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Walter Onichini è entrato in carcere. Sparò al ladro in casa sua ferendolo

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Walter Onichini è entrato in carcere. Lui è il macellaio che sparò al ladro che trovò in casa sua procurandogli una ferita.
Un piccolo gruppo di carabinieri si è presentato a casa sua nel pomeriggio di ieri.
Walter Onichini, macellaio di 39 anni di Legnaro in provincia di Padova, ne era informato, aveva già la valigia pronta.
È stato portato nella casa di reclusione Due Palazzi di Padova.
Sulla porta la moglie e a uno dei due figli in lacrime.

La Storia.

Il macellaio che sparò al ladro ha perso anche in appello: condanna a 5 anni e risarcimento al ladro

L’evoluzione del caso si è avuta per effetto della decisione della Corte di Cassazione che ha rigettato il ricorso del macellaio di Legnaro, in provincia di Padova, che nel luglio del 2013 sparò ad un ladro che di notte gli era entrato in casa.
Per il macellaio, dunque, si sono aperte le porte del carcere.
L’accusa è tentato omicidio, la pena di 4 anni e 11 mesi, così come avevano stabilito i giudici in primo e in secondo grado.
Il ladro ferito dal macellaio è un albanese di 30 anni: era stato espulso prima dei fatti e si trovava in Italia illegalmente.
Successivamente era venuto a testimoniare in aula, ma poi era uscito subito dal territorio nazionale perché nei suoi confronti non c’era un ordine di arresto.
A lui, condannato per quel furto a tre anni e 8 mesi, Onichini deve dare 25mila euro di risarcimento.

Il risarcimento e il difficile lavoro degli avvocati.

Walter Onichini, la moglie: mi hanno chiesto 24.000 di risarcimento entro 8 giorni. Non ce la faccio

L’avvocato difensore Ernesto de Toni ritiene che si tratti di una condanna ingiusta soprattutto alla luce del fatto che nel 2019 la legge sulla legittima difesa è cambiata, non ammettendo più la proporzionalità della difesa dall’aggressione.
Ma i giudici dell’Appello prima e della Cassazione poi non hanno accolto questo rilievo.

Onichini ha raccolto attorno a sé una nutrita schiera di venetisti e indipendentisti che sostengono la sua causa: oggi è prevista una manifestazione davanti al carcere d Padova.

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4 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. La sentenza e la condanna suona come un forte invito ed incentivo a venire a delinquere in Italia, male che vada verrai risarcito.
    Immagino che sui giornali albanesi tutto questo sia uscito a titoloni in prima pagina, come una vittoria della giustizia.
    Spero almeno vengano concessi i domiciliari quanto prima.
    Esprimo tutta la mia solidarietà all’intera famiglia di Walter Onichini.

  2. Sembra un film, tanto è inverosimile. Siamo ridotti a dover chiedere scusa a chi violenta la nostra casa, i nostri averi. Una famiglia e tre vite rovinate per aver cercato di difendere la Sua famiglia e la Sua casa. Punito UNO per EDUCARNE MILIONI. A Venexia se dise: – BECHI E BASTONAI. Ci conviene lasciare le porte delle nostre case aperte, almeno risparmiamo la galera. Chissà cosa scriverebbe Oriana Fallaci. Mi vergogno di essere italiana.

    • Risponda con onestà: se suo figlio adolescente si mettesse a fare una bravata con gli amici e saltasse di notte dentro a un giardino, le andrebbe comunque bene che venisse preso a fucilate dalla terrazza mentre sta cercando di scappare, colpito a morte e poi caricato in macchina e buttato in un campo, vero?
      Come dice lei, andrebbe comunque bene perché: punirne uno per educarne milioni!

      • Caro mio, mica era una bravata… era una potenziale rapina, se non un furto. Il sig. Onichini era in casa sua, tranquillamente, a dormire. Svegliato all’improvviso, come poteva sapere che quel tizio (pluripregiudicato, peraltro) non aveva complici e non era armato? Fanculo il buonismo. Comunque, sappi che quel tale non era mica morto… anzi, reclamava un risarcimento. E ora non si fa trovare. Bello e giusto, no?!

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