Terremoto nei 5 Stelle. Vi è una frattura tra parlamentari critici e ortodossi, scoppiata dopo la decisione di Beppe Grillo di chiedere l’espulsione — via web — di due deputati, Paola Pinna e Massimo Artini, accusati della mancata rendicontazione delle spese sostenute e di non aver versato la plusvalenza, detratto un loro stipendio “normale”, sul fondo Cinque Stelle composto da chi si tassa volontariamente a sostegno delle imprese.
L’espulsione di Pinna e Artini, i due accusati, sta facendo molto discutere all’interno del movimento, mentre gli interessati mostrano dei documenti sui social network per dimostrare di aver sempre agito secondo le regole.
Federico Pizzarotti, già sindaco di Parma, dichiara: «Spero che qualcuno riprenda lucidità e si fermi in tempo». Ma lo staff di Gianroberto Casaleggio e Beppe Grillo sembra non ammettere tentennamenti e si va al voto.
Esito: espulsione dei due parlamentari con il 69% delle preferenze. Il capogruppo a Palazzo Madama, Alberto Airola, parla di decisione «giusta», mentre Walter Rizzetto, davanti alle telecamere, parla apertamente di «scissione»: si parla di una dozzina di parlamentari che potrebbero uscire dal movimento.
Mario Nascimbeni
28/11/2014