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Pass: obbligo per i prof. Costo tamponi ai giovani: da 8 a 15 euro

Green Pass obbligatorio per professori e personale non docente. Obbligo di mascherina per studenti da 6 anni. Questo e altro nel nuovo decreto

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Il “green Pass” (o più semplicemente “pass“) continua la sua strada di affermazione puntando “sull’obbligo morbido”, cioè a dire: non è obbligatorio ma restarne senza sarà pesantissimo.
Dopo ristoranti, piscine, palestre, cinema, stadi e teatri, il governo ha approvato il nuovo decreto.
Ora è obbligatorio l’uso del green pass anche per scuola, università e trasporti a lunga percorrenza.
Il testo, 10 articoli, entra in vigore il giorno dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, dunque entro il 7 agosto.

 

NUOVE REGOLE PER SCUOLA E UNIVERSITÀ

Le novità principali riguardano la scuola e l’università, con l’obbligo della certificazione che varrà anche per gli studenti universitari, un’ipotesi che non era stata anticipata nei giorni scorsi.
Prof e personale non docente dovranno avere ed esibire la certificazione e se non lo faranno scatteranno le sanzioni.
Il mancato rispetto delle disposizioni, dice la bozza del decreto, “è considerata assenza ingiustificata” e dopo 5 giorni il rapporto di lavoro “è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento“.
I controlli spetteranno ai dirigenti scolastici.
Sempre per quanto riguarda la scuola, il decreto raccomanda il rispetto del distanziamento di un metro, “salvo che le condizioni strutturali-logistiche degli edifici lo consentano” e ribadisce l’obbligo di mascherina per tutti gli studenti, ad eccezione dei bambini sotto i 6 anni e per chi ha patologie incompatibili con l’utilizzo.
Il governo non esclude però che si possa stare in classe senza mascherina: per le classi di studenti “che abbiano tutti completato il ciclo vaccinale o abbiano un certificato di guarigione”, i protocolli possono prevedere delle deroghe all’obbligo.
Il decreto è invece molto restrittivo sulla possibilità di derogare alla presenza in classe degli studenti.
I governatori potranno disporre la Dad solo per “specifiche aree del territorio o per singoli istituti… esclusivamente in zona rossa o arancione” e “in circostanze di eccezionale e straordinaria necessità dovuta all’insorgenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus o di sue varianti nella popolazione scolastica”.

 

COSTO TAMPONI PER I GIOVANI DA 12 A 18 ANNI

Sempre nell’ottica di favorire il rientro a scuola, il Commissario per l’Emergenza Francesco Figliulo ha siglato il protocollo d’intesa con le farmacie per i tamponi antigenici a prezzi calmierati.
I giovani da 12 a 18 anni pagheranno 8 euro, gli over 18 invece 15.
Nelle prenotazioni le farmacie dovranno dare la precedenza ai ragazzi.
Le farmacie avranno una remunerazione complessiva di 15 euro, 7 dei quali saranno coperti con un contributo dello Stato.

TRASPORTI A LUNGA PERCORRENZA

L’altro punto centrale del decreto è l’obbligo del green pass per i trasporti a lunga percorrenza, che scatta dal 1 settembre.
Dovrà essere esibito per salire sugli aerei, sulle navi e sui traghetti, sui treni ad Alta velocità e sugli Intercity e anche sugli autobus di linea che collegano regioni diverse o quelli a noleggio con conducente.
Ad effettuare i controlli saranno i gestori dei servizi e chi sarà trovato senza il pass avrà una sanzione da 400 a mille euro.
Nessun obbligo, invece, per i collegamenti con le isole minori e per lo Stretto di Messina, per bus e metropolitane del trasporto pubblico locale e per bus e treni regionali.
Sia per la lunga percorrenza sia per il trasporto pubblico locale la capienza salirà dal 50 all’80%, sia in zona bianca che in zona gialla.

OBBLIGHI PER E NEGLI ALBERGHI

Nel decreto non c’è una norma specifica ma il Cdm ha confermato quanto già previsto: i clienti che vogliono accedere ai ristoranti e ai bar al chiuso all’interno delle strutture non dovranno utilizzare il green pass.

Per i centri benessere degli alberghi, invece, il pass servirà come stabilito dal decreto di luglio.


 

Tirando le prime somme, si può dire che l’intenzione del governo è quella di provare a scongiurare la Dad e tenere insieme l’esigenza di frenare la risalita della curva dei contagi e non penalizzare i più giovani, dopo due anni scolastici funestati dal Covid.
Il Green pass da questo 6 agosto diventa strumento indispensabile per prendere parte alle attività non essenziali come eventi e ristoranti al chiuso.
Da settembre sarà d’obbligo per il personale scolastico, gli universitari e i viaggi, mentre è ancora aperta la discussione sull’uso nei luoghi di lavoro.

Ma soprattutto occorre dire che è un Consiglio dei ministri a bassa conflittualità politica quello che vara la nuova stretta.
La Lega, ottenuta la conferma dell’esenzione per gli alberghi, a salvaguardia della stagione turistica, si dice soddisfatta, anche se tra i leghisti il Green pass continua a generare critiche.

7.230 i positivi ai test Covid individuati nelle ultime 24 ore, un dato ancora in crescita, insieme al numero di morti (21 ieri, 27 oggi) e di ricoveri (268 in terapia intensiva, 8 in più di ieri): numeri che non si possono ignorare.
La variante Delta impone cautela, nonostante aumenti la copertura garantita dai vaccini.
Ecco perché, a una settimana dal decreto che ha introdotto l’obbligo di Green pass per cinema e teatri, bar al chiuso e palestre, Draghi mette in sicurezza la scuola.


 

L’obiettivo è scritto fin dalla prima riga del testo del nuovo decreto: “Assicurare il valore della scuola come comunità e tutelare la sfera sociale e psico-affettiva” degli studenti.
Regioni e Comuni potranno imporre la didattica a distanza, che ha fatto crollare i risultati nei test Invalsi, solo in casi “eccezionali” di focolai e non in maniera generalizzata.
E’ una decisione da cui nessuno in maggioranza si è dissociato.
Neanche nel suo risvolto meno gradito ai leghisti, che è l’obbligo per tutto il personale scolastico e universitario di esibire il certificato verde per accedere alle lezioni, pena sospensione dello stipendio dopo cinque giorni di assenza.

Il governo punta adesso a una campagna straordinaria di vaccinazione tra i più giovani, anche con una comunicazione ad hoc e l’ipotesi di eliminare l’obbligo di prenotazione.
E’ un punto, questo, che irrita profondamente i leghisti più scettici sulle somministrazioni ai più giovani.
“Per me il discrimine è uno, ovvero l’esenzione da qualsiasi Green pass per i minorenni. Se non ci sarà non potrò mai dare il mio assenso a qualsiasi altro ‘compromesso'”, twitta Claudio Borghi, tra i più barricaderi alla Camera, dove i salviniani hanno presentato ben 900 emendamenti per abolire o modificare il Green pass.

Anche il Pass per i trasporti raccoglie le preoccupazioni leghiste e per questo parte a fine vacanze, dal primo settembre, per non penalizzare chi si è mosso senza, anche perché sarebbe difficile garantire tamponi in stazioni e aeroporti.

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