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Mestre, truffe online su subito.it e ebay, arrestata banda di nomadi

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Truffe online su subito.it e ebay, arrestata banda di nomadi

Continua l’attività repressiva dell’Arma nel campo delle truffe. I militari dell’Arma di Mestre hanno infatti smantellato un gruppo criminale che, in maniera sistematica ed in particolare utilizzando i siti web di e-Commerce dedicati alle vendite tra privati (Subito.it, Ebay, Autoscout24), attuava truffe nel campo della compravendita di autovetture di seconda mano e di gadget tecnologici, simulando il possesso del bene e facendosi accreditare su carte di pagamento ricaricabili discrete somme di denaro come anticipo o controvalore, per poi non consegnare il prodotto.

L’indagine partita dalla Stazione CC di Martellago (VE) hanno svelato i meccanismi fraudolenti messi in atto da una banda composta da 3 nomadi residenti in zona H.W. cl. 82 residente a Mestre, Z.D. cl. 77 residente a Oderzo, R.N., cl. 88 , residente a Martellago con numerosi precedenti di polizia per reati specifici, che sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Venezia per le ipotesi delittuose di truffa aggravata.

Gli accertamenti posti in essere, partendo da un episodio di compravendita non andato a buon fine in provincia di Padova, attraverso i riscontri documentali ed una serie di verifiche incrociate molto approfondite, nonché indagini telematiche complesse, hanno permesso di identificare con certezza i responsabili, che sono poi risultati essere autori “seriali” di analoghe truffe su tutto il territorio nazionale, per raggiungere solo con riferimento al solo periodo aprile-maggio 2017 ben 18 episodi acclarati.

Il canale web era il mezzo preferito dal trio, che pubblicava annunci su vari siti, contattando così persone in cerca dell’affare. Quindi il gruppo metteva in opera il raggiro: venivano sapientemente dissimulate le reali intenzioni e l’effettivo possesso dell’auto o della merce in vendita, grazie a materiale fotografico artefatto, proprio a simularne l’ “effettiva” proprietà.

Sul lato del pagamento, l’agguerrito gruppo utilizzava carte di credito ricaricabili, sulle quali venivano fatti i versamenti dagli ignari acquirenti, ma subito il denaro veniva riversato o prelevato, per poi sparire. Le carte erano intestate a classici prestanome probabilmente compiacenti (i Carabinieri ne hanno identificati ben 8, tutti residenti in zona) le cui posizioni sono al vaglio degli investigatori.

Nel corso delle perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica di Venezia i militari dell’Arma hanno trovato e sequestrato carte di credito, postepay, cellulari e computer vari probabilmente utilizzate dalla banda per effettuare le truffe e su cui saranno effettuati ulteriori accertamenti tecnici.

Sono in corso ulteriori verifiche da parte degli investigatori, per verificare se i denunciati abbiano agito da soli o se facciano parte di un’ organizzazione più articolata.

Complessivamente dalle indagini svolte è emerso un giro esteso di episodi criminosi, emersi virtualmente in tutto il territorio nazionale, con episodi allo stato accertati letteralmente in ogni Regione dello stivale, con un danno complessivo di circa 30.000 mila euro.

Qualora dovesse capitare una vicenda simile, si raccomanda pertanto di avvisare tempestivamente i Carabinieri per garantire non solo l’intervento repressivo immediato, ma soprattutto la possibilità che i soggetti possano reiterarlo nel territorio.

I consigli per contrastare lo specifico fenomeno sono i seguenti:

– verificare le generalità e le qualifiche delle persone non conosciute con le quali si contratta;

– evitare di aderire a trattative fatte esclusivamente via web, senza un contatto chiaro e personale con l’acquirente;

– chiedere e acquisire sempre dati di fatto certi, generalità, numeri di telefono, copertura assicurativa, certificati di proprietà, trascrizione sui libretti;

– in caso si sospetti, anche velati, di essere vittima di un tentativo di truffa, chiamare comunque il 112 (Numero Unico di Emergenza), anche per un semplice confronto sui fatti o un consiglio: i Carabinieri possono essere sul posto in pochi minuti e smascherare il sospetto truffatore.

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