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Parigi sotto attacco di terroristi, cronaca di una notte all’inferno

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Parigi sotto attacco di terroristi, cronaca di una serata all'inferno

La giornata era cominciata con un falso allarme.
Parigi sotto attacco di terroristi è stato un pensiero cominciato la mattina. Solo dopo le 15 si poteva sospendere la preoccupazione: “Alla Gare de Lyon Non c’è niente, era un falso allarme”, le parole della prefettura di Parigi a France Televisions, dopo oltre 30 minuti di controlli da parte di artificieri con cani anti-bomba.
L’evacuazione delle persone era avvenuta avvenuta in risposta a “una minaccia” su un social network, che “lasciava supporre che un oggetto pericoloso fosse stato depositato” nella stazione, intorno alle 14.
La verità era però vicina: il 13 novembre era davvero una giornata destinata all’azione di terroristi.

Intorno alle 21 veniva battuta un’altra agenzia, la prima dell’orrore vero: Una sparatoria a colpi di kalashnikov ha causato la morte di diverse persone in un ristorante del decimo arrondissement di Parigi.
La realtà è invece ben più grave e sta per esplodere facendo scuotere il mondo: Parigi sotto attacco di terroristi con un piano che prevede diverse azioni in punti diversi.

Si tratta dell’attacco coordinato su larga scala che i servizi segreti francesi hanno a lungo temuto.
Le grida di «Allah Akhbar», Allah è grande, sono risuonate ieri sera a Parigi nel corso di una serie di attentati che hanno fatto in totale 112 morti e decine di feriti gravissimi (il bilancio è provvisorio). Oltre 70 cadaveri sono stati estratti dalla sala di concerti Bataclan, dove due terroristi hanno sparato sul pubblico, e preso ostaggi che poi sono stati uccisi. Almeno cinque poliziotti sono morti negli scontri con i terroristi nelle varie zone della capitale francesi.
Per i terroristi è scattata la jihad con un massacro senza precedenti. Le autorità hanno fatto scattare il «piano rosso Alpha», una sorta di extrema ratio: Hollande ha decretato la chiusura delle frontiere.

I terroristi sono entrati in azione più o meno allo stesso momento in sette zone: in rue Bichat, nel quartiere della République, davanti al ristorante asiatico «Petit Cambodge»; al café Carillon dall’altra parte della strada; all’angolo tra rue de Charonne e rue Faidherbe nell’XI arrondissement contro il bar La Belle équipe; allo Stade de France, dove era in corso la partita amichevole Francia-Germania; all’interno della sala di concerti Bataclan; al McDonald’s di Belleville; nel quartiere di Les Halles.

Al Carillon intorno alle 21 e 20 c’è stata una prima esplosione, scambiata inizialmente per un petardo. Poi un uomo a viso scoperto è entrato nel caffè e ha fatto fuoco. Secondo i testimoni il terrorista ha scaricato una serie di raffiche contro le persone sedute ai tavolini. Poi ha attraversato la strada e ha fatto fuoco contro il ristorante Petit Cambodge. Poco lontano, a Belleville, davanti al Mc Donald’s, i testimoni hanno raccontato di avere visto una Renault Clio crivellata di colpi e una motocicletta a terra, con due persone gravemente ferite. È stato un massacro con decine di persone colpite, morte o ferite. «I terroristi avevano delle mitragliatrici e sparavano a caso, in tutte le direzioni».

Al Bataclan, una delle sale da concerto storiche di Parigi, era in corso lo show del gruppo rock americano Eagles of Death Metal. Dopo una grossa esplosione i terroristi hanno fatto fuoco sul pubblico, sono stati sparati almeno una trentina di colpi.

Gli attacchi di stanotte sarebbero una ritorsione contro i bombardamenti francesi in Siria, ma lo Stato islamico non ha aspettato i raid francesi per minacciare Parigi, nemico numero uno.
Gli esperti si attendevano un attentato più grave di quelli di gennaio a Charlie Hebdo e al ristorante kosher, alcuni avevano parlato di una possibile azione in un grande magazzino, pochi giorni prima di Natale.

Un bilancio provvisorio parla di una settantina di morti. Qualche settimane fa l’Isis aveva diffuso degli annunci in francese con una foto di giovani a un concerto rock, e l’esortazione a fare una strage.
Mentre era in corso l’attacco al concerto, due uomini hanno aperto il fuoco di nuovo sui tavolini del bar La Belle équipe di rue de Charonne, sparando almeno un centinaio di colpi.
Allo Stade de France era in corso la partita amichevole Francia-Germania, 10 ore prima c’era stata l’evacuazione dell’albergo della squadra tedesca per la minaccia di esplosione di una bomba. Sembrava l’ennesimo falso allarme in una città ormai abituata a decine di controlli e evacuazioni, ma era probabilmente il frutto di una pista seguita dai servizi segreti. Durante la partita almeno tre esplosioni si sono distinte chiaramente, i giocatori hanno continuato a giocare per gestire l’ordine pubblico mentre il presidente veniva fatto uscire dalle forze di sicurezza. Due corpi smembrati sono stati trovati all’esterno dello stadio.

Con il passare delle ore si delineava il quadro di Parigi sotto attacco di terroristi grazie ad annunci televisivi che davano notizie in tempo reale sul dramma: i francesi e il resto del mondo seguivano gli aggiornamenti di quello che sembrava inizialmente un attacco isolato che invece ha cominciato a crescere di minuto in minuto.

Alla fine almeno 60 morti e decine di feriti in sei sparatorie in una città assediata da terroristi e teste di cuoio dove le famiglie aprivano le porte di casa per accogliere i passanti atterriti in fuga.

Le notizie cominciavano ad arrivare sempre più drammatiche: 100 ostaggi in una sala da concerti, decine di cadaveri attorno allo Stade de France, dove gli spettatori di Francia-Germania sono rimasti bloccati anche quando avrebbero voluto uscire per ragioni di sicurezza. Il presidente Francois Hollande ha dichiarato lo stato di emergenza.

Il governo ha decretato il piano Alpha Rouge (Alfa Rosso), un livello di allerta mai toccato prima e che corrisponde al livello “attentati multipli”. Poi un Hollande visibilmente scosso ha parlato in diretta tv ai francesi annunciando lo stato di emergenza, l’afflusso di militari nella capitale “per evitare nuovi attacchi” e la chiusura delle frontiere.

Le strade del cuore della capitale sono diventate subito deserte o blindate dalla polizia, l’invito delle autorità è stato di restare in casa se possibile o – per chi è in locali o ristoranti – di non muoversi. Dalle caserme e da diverse regioni affluivano rinforzi di reparti speciali e teste di cuoio. Negli ospedali si è messo in atto un piano per liberare per quanto possibile posti letto.

Parigi sotto attacco di terroristi ha vissuto l’orrore secondo un piano organizzato, a quanto pare.
Il primo attentato – sembra per un’azione kamikaze – è stato segnalato nel X arrondissement, in una brasserie nel quartiere tipico dei ristoranti kosher. Dieci morti a quanto pare, poi i terroristi – come se stessero compiendo un raid – sono ridiscesi verso l’XI e il XII arrondissement, a pochi metri dalla redazione di Charlie Hebdo, insanguinata dagli attentati
del 7 gennaio.

Lì, nella sala da concerti Bataclan – dove c’era il tutto esaurito per un concerto rock del gruppo americano ‘Eagles of death metal’ – un gruppo di terroristi ha gridato “Allah è grande” e ha aggiunto frasi sulla Siria. Poi ha aperto il fuoco sul pubblico, provocando un bagno di sangue: pare che i terroristi abbiano ucciso le persone giustiziandole ad una a una. In un attimo il quartiere è stato transennato, attorno al Bataclan soltanto pattuglie di polizia e tiratori scelti.

Intanto, a Saint-Denis, allo Stade de France, tre esplosioni scuotevano i 50.000 presenti all’amichevole Francia-Germania. I giocatori si sono fermati, alcuni spettatori sono riusciti a uscire, gli altri sono rimasti bloccati dalla polizia all’interno fin dopo il termine della gara. Immediatamente evacuato il presidente Francois Hollande, che assisteva alla partita in tribuna d’onore. Il bilancio parla di almeno 30 morti in esplosioni di polvere da sparo mista a chiodi in una brasserie e altri due siti adiacenti allo stadio. Moltissimi i feriti.

Un’altra sparatoria è avvenuta a rue de Charonne, altri colpi di arma da fuoco a boulevard Beaumarchais e a Faidherbe, tutti e tre luoghi a pochi metri da place de la Bastille. Le prime, concitate notizie, parlavano di un terrorista ucciso dalle forze dell’ordine.
Il presidente Hollande a quel punto ha convocato una riunione d’emergenza al ministero dell’Interno con il primo ministro Manuel Valls e il ministro Bernard Cazeneuve. Poi, un Consiglio dei ministri a mezzanotte.

I terroristi “stanno attaccando il nostro modo di vivere” ma “stamattina anche io ho riscoperto il dono dell’Europa che i nostri padri ci hanno lasciato, loro che hanno conosciuto la guerra e ci hanno lasciato la pace” ha detto questa mattina il premier Matteo Renzi.

Lo Stato islamico ha rivendicato l’attacco, promettendo altre azioni a Londra, Roma e Washington, in risposta all’intervento aereo della coalizione in Iraq e Siria.

Strage nella redazione del giornale Charlie Hebdo per le vignette satiriche su Maometto – notizia correlata

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