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Quota 100: no grazie, si abbassi il costo della contribuzione in busta paga

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Non passa giorno che non se ne parli della cosiddetta quota 100 introdotta da questo Governo Gialloverde “battezzato” del cambiamento, che alla fine ha regalato un surrogato della Forneo.

Infatti, la quota 100 non abolisce la Fornero in quanto è rimasta pressoché invariata la penalità nei confronti di tutti coloro che pur avendo l’età contributiva ma non possiedo l’età anagrafica si vede, se accetta una decurtazione salariale della pensione, che vergogna inaccettabile tutto questo anche perché in passato le “generazioni di lavoratori “entravano nel mondo del lavoro molto giovani e non come ora.

Ma la barzelletta non finisce qui , perché i tecnici del cambiamento non si sono accorti che durante il Governo Renzi con la legge Fornero’ la buona sinistra introdusse l’aumento del costo della contribuzione che di fatto ha polverizzato gli aumenti minimi avuti con i rinnovi dei contratti nazionali di categoria Ccnl ,infatti basta osservare i cedolini degli anni 2018 con quelli di 4 anni fa e te ne accorgi che hanno polverizzato tali aumenti con la conseguenza di avere salari più bassi rispetto al passato pur facendo lo stesso lavoro ,una vergogna.

Ricapitolando chi rimane ancora nel mondo del lavoro ,oltre a vedersi allontanare la pensione ,si troverà il conto di aver non solo lavorato di più ,ma pure versato con conseguente diminuzione della pensione che sarà calcolata attorno al 70% del valore dello stipendio percepito ,insomma si percepirà una pensione come un reddito di cittadinanza .

Aboliamo subito i previlegi della casta ,aboliamo il vitalizio e l’idennità di fine mandato che puo’ essere paragatonato al tfr dei lavoratori ,solamente che quest’ultimi non lo incassano piu’ perché scippato con la riforma pensionistica dalla casta e servurà per integrare la pensione ,mentre loro i politici se lo inascano l’assegno di fine mandato ,vergogna !

Bragatto Gianluca
Caorle(ve)

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