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Nuove case per i veneziani a Sant’Elena: il progetto arriva in Consiglio ma la Municipalità frena

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venezia ponte sant'elena
Un piano per riqualificare l’area dell’ex cantiere Actv di Sant’Elena, fino a poco tempo utilizzata per il rimessaggio e la manutenzione dei mezzi del trasporto pubblico locale.

Un piano per riqualificare l’area dell’ex cantiere Actv di Sant’Elena, fino a poco tempo fa utilizzata per il rimessaggio e la manutenzione dei mezzi del trasporto pubblico locale. Una grande darsena di circa 70.500 metri quadrati e un’area a terra di circa 56.500, dei quali più di 46 mila di proprietà di Invimit, gestore di asset pubblici, e la restante parte del Demanio.

La giunta ne ha tracciato il nuovo volto in questi giorni. Se il Consiglio comunale convocato per il 29 luglio approva, l’intera area verrebbe riconvertita ad uso prevalentemente residenziale «con adeguate dotazioni pubbliche di aree verdi, percorsi e impianti sportivi – spiega la presidente della Commissione Urbanistica Lorenza Lavini – con l’obbiettivo di sostenere la residenza stabile nella città antica, con esclusione di qualsiasi attività di tipo turistico-ricettivo».

Per la progettazione l’area viene suddivisa in due ambiti: l’ex Piazza d’Armi e la darsena. La prima, «con una superficie pari a 47.561 metri quadri, oggetto di un intervento di recupero a usi prevalentemente residenziali, con piccole attività commerciali, pubblici esercizi e laboratori artigianali, servizi pubblici, verde pubblico e un polo sportivo a servizio della città», spiega ancora Lavini. Queste ultime dovrebbero interessare una superficie di almeno 15.000 metri quadri, accessibili al pubblico e integrati con il contesto urbano. Particolare attenzione sarà data alla viabilità pedonale anche con la realizzazione di nuovi ponti, precisa la presidente di commissione. Nell’area resterebbe la falegnameria oggi presente e comunque il 10% dello spazio verrebbe destinato al commercio, ai pubblici esercizi e alle botteghe artigianali.

La zona della darsena ha una superficie di 79.630 metri quadri, in base alla delibera di giunta presentata, di cui 70.670 di spazio acqueo e 8.960 a terra.

sant'elena rendering piano di riqualificazione

Si tratta di un ambito di proprietà demaniale che dovrà essere oggetto di un progetto di riqualificazione e valorizzazione concordato fra Demanio e Comune.

Per l’assessore Massimiliano De Martin, «si porta a compimento un’opera attesa da tempo, dove potranno vivere circa 900 persone contando su ampi spazi verdi, una palestra, attività artigianali e piccoli negozi di vicinato. Un chiaro segnale che questa amministrazione ha voluto difendere la residenzialità. Abbiamo fatto in modo che tutto potesse essere pronto per l’approvazione in tempi quanto più rapidi possibili per consentire l’inizio dei lavori già nei prossimi mesi».

«Tempi impossibili», attacca il presidente della Municipalità di Venezia Giovanni Andrea Martini. «Per un’area e per un intervento come quello dell’area di Sant’Elena vengono dati 6 giorni ai commissari di Municipalità e agli uffici per istruire una commissione, valutare gli aspetti della questione e convocare un Consiglio».

«Si tratta – continua Martini – di un progetto che andrebbe studiato e fatto conoscere alla città: cercheremo di organizzare commissione e consiglio in tempi e modi adeguati, aprendo alla partecipazione della cittadinanza. I cittadini hanno il diritto di chiedersi perché prima di riempire di cemento l’area Actv a Sant’Elena l’amministrazione non abbia valutato di sostenere la residenzialità ristrutturando e mettendo sul mercato non turistico le centinaia di case pubbliche sfitte. E perché non abbia valutato politiche di contenimento degli affitti da parte dei privati con misure ad hoc. Tutto questo comunque dimostra – conclude Martini – lo scarso peso dato da questa amministrazione ai processi democratici».

Antonella Gasparini

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