cgil Medici Veneto

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