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Ma i commercianti devono fare su i ristori con i clienti? Che prezzi ci sono? Lettera

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(Riceviamo e pubblichiamo).

Gentile cronista, scrivo perché negli ultimi giorni mi sta venendo il sospetto che i bar (non so i ristoranti perché non me li posso permettere) stiano aumentando i prezzi per cercare di recuperare quanto perso.
Intendiamoci, sono a favore delle riaperture (con le norme di sicurezza) e sono assolutamente a favore delle attività che devono poter guadagnare.
Ma due fatti accaduti in due giorni mi stanno facendo venire il dubbio che per recuperare quanto perduto stiano facendo dei ricarichi ingiustificati sui clienti che, se vogliamo, sono del tutto incolpevoli sui mancati incassi.

Nel primo episodio sono stata attirata da urla provenienti da un bar vicino cui stavo passando nella zona di Castello.
Era inscenata una lite furibonda con tre ragazzi all’esterno (con i bicchieri in mano) e verosimilmente il proprietario o il barista.
Fermandomi un attimo ho capito il motivo del litigio: i ragazzi si lamentavano per il prezzo pagato delle bibite “da asporto” (da bere fuori dal bar).
27 euro per due birre su bicchieri di cartone (che potrebbero essere stati da 250-300 cl) e una grappa.
Lasciamo stare per un attimo che è brutto che dei giovani non possano stare senza bere al punto di doverlo fare per strada, 27 euro per le tre consumazioni mi è sembrato davvero tanto.
Il barista sulla porta non voleva sentire ragioni e gridava che aveva tante spese e quelli erano i prezzi.
Alla fine i tre ragazzi si sono allontanati con l’augurio non tanto simpatico ma evidentemente sentito: “Chissà che i te séra ancora…”.

La mattina seguente sfortunata protagonista ritengo di essere stata io.
Come nonna ho pensato di prendere delle frittelle da portare ai miei nipoti, così mi sono fermata in un bar-pasticceria della zona di Cannaregio (resto sul vago così non si offende nessuno).
In realtà, non era proprio una pasticceria che uno definirebbe “di lusso”, anzi, assomiglia di più ad un’osteria, all’interno però vende anche paste e (forse) torte quindi è e si chiama pasticceria.
Al momento di pagare allungo 50 ero e assieme al vassoietto mi viene allungato il resto: 32 euro.
Resto un momento perplessa a fare il conto a mente fissando i soldi ma mi viene difficile in quel momento, forse mi pareva impossibile, forse pensavo un errore di resto.
Allora chiedo alla banconiera che stava già facendo caffè ad altri clienti: “Signora, mi scusi, ma quanto costano?”.
Risposta: “1 euro e 80 l’una signora, sono 10… 18 euro…” e indica un fugliettino scritto a pennarello in vetrina che poi ho controllato: “Frittole 1,80”.
E poi mi chiedo e chiedo: ma, scusate, non sono tanti 1euro e 80 centesimi per una “frittola”?
18 euro per 10 frittelle mi sembrano oggettivamente troppi.
So che io sono una pensionata e la percezione di chi ha un altro tipo di reddito è diversa, probabilmente io devo starci più attenta alle mie spese, ma comunque oggettivamente mi sembrano troppi 18 euro per 10 frittelle.
Vorrei sapere se è questo l’atteggiamento dei commercianti in questo periodo di ripresa, o se sono impressioni solo mie.
Grazie

lp

(lettera firmata)

(foto da archivio)

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4 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. …in calle Fiubera sono arrivate e 2 euro! E un cappuccino preso mi sembrava fatto con l’acqua invece che col latte….
    Dice bene la signora: sono prezzi folli per una pallina di pasta stra-lievitata e spesso vuota dentro, sena nemmeno sapere su che olio sono fritte (olio di palma, il più economico e…dannoso?)
    Per le birre ancor peggio: una lattina da 33 alla Coop vicina costa al massimo 1,79 euro! Quella fatta a Pedavena cost 0,79 € per mezzo litro! In un n barile comprato all’ingrosso da un barista, quanto costeranno 33 cl?
    Quant’è il margine di guadagno, nonostante le spese, e le tasse (ammesso che facciano lo scontrino…)?
    E magari gli hanno aggiunto il servizio perché consumavano (per legge!) al tavolo…
    Chi glielo fa fare a prendere le birre al bar invece che al supermercato?
    Purtroppo a Venezia si è costretti ormai (e non solo i turisti) ad andare in giro con il panino in tasca e la bottiglietta nello zaino… (anche se i benefici in taccuino a a fine mese si vedono, eccome!)
    Certi locali non mettono nemmeno i prezzi sui prodotti, e il listino è tutt’altro che ben visibile e leggibile.
    Prima regola: non comprare mai dove non espongono i prezzi sui singoli prodotti.
    Seconda: non comprare mai senza aver prima chiesto il prezzo;
    Terza: PRIMA DI P’AGARE, controllare il conto, confrontandolo con i prezzi del listino, solitamente distinti tra AL BANCO e AL TAVOLO (che in caso di ordinanze Covid non andrebbe applicato…!) senza alcun imbarazzo, o chiedendo pure informazioni al titolare.
    Quanot ai ristori, è secondo me una vergogna che vengano erogati a pioggia al imprese, che magari avevano fatturati milionari, senza un minimo di verifica fiscale e contributiva, mentre magari ai lavoratori che avevano un contratto precario, atipico o a termine e redditi ben più esigui, non riceve nulla…!
    Dov’è l’equità….?
    Alla cara nonna che ha scritto, se ce la fa, suggerisco (anche per salvaguardare quei pochi soldini di pensione che prenderà) di farsele a casa le frittelle, e pur ei galani: fritti nell’olio olio che sceglierà e fatti con gli ingredienti che sceglierà (magari con uova e farina da agricoltura biologica), saranno sicuramente più sane, magari pure più buone, e soprattutto economiche.
    Con 18 euro farà frittelle e galani per nipoti, parenti, e pure vicini di casa, e celebrerà anche il carnevale, dato che molto altro purtroppo quest’anno non si può fare…
    Un affettuoso alla nonna saluto e grazie per aver segnalato l’episodio: si spera che le autorità competenti (Polizia Locale sezione commercio – tel 041 274 73 42) vigilino attivamente, anche dopo il carnevale…
    Prof. Fabio Mozzatto.
    Veneziano “D.O.C.”

  2. E’ GIA’ DA DUE MESI CHE IL PREZZO DELLE FRITTELLE NELLE PASTICCERIE 8 SU DIECI LE VENDONO A EURO 1,80 L’UNA ED I PREZZI SONO BEN EVIDENZIATI DOVE SONO ESPOSTE LE FRITTOLE NON SONO AUMENTATI DALLA DOMENICA SCORSA A OGGI .PERCIO’CONTROLLATE I PREZZI ESE NON VANNO BENE GIRATE PER LA CITTA’ CON PREZZI PIU’ CONVENIENTI NON VENITE A PROTESTARE CHE VENEZIA SONO LADRI .
    I LADRI SONO I NOSTRI GOVERNANTI CHE PERCEPISCONO STIPENDI DA SOGNI COMINCIANDO DAI BARBIERI USCIERI ECC. ECC.

  3. Hai ragione sono troppi! Ma i commercianti si lamentano sempre! Non si accontentano dei ristori del governo, ne approfittano anche della pandemia e la maggior parte sono evasori!

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