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Venezia, picnic in costume (o reggiseno) vista laguna. Vuoi mettere?

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Venezia sempre teatro di comportamenti dei visitatori che si possono misurare in una scala che va da “piccole libertà”, quelle che hanno un certo grado di tollerabilità, tanto che qualcuno le guarda con un mezzo sorriso (come il caso della signorina con gli zoccoli in piedi sui sedili del motoscafo), a “comportamenti cafoni” veri e propri, solo ed assolutamente biasimevoli, capaci di provocare solo repulsione (come il caso delle signorine che hanno defecato in un negozio ‘pulendosi’ con i vestiti in prova di questa estate).

La foto della coppia di turisti di oggi, inviataci da Graziella che ringraziamo, andrà collocata in questa scala ideale in base alla sensibilità che ogni lettore pone riguardo il problema.

Picnic a Venezia sulla Riva dei Sette Martiri (prolungamento della Riva degli Schiavoni) con la ragazza in costume (o in reggiseno, non ci è possibile accertare, anche se qualcuno della redazione avrebbe voluto) come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Alla signorina si possono concedere le attenuanti generiche, in quanto un paio di giorni fa in città faceva veramente ancora molto caldo, ma resta colpevole: il suo comportamento è esplicitamente vietato dal regolamento comunale, oltre che dalla buona creanza. Venezia non è spiaggia.

Alla fine del picnic, poco meno di un’oretta dopo, la signorina ha indossato di nuovo la maglietta e se ne sono andati.

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  1. Ieri mattina nel piazzale della Stazione di Venezia Santa Lucia, a fianco del Palazzo della Regione del Veneto, c’era una persona che si tagliava le unghie dei piedi. Un vedere disgustoso ed inaccettabile. Volendo poi parlare di Mestre, ormai è diventata una latrina a cielo aperto, di urine di cani e umani e di sputi ovunque. Quando si cammina per la strada sembra di giocare al gioco ‘campo minato” saltellando cioè per evitare di finire con le scarpe su uno sputo, sano si spera. Ovunque ci sono persone che bevono alcolici a qualunque ora, fin dalla mattina presto, bottiglie e lattine che spesso poi vengono abbandonate. Il degrado presente a Mestre è grave ed allarmante ed è un brutto vedere per i cittadini ma soprattutto per i bambini che vivono nella città perché i ricordi di vita dei bambini sono come i tatuaggi, rimangono.

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