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Vasco Rossi “A questo punto mi sento immortale”

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Vasco Rossi "A questo punto mi sento immortale"

Vasco Rossi a Milano per presentare il suo tour. Si avvicina l’inizio del tour negli stadi (14 date, partenza il 7 giugno da Bari, raddoppio a S.Siro e in alte città e un ritorno a Napoli dopo 11 anni) e il cantante va a raccontarsi alla radio, dicendo la sua sulla musica, ma anche sulla politica.

Prima Radio2 da Giovanni Veronesi, che lo va a trovare in albergo, poi Linus e Nicola Savino che lo ospitano a Radio Deejay, Paola Gallo di Radio Italia che gli fa trovare 200 fan nell’auditorium e Petra Loreggian che lo incontra a Rds. Migliaia di fan che lo inseguono per tutta la città e per il Vasco nazionale cartoline e cd da autografare, nonché i tanto amati selfie.

«Ho visto la morte in faccia due volte, adesso mi sento immortale» così ha confessato il rocker, che durante una delle sue interviste ha detto la sua sul nostro Paese e sulla sua politica. «Siamo un bellissimo Paese di sole e cultura. Dovremmo essere orgogliosi di questo e smetterla di misurarci con quello che non siamo e di confrontarci con il Nord Europa dove tutto funziona bene».

Riguardo al premier Matteo Renzi, ha poi commentato: «Adesso dico che è l’ultima speranza per la sinistra, ma preferisco non occuparmi di politica. Quella affronta i problemi, la musica deve portare gioia».

Abbandonati i temi politici, ha parlato di musica, non solamente del rock. «Il rock sta bene e non morirà mai. Anche se l’espressione di oggi, soprattutto fra i giovani, è l’hip hop. Lo dico scherzando, ma il primo rap della storia è “Fegato spappolato”. Comunque a me i rapper piacciono: Marracash è il mio preferito e stimo anche J-Ax e Fibra».

Parlando del suo nuovo singolo ‘Sono innocente’ Vasco ha poi citato Freud e le sue teorie sul senso di colpa, per poi soffermarsi sul tema della morte. «Mi sono sentito morto già due volte. La prima nel 1984 con l’arresto: 22 giorni di carcere di cui 5 in isolamento. Sono risorto superando l’idea che potevo vivere solo da rockstar, andando al massimo ma anche a rotoli. Ci ho messo un anno a disintossicarmi da sostanze e farmaci. Nel 2011, quando ho passato tre giorni in coma per un batterio killer. A questo punto mi sento come quello che canta Jovanotti: un immortale».

Sara Prian

16/04/2015

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