Vittorio Sgarbi denunciato per l’uso improprio che fa del termine ‘capra’.
Un esposto alla Procura della Repubblica di Ferrara è stato presentato contro Vittorio Sgarbi perché “offende le capre”.
L’esposto è firmato Lorenzo Croce, presidente dell’Associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa), che chiede ai magistrati “di verificare se l’uso spregiativo del termine ‘capra’, che lo stesso critico d’arte usa a sproposito, non sia un incitamento al maltrattamento di animali, ai sensi dell’articolo 544-ter del codice penale, oltre che un uso scorretto della lingua italiana.
Nella descrizione della specie animale ‘capra’ infatti si legge che la stessa è tra gli animali più intelligenti che esistano”.
“La nostra è una provocazione – spiega Croce – fatta contro chi delle provocazioni ha fatto un modo di vivere, e quindi a lui chiediamo, oltre che di smetterla di usare impropriamente il nome ‘Capra’ come epiteto, anche di andare a vivere tre giorni con i pastori ed imparare, pascolando le capre, quanto sono intelligenti quegli animali”.
A stretto giro arriva, con una nota del suo ufficio stampa, la replica ironica di Sgarbi: “Ringrazio l’Aidaa, condividendo pienamente le loro posizioni. Infatti, avendo evitato di legare al sostantivo capra qualunque aggettivo, ho sempre inteso ‘capra’ come un complimento, considerando di molto inferiori alcuni uomini. Suggerisco comunque all’Aidaa di fare un esposto anche contro Gesù Cristo che, identificandosi nel ‘buon pastore’, ha riconosciuto negli uomini le sue pecore”.
Redazione
03/01/2015