IL PRIMO GIORNALE ONLINE DI VENEZIA | ANNO XVIII

martedì 16 Aprile 2024
14.7 C
Venezia

data pubblicazione:

ultimo aggiornamento:

LEGGI ANCHE:

HOME PAGECovid in VenetoVeneto anche oggi prima regione italiana per contagi Covid
Questa notizia si trova quiCovid in VenetoVeneto anche oggi prima regione italiana per contagi Covid

Veneto anche oggi prima regione italiana per contagi Covid

pubblicità

Veneto anche oggi con il triste primato di maggior numero di nuovi casi in un giorno: è la nostra Regione quella con più nuovi positivi nelle 24 ore.
Le regioni che registrano il maggior numero di nuovi tamponi positivi al coronavirus nelle ultime 24 ore sono, nell’ordine:
Veneto 4.402,
Lombardia 2.730,
Emilia Romagna 1.667,
Lazio 1.597,
Puglia 1.073.
Tutte le altre regioni italiane registrano meno di mille casi.
Il Covid in Veneto manifesta anche oggi tutta la sua forza di propagazione facendo registrare ancora numeri alti in tutti gli indicatori:

4.402 nuovi contagi e 92 morti nelle ultime 24 ore in Veneto.
Il totale dei positivi in regione dall’inizio dell”epidemia sale così a 205.609, il numero dei decessi a 5.161.
In terapia intensiva sono ricoverate 378 persone (+6).
Gli attualmente positivi sono 95.779 contro i 94.225 di ieri (+1.554).
Oggi è stata la giornata in cui il presidente Luca Zaia ha deciso alcune tra le nuove prescrizioni che ormai tutti invocavano da giorni.
“Non so cosa farà il Governo, sinceramente non possiamo aspettare ulteriormente , Non possiamo arrivare a lunedì, martedì e non sapere ancora cosa succederà. Abbiamo atteso 5 giorni e non ho ancora ben capito cosa accadrà”. Così il presidente annunciando un’ordinanza che presenterà domani e che entrerà in vigore il 19 dicembre durando fino al 6 gennaio.
“Lo avevo detto ieri che se non ci sarebbero state delle misure, noi le avremmo adottate in autonomia” rileva Zaia.
“Mi sembra che – aggiunge c’è Italia Viva che è più morbido nella linea rispetto al ministro Speranza, gli altri che hanno invece preso una linea più rigida. Io non entro in questo dibattito. Dico solo che il Veneto è Veneto. Punto. Nessuno può dubitare

che noi ci siamo sempre assunti la responsabilità. Il mio non è un atto di eroismo, ma adesso c’è bisogno di guardare in faccia alla realtà”.
Nel frattempo, però, Andrea Crisanti, professore di Microbiologia a Padova e fedele consigliere di Zaia nella lotta alla pandemia fino ad un’improvviso accantonamento, ha indicato un paio di “errori” nelle attuali strategie contro il virus in Veneto.
“Veneto, zona gialla e uso di test rapidi inappropriato, servono 2-3 settimane di zona rossa” è il verdetto del professore secco e in sintesi.
Andrea Crisanti è intervenuto a 24Mattino su Radio 24, parlando della situazione in Veneto che “è il risultato di due fattori: le zone gialle non hanno limitazioni sufficienti per bloccare la trasmissione, inoltre sono classificate come tali in base alla capacità teorica dei posti in terapia intensiva, ma il numero di terapie intensive non dipende solo da posti letto ma anche dal personale disponibile.”
“Il secondo punto è l’uso non appropriato dei test rapidi che, con una sensibilità bassa, non possono essere usati come misura di prevenzione per proteggere comunità vulnerabili. Cosi invece di una barriera creiamo una groviera”. “Il Veneto – ha ribadito Crisanti – ora

dovrebbe fare 2-3 settimane di zona rossa, ritornare ai test molecolari e applicare i test rapidi per lo screening di comunità”.
Crisanti ha poi lanciato la proposta per Natale di “allungare l’orario dei negozi per diluire il flusso.
Evitare poi lo spostamento tra regioni e festeggiamenti, occasioni conviviali con di più gruppi familiari, queste sono le cose più pericolose”.
“Le regole da zona rossa per tutta Italia, se il valore è quello della salute umana e risparmiare vite, vanno decise, dobbiamo cogliere l’opportunità del Natale per ottenere questo risultato, con le scuole chiuse e le attività produttive ridotte si tratta di un’occasione unica che non compromette l’economia, con un piccolo sacrificio si può raggiunger l’obiettivo”, ha concluso il professore.
Intanto, il presidente Zaia deve rispondere anche ad un altro attacco che viene questa volta da Roma.
“Anche questa settimana i valori che monitorano l’andamento del Covid 19 in Veneto sono preoccupanti: il numero di decessi molto elevato, l’indice Rt più alto d’Italia, e un tasso impressionante di tamponi positivi che non accenna a diminuire; gli ospedali sono allo stremo e nelle RSA il numero dei pazienti positivi è in continua crescita”.
A parlare è il Sottosegretario di Stato Achille Variati invitando il Governatore Luca Zaia a fare chiarezza sui dati della pandemia in Veneto.
“Mi preoccupa però altrettanto la discussione in corso sui tassi di occupazione delle Terapie Intensive – aggiunge Variati -: non ci può essere su questo nessun margine di ambiguità e nessun dubbio, e il mio invito è che il Presidente Zaia chiarisca in modo inequivocabile quanti sono i posti letto di Terapia Intensiva reali, cioè attrezzati e presidiati da personale medico e sanitario. Quelli che, in altre parole, potrebbero essere utilizzati anche domani, non quelli attivabili sulla carta ma di fatto privi di personale” conclude Variati.

LEGGI TUTTO >>

RIPRODUZIONE VIETATA. SONO VIETATI ANCHE LA RIPRODUZIONE PARZIALE DI TITOLI, TESTI E FOTO ATTRAVERSO SISTEMI AUTOMATICI (CD AGGREGATORI) SU ALTRI SITI

Notizia interessante? Scrivi cosa ne pensi...

Scrivi qui la tua opinione
Il tuo nome o uno pseudonimo

notizie che hanno interessato i lettori

spot_img