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Aumenti sulle bollette, ecco i rincari: luce +29,8% , gas +14,4%

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Aumenti sulle bollette: eccoli. E non dimentichiamo che sulle utenze per l’energia le famiglie avevano già subito una mini-stangata a luglio.
Ecco i rincari: luce +29,8% , gas +14,4% e nonostante la portata degli aumenti bisogna ammettere la piccola impresa del governo che è riuscito a contenere incrementi inizialmente stimati attorno al 40%.
Non si ferma dunque la corsa dei prezzi dell’energia, con il petrolio che schizza ai massimi da tre anni.
Una tensione che si protrae da mesi e le cui ripercussioni, oltre a pesare sui mercati e ad impensierire la Cina nella morsa della crisi energetica, finiscono per essere pagate a caro prezzo anche dai consumatori.
Oltre alla benzina che continua a salire, arrivano oggi, come ampiamente atteso, i nuovi rialzi per le bollette di luce e gas.
Da venerdì le tariffe

crescono infatti di quasi il 30% per la luce e di oltre il 14% per il gas.
Maxi-rincari che avrebbero potuto essere ben maggiori se non fosse sceso in campo il governo con un intervento da 3,5 miliardi.
“La straordinaria dinamica dei prezzi delle materie prime verso i massimi storici e le alte quotazioni dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento superiore al 45% della bolletta dell’elettricità e di oltre il 30% di quella del gas”, spiega l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente.
Ma grazie al decreto d’urgenza del governo, che ha permesso di attutire l’impatto su 35 milioni di clienti tra famiglie (29 milioni) e microimprese, l’Arera ha potuto intervenire annullando transitoriamente gli oneri generali di sistema in bolletta e potenziando il bonus sociale alle famiglie in difficoltà (per i 3 milioni di famiglie col bonus elettricità e i 2,5 milioni con il bonus gas gli incrementi sono stati praticamente azzerati). Con il risultato che gli aumenti per il quarto trimestre (ottobre-dicembre) saranno del 29,8% per la bolletta dell’elettricità della famiglia tipo in tutela e del 14,4% per quella del gas (grazie anche alla riduzione dell’Iva contenuta nel decreto).
L’effetto finale è che la famiglia tipo spenderà

quest’anno circa 631 euro per l’elettricità, con un aumento di circa 145 euro su base annua, e 1.130 euro per la bolletta del gas (+155 euro annui).
Una spesa che risulta molto superiore (+30% per la luce e +15% per il gas) a quella del 2020, quando però, nel periodo della pandemia, i prezzi erano particolarmente bassi: se si raffronta con il 2019, prima dell’emergenza sanitaria, la spesa annua per l’elettricità risulta superiore di circa il 13%, mentre quella per il gas è praticamente tornata ai livelli pre-covid.

“L’intervento del governo, cui abbiamo fornito il necessario supporto tecnico, ammorbidisce gli effetti in una fase delicata della ripresa per proteggere i consumatori più fragili”, spiega il presidente dell’Arera Stefano Besseghini, che torna a ribadire la necessità di lavorare per “sfruttare tutte le opportunità per una riduzione strutturale dei costi energetici”.
E’ infatti la seconda volta in tre mesi (lo aveva già fatto a luglio con un intervento da 1,2 miliardi) che il governo è costretto ad attivarsi per mitigare gli incrementi in bolletta legati ai rincari dei prezzi dell’energia.

>> vedi anche: Aumenti bollette luce e gas: è stangata. Codacons: “Mai visti aumenti così”

Chiedono interventi strutturali anche i consumatori, che giudicano insufficienti gli interventi del governo, calcolando una “stangata” per le famiglie da oltre 300 euro annui.

Dietro gli aumenti delle tariffe c’è il trend in forte crescita delle quotazioni delle principali materie prime energetiche, con in particolare i prezzi del gas cresciuti di oltre l’80% nel terzo trimestre rispetto ai tre mesi precedenti.

Prezzi correlati anche al costo della Co2 che, da fine agosto, si è attestato oltre i 60 euro/tCo2 (erano 28 euro nel settembre 2020). Un andamento che non sembra destinato a invertire rotta nei prossimi mesi.

Proprio oggi le quotazioni del Brent hanno superato gli 80 dollari al barile per la prima volta in quasi tre anni (corre anche il Wti, intorno ai 76 dollari), con Goldman Sachs che prevede possa arrivare a 90 dollari per fine anno.

Redazione – 29/09/2021

Dello stesso argomento:
Aumentano le bollette: +15,6% luce, +11,4% gas
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Aumentano le bollette: i costi primari per una famiglia crescono, e non di poco. Dal primo ottobre annunciati rincari di +15,6% per la luce, e di +11,4% per il gas.
Si tratta di un maxi-rimbalzo delle bollette di elettricità e gas a partire dal primo ottobre che porterà rialzi significativi che arrivano dopo i forti ribassi registrati nei mesi segnati dall’emergenza Covid.
Nel secondo trimestre 2020, ricorda l’Arera, l’elettricità ha infatti registrato un calo del record del 18,3% e il gas del 13,5%, continuato in questo caso anche nel terzo trimestre con un ulteriore ribasso per il metano del 6,7%. La decisa ripresa delle attività economiche e dei consumi nei mesi estivi ha però spinto al rialzo le quotazioni all’ingrosso, con effetti a cascata ora anche sui prezzi al dettaglio, arrivando a livelli vicini a quelli pre-Covid.


 

Malgrado i rialzi, nel 2020 la famiglia consumatrice tipo continuerà comunque a beneficiare di un risparmio complessivo di circa 207 euro l’anno rispetto al 2019. Secondo i calcoli dell’Autorità per l’energia, per l’elettricità la spesa nel 2020 per la famiglia-tipo sarà di circa 485 euro, con un calo del 13,2% rispetto al 2019, corrispondente a un risparmio di circa 74 euro l’anno.

Nello stesso periodo, la spesa della famiglia tipo per la bolletta del gas sarà di circa 975 euro, con una variazione negativa del 12% rispetto ai 12 mesi dell’anno precedente, corrispondente ad un risparmio di circa 133 euro l’anno.

Numeri che non coincidono però con quelli dell’Unione nazionale consumatori. Secondo l’associazione, i rialzi significano per una famiglia spendere su base annua (non, quindi, secondo l’anno scorrevole, ma dal primo ottobre 2020 al 30 settembre 2021 nell’ipotesi di prezzi costanti), 70 euro in più per la luce e 96 euro in più per il gas. Una maggior spesa complessiva, quindi, pari a 166 euro. “Una stangata record, che non ha precedenti”, lamenta l’Unc.


 

La spiegazione la fornisce chiaramente il presidente dell’Autorità Stefano Besseghini: “Il sistema energetico sta gradualmente riprendendo le posizioni che aveva prima dell’emergenza Covid. – sottolinea – Con la ripresa delle attività produttive e il conseguente aumento della domanda di energia, si sta verificando il prevedibile rialzo dei prezzi in tutta Europa”.

Aumentano le bollette ma vista dei prossimi mesi arriva quindi un avvertimento: “Il quadro generale verrà influenzato anche dalle scelte che accompagneranno il Recovery Fund, in particolare per il sostegno alle fonti rinnovabili future, che oggi – puntualizza il presidente – ricadrebbe sulla bolletta”.

In dettaglio l’Autorità fotografa quindi la situazione del mercato. Dopo il crollo dei prezzi registrato nei mercati energetici all’ingrosso nella fase più acuta dell’emergenza Covid, la ripresa dei consumi di energia, che conferma la ripartenza dell’economia in Italia e in Europa, ha portato ad un graduale rialzo delle quotazioni. L’effetto complessivo è risultato particolarmente marcato nei mercati del gas naturale e della CO2 e si è riflesso, conseguentemente, anche nel mercato elettrico.

>> vedi anche: Bollette del gas gonfiate: fate la prova se il contatore gira anche se non si sta consumando

Infatti, nel terzo trimestre 2020 il Prezzo Unico Nazionale (PUN) dell’elettricità è risultato pari a circa 42 euro a MWh, contro i 25 euro a MWh del secondo trimestre, con un aumento di circa il 70%. Ad agosto, il prezzo dell’elettricità ha registrato un valore medio di 40,32 euro a MWh, che nel mese di settembre dovrebbe attestarsi intorno ai 49 euro a MWh, ovvero sul livello di un anno fa.

Per quanto riguarda il gas, invece, il prezzo a termine rilevato nel mercato all’ingrosso e utilizzato per l’aggiornamento della tutela (il TTF) per il quarto trimestre 2020 risulta in aumento del 96% rispetto al trimestre precedente, riflettendo sia la stagionalità dei consumi sia il miglioramento delle aspettative economiche.

Redazione – 30/09/2020

Dello stesso argomento:
I prezzi aumentano ancora, ma è l’ Euro che ha fatto cominciare gli aumenti ?
Reddito di cittadinanza, qual è il prezzo della dignità?
Se ne parla ancora. Se ne parla quasi continuamente. Gli anziani ancora oggi spesso maledicono l'Euro per le complicazioni che ha portato nelle difficili operazioni di cambio delle loro valutazioni mentali, ma soprattutto per gli aumenti che ha causato. Ma è stata davvero tutta colpa della moneta unica?
Va detto subito che gli aumenti ci sono stati, a volte giustificati a volte no. Contemporaneamente, però, gli stipendi degli italiani, in termini di potere d'acquisto, sono rimasti fermi al palo, in maniera drastica addirittura per quanto riguarda le contrattazioni collettive del pubblico impiego.
Questa forbice, tra prezzi che aumentano e retribuzioni ferme, complice l'ultima manovra del neonato governo Monti, continua ad aumentare.
Gli aumenti dei servizi, è bene ricordarlo, ci sarebbero stati comunque. Anche con le 'Lire' acqua, luce, gas, affitti, elettricità , treni, pedaggi autostradali, scuole, benzina, farmaci, ecc., sarebbero aumentati di anno in anno, ed ognuno per via di concause di fattori diversi. Primo imputato è il prezzo del petrolio. L'Italia ne deve importare molto e per questo non esiste al momento alternativa.


 

Ma il passaggio dalla 'Lira' all' 'Euro' è stato indolore e 'tecnicamente irreprensibile' da parte degli operatori di mercato? Diremmo proprio di no.
La moneta comune, arrivata nei portafogli degli italiani il primo gennaio 2002, ha fatto scattare immotivatamente una catena di aumenti di tipo nevrotico come molti temevano accadesse.
A poco sono serviti accordi di facciata sottoscritti da associazioni di produttori, esercenti e categorie di consumatori che ciò non sarebbe successo.
L'indicazione (ancor più grave) a livello europeo – dove gli aumenti di chi approfittava del cambio valuta era cosa prevista e nota- era di congelare i prezzi per almeno 5 mesi, proprio per prevenire speculazioni.
Ciò non è praticamente avvenuto, e soprattutto: chi ha sorvegliato che se ne rispettasse l'attuazione?

I vari comitati, delegati ai controlli, hanno fatto e fatto sapere poco o niente.
Si è subito visto, quindi, che dopo una settimana dall'arrivo dell'Euro, si erano verificati aumenti che non avevano neanche logica nelle proporzioni. Questo nei servizi privati dove vige il libero mercato, certo, ma anche nei servizi pubblici: a Venezia il biglietto di trasporto pubblico che è costato 1.200 lire fino al 31/12/2001, dall' 01/01/2002 è andato veloce verso 1 Euro, invece di restare al suo naturale cambio di 0,61 euro.


 

Si potrebbe farne una lista infinita di queste piccole-grandi speculazioni: il caffe', la giocata del lotto, biglietti di ingressi, giornali, ristoranti, e via dicendo. Tutti beni e servizi che sono stati immotivatamente 'arrotondati' per l'arrivo dell' Euro.

Nel corso degli anni le cose poi non potevano certo migliorare. Agli aumenti ingiustificati si vanno a sommare quelli programmati, agganciati, ad esempio, all'Istat, al costo della vita e via così.
Ecco che ogni anno le stesse cose vengono pagate dallo 0,3 all'1 per cento in più, e l'anno successivo, per meccanismo perverso, aumentano i prezzi aumentati.
Tutto ciò mentre, come detto, le retribuzioni rimangono congelate e aumenta la perdita (scusate il gioco di parole) del potere d'acquisto. Secondo la Confcommercio dal 2007 al 2011 il reddito disponibile delle famiglie si è ridotto di oltre il 7%.

Ecco che le famiglie combattono come possono, cioè contraendo le spese. Sempre la Confcommercio comunica un calo dei consumi pro capite di oltre tre punti percentuali dall'inizio della crisi a oggi.

Tornando alla tesi iniziale: l' Euro ha influito nel processo? Senz'altro si: una pizza che si poteva pagare 8.000 Lire oggi costa 8 euro (15.490 lire), un quotidiano che costava 1.000 Lire oggi costa 1,20 Euro (2323 Lire) e via così.
Il problema è che il 'nemico' è sfuggente, invisibile, inconsistente quindi inafferrabile: se vuoi andate al giornale a reclamare per l'aumento del 120% in pochi anni vi diranno che l'euro ha fatto aumentare l'inchiostro, i trasportatori, i costi delle rotative, e via dicendo… e si torna all'inizio.

Redazione – 29/12/2011

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