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Rio Novo invivibile: il Comune non ‘sente’ i rumori

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Rio Novo invivibile: il Comune di Venezia non 'sente' i rumori

Nonostante l’ordinanza del 19 aprile e a quasi due mesi dall’applicazione, i picchi di Biossido di Azoto, derivante dal traffico acqueo (E NON DAL RISCALDAMENTO COME QUALCHE CATEGORIA TENTAVA DI SOSTENERE), in Rio Novo continuano ad essere molto elevati: quasi il triplo persino di Mestre e Marghera.

Anche se la media giornaliera non è ancora chiaro se sia rientrata nei livelli di legge, i dati sui picchi sono poco promettenti.

Visto inoltre che su velocità eccessiva, moto ondoso e rumori non si rilevano drastiche differenze (gli abitanti sono svegliati già all’alba dal caos delle barche che sfrecciano incontrollate), rilevata anche la mancanza di un presidio fisso di vigili chiesto invano da tempo dal professore residente in zona, lo stesso ha inoltrato una ulteriore diffida alle Istituzioni competenti ed inadempienti, affinché si adottino provvedimenti risolutivi che dimezzino il traffico nel caotico rio.

Il tutto forte anche delle note che gli arrivano dal Ministero dell’Ambiente, sollecitato e puntualmente aggiornato da Mozzatto, che invitano ripetutamente il Comune a dare chiarimenti sui mancati provvedimenti per la grave situazione di Rio Novo.

E’ doveroso ricordare infatti che a novembre 2018 il Comune aveva inviato al Ministero un piano contro i Rumori, ma nonostante il professore avesse fatto rilevare nel 2017 da Arpav che Rio Novo era fuori limite sia di giorno che di notte, in detto piano non figurava alcun intervento in merito, nemmeno dopo le osservazioni che lo stesso aveva presentato al Comune, che non ha più dato risposte in merito nemmeno al Ministero dopo il primo richiamo dei 21 febbraio scorso. Cosa che a quanto pare a Roma non è stata molto gradita.

Ancor più sorprendenti sono Le risposte che riceve recentemente il cittadino telefonando alla segreteria del Sindaco, nelle quali si sente accusato di fare attacchi politici al Sindaco (ma il realtà è palese che il professore non ha mai voluto immergersi nella politica o nell’associazionismo su questi delicati temi), e di dire assurdità in quanto, con le piogge cadute, era impossibile che l’inquinamento fosse elevato. (ma i dati Arpav invece indicavano il contrario, e le accuse sono state rispedite al mittente con una E-mail unitamente a dati e documenti).

Nel frattempo Mozzatto porta a casa un altro risultato: Arpav ha generosamente accolto la sua richiesta installando a Gennaio il rilevatore di polveri sottilissime PM 2,5, che completerà il quadro sull’invivibilità del Rio, in attesa che il Sindaco, (che aveva promesso anche la tassa di sbarco per i turisti pendolari, ma anche questa non si vede … N.d.R.) risponda all’interrogazione della Municipalità di Venezia…

Intanto la Procura della Repubblica dovrebbe aver già acquisito dati importanti in seguito agli esposti ricevuti, e per i quali i cittadini attendono una decisione ben più severa e risolutiva dell’attuale ordinanza del Comune…

Prof. Fabio Mozzatto
Veneziano D.O.C.

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