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“Nessun veneziano che conosco tornerebbe a vivere a Venezia”. Lettere

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In risposta alla lettera “Venezia è ingorda di denaro. Sarebbe l’ora di un progetto sostenibile”.

Mi si spezza il cuore ogni volta che vado a Venezia. La mia città dove sono nata e cresciuta e che amo profondamente.
Vivo in terraferma da parecchi anni. Purtroppo non c’è più nulla della mia Venezia, dove la vita nei campi e nelle calli è sparita, i negozietti locali tipo lattaio per i pochi residenti rimasti sono quasi inesistenti e i Veneziani di vecchia data sono sempre meno.
Mi è rimasto solo un parente anziano a Venezia, tutti se ne sono andati in terraferma e pochi lavorano a Venezia.

La classe media se n’è andata in massa nel corso degli anni. Impossibile vivere a Venezia dignitosamente con uno stipendio da operaio o anche da impiegato.
Nessun Veneziano che se n’è andato che conosco tornerebbe a vivere a Venezia ed anche se volesse sarebbe difficile mantenersi.
Mi fa sorridere amaramente che per entrare in chiese che ho visto nella mia infanzia ed adolescenza devo pagare perché non più residente, ma altri che non sanno nulla di Venezia e di com’era siano invece i nuovi residenti con tutti i diritti che ne conseguono.

Passeggio con malinconia nella calle dove sono cresciuta e dove non ci sono più voci di adulti che richiamano i bambini a casa per cena, ma una sfilza di campanelli con su scritto “abitazione turistica” e provo un enorme senso di rabbia per come la mia città sia stata sacrificata all’ingordigia di pochi. Purtroppo siamo al punto di non ritorno.

Veronica S.
(lettera firmata)

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79 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Io accarezzo ormai da qualche anno l’idea di trasferirmi a Venezia. In quale zona si vive bene? Ho un figlio di un anno e mi chiedo soprattutto dove ci sono gli spazi per far giocare i bambini all’aria aperta?

    • ciao Enrico, io costretto da uno sfratto esecutivo (quando il vecchio proprietario a cui pagavamo l’affitto da 30 anni ha deciso di vendere a noi è arrivata una società che fa affitti turistici con molti altri appartamenti e ha offerto 10mila europagando in contanti più di noi che invece dovevamo aspettare il mutuo = sfrattati in 6 mesi, abbiamo i mobili in un magazzino). solo per dirti che non riusciamo a decidere la zona, mi dicono che tutta Mestre si è rovinata per la delinquenza…

  2. Sono nato e vissuto a Venezia, sono andato via per motivi familiari e per lavoro.
    Adesso abito in un’altra regione, ma quando ritorno nella mia città, mi sento protetto, passeggio di notte e sento il rumore dell’acqua, il suo odore, i miei passi nel silenzio assoluto della città.
    È vero come dice uno di voi, che chi non è nato e cresciuto a Venezia, non si rende conto di quanto si sia perduto non vivendo più qui.
    Torno sempre con piacere e rimango qualche giorno in albergo ma non è la stessa cosa di vivere nella propria casa…..e quando riparto è come sentirsi strappare l’anima….. Grazie.

  3. Cara Luisa, grazie infinitamente per la tua comprensione…non è facile fare capire come ci si sente se non lo si vive. La mia famiglia è stata sfrattata da Venezia tantissimi anni fa e siamo finiti a Marghera. Non è stata una scelta. Ad ogni modo, Veneziane lo saremo sempre e di questo dobbiamo solo esserne orgogliose.

  4. Il primo problema di Venezia erano e sono i… veneziani. Di ieri e di oggi. Non tutti, ovvio, ma tanti, troppi. Avidità e individualismo: uova (d’oro) subito a costo di giocarsi la gallina. Però è l’unico problema, tra i tanti, che, a questo ritmo, si risolverà da solo, e a breve.

  5. Purtroppo io sento lo stesso sentimento per la mia Milano. Ovviamente non parlo di bellezza ma di sentimento..non mi riconosco più in una grande città che si estende sempre di più e che non ha più nulla di famigliare se non il Duomo

  6. Io sono nata a Venezia, 40 anni fa mi sono sposata e mi sono trasferita, mi sento veneziana e lo sarò sempre e non passa giorno che io non abbia una tremenda nostalgia di Venezia. Quando riesco a venire cammino fino a consumarmi le scarpe e vedo una città di una bellezza struggente, che mi porta ad avere le lacrime quando devo ripartire. Il mio sogno sarebbe un monolocale dove poter trascorrere una parte dell’anno. Sogni

    • Cara Ele, sento esattamente i tuoi sentimenti. Anch’io vivo Venezia a piedi e sento la morte nel cuore quando la lascio…e condivido il tuo sogno…chissà…mai dire mai…buona fortuna!

  7. Avevo un sogno, l’ho accarezzato per 39 anni.
    Volevo ritornare ad abitare nella città dove sono nata.
    VENEZIA.
    Puoi andare in giro per il mondo,ma a un momento della tua vita devi ritornare alle tue origini.
    Era molto difficile trovare casa e così ho scelto per me una strada molto più facile.
    Mi sono fatta la patente di vela e così mi sono comperata una barca a vela.
    Ci ho vissuto i sei anni più belli della mia vita.
    Ora abito in una casa, sono felice anche se non ho il negozietto vicino ,non mi disturbano le orde di turisti perche’ tutti devono ammirare questa città fuori dal mondo.
    La città non è mia
    ma di tutti e tutto il mondo deve respirare l’aria magica che si respira quì in ogni passo che fai.

  8. Cara Veronica, quando ho letto la tua lettera mi é venuto un tuffo al cuore sono gli stessi sentimenti che provo anch’io. Sono nata e cresciuta a Venezia, emigrata a Mestre non per scelta. Forse i signori che molto eroicamente sono rimasti a Venezia non possono comprendere cosa sia il dover perdere la propria venezianita ‘ per adeguarsi alla vita in terraferma. Dopo tanti anni mi ritengo ancora veneziana e soffro a vedere come è ridotta. Quando vengo a farmi un giretto mi dico, povera Venezia come ti hanno ridotta!!!! Purtroppo la colpa è sempre di qualcun’ altro

  9. Sento questi commenti quotidianamente, è un modo per giustificare a se stessi la scelta di andarsene e tornarci ogni tanto col titolo, purtroppo per Veronica, di grebano.
    Non so dove fosse la sua calle ma, a Cannaregio, di genitori che urlano ai bambini di tornare a casa è pieno…
    Sono tuttavia concorde sul fatto che la città si stia svendendo ad un turismo becero ed ignorante.

  10. Sotto i 50 mila abitanti parlare di città mi sembra
    eccessivo basta ricordarsi il periodo del covid ,per le calli sembravano fantasmi in una città fantasma
    Svuotata dei suoi cittadini e rimasta in mano a veneziani ricchi e turisti il resto non fa testo
    Fra 10 anni venezialand sarà terminata ,se sarà ancora a galla

  11. Voi veneziani oramai di terraferma siete sempre criticoni ma alzare il CULO per difendere Venezia dai suoi distruttori cominciando dai sindaci in giù NIENTE. Non fate nulla, anzi pretendete sempre più vantaggi e Vi mangiate un buona fetta dei soldi per la salvaguardia. Allora quando la terraferma si vuol dividere, andatevene e lasciate che Venezia ed ISOLE si governi da sola e sicuramente faremo di più di quello che il Comune come è adesso aggiungendo anche la città metropolitana (altro ladrocinio). VENEZIA ed ISOLE Devono essere staccate da tutte le realtà attuali

    • Leggo ora. È, purtroppo, così. Purtroppo non è ancora chiaro e ben fissato nella mente di tutti che la salvezza di Venezia è di essere staccata dalla terraferma ma, ogni volta che si tenta il referendum, tutte le votazioni che scelgono che Venezia-Isole restino incatenate alla terraferma provengono, fatalità, dalla terraferma. È un caso? Venezia guarda al mondo, dialoga con il mondo, commercia con il mondo e non deve assolutamente essere legata coi lacci e guardare solamente alla terraferma locale. È un vero peccato che non lo si sia ancora capito. Lasciamo perdere la tragedia della mancanza di uno statuto speciale per Venezia, anche questa la causa della sua decadenza.

  12. (Quasi) tutti i commenti inseriscono pezzi di verità, spesso tuttavia inconciliabili tra di loro. Resta comunque incontrovertibile il fatto che una città senza i suoi abitanti non è più una città (come impara uno studente al I anno di Università). La mia cara madre continuava ad abitare, 10 anni fa, isolata alla Salute, urbanisticamente diventata un ibrido senza alcun servizio, impensabile in qualsiasi periferia civile. Noi anziani ci siamo adattati con sgomento a ripetute sopraffazioni, come in una riserva indiana, priva d’identità.

  13. Credo che la maggior parte dei residenti di Venezia che se ne sono andati, non lo hanno fatto per loro scelta, ma perchè sono stati sfrattati. Tantissimi tornerebbero e probabilmente sarebbero delusi dall’aspetto attuale della ex Serenissima. Io in terraferma non andrò neppure da morta (abbiamo già il nostro spazio a S.Michele), con grandi sacrifici ci siamo comperati la casa e ci resteremo anche se, obiettivamente, la vita è difficile, invecchiando, le scomodità sono sempre più numerose e quasi insuperabili. Vi sembra normale che i negozi ed i supermercati non recapitino la spesa a casa ? In terraferma (dove serve di meno) lo fanno tutti. Vivere a Venezia è quasi eroico, ma non c’è altra vita possibile.

    • La nostra famiglia è stata sfrattata e trasferita in terraferma molti anni fa. Io tornerei, come già detto, tanti altri no, compresi i miei familiari… perché, cito “non è più la Venezia di una volta…che ci torneresti a fare?”. Beata Lei comunque signora che nonostante le difficoltà vive nella città più bella del mondo.

  14. Io a Venezia ci vivo. Ho comprato la casa a 30 anni ancora non compiuti, nel 2013, senza l’aiuto di genitori o altri, accendendo un mutuo col mio lavoro da impiegato e con quello della mia ragazza.

    Si vive bene, e finché posso ci resterò. Niente auto, niente traffico. Esci a fare due passi e sei in una delle città più belle del mondo. Se ti serve la macchina la tieni al parcheggio e vai a prenderla. E una delle stazioni più grandi d’Italia. Così come l’areoporto internazionale.

    E conosco almeno altre due coppie della mia età che si sono trasferite qui.

    Mi chiedo in che città (soprattutto capoluoghi) nel 2021 esistano ancora i lattai o le piccole botteghe.

    È veramente stucchevole leggere ogni volta queste lettere nostalgiche strappalacrime basate su ricordi di chissà quanti decenni fa che altro non fanno che aggiungere pregiudizi su pregiudizi e scoraggiare le persone a venirci ad abitare.

    • … casa a Venezia senza aiuti di nessuno?O la sua ragazza guadagnava fortunatamente molto bene, oppure:
      mettiamo 60 metri commerciali: casa decente: 300 mila euro. Domanda: mettiamo che uno abbia 50 mila già in tasca, come si fa a farsi un mutuo da 250 mila coi tassi del 2013?Che rate si paga al mese?
      Non illudiamo le persone… Forse aveva già almeno 100 mila euro, cosa che pochi hanno nelle famiglie non agiate…
      Poi:
      La macchina la vai a prendere al parcheggio: in quanto tempo…?
      Niente traffico?L’aria è più inquinata di Marghera e della tangenziale per il traffico acqueo…
      Due coppie si saranno pure trasferite lì, ma quante rispetto quelle che non ci verrebbero manco morte?

      Purtroppo a Venezia, che amo e ci resto perché ci sono abituato, è molto scomoda, costosa, i trasporti lenti e disagiati (nebbia, acqua alta, turisti.) , i servizi al minimo, centri commerciali inesistenti, scuole in estinzione, case costosissime e vecchie, acqua e aria inquinate, caos di turisti, niente ascensori e tanti ponti, barriere architettoniche ovunque…
      quindi o ci nasci o difficilmente ci vieni (a meno che non sei milionario e non hai nulla da fare…)
      Cordialità
      prof. Fabio Mozzatto – Veneziano

      • Fa piacere che la pensi così, ma la casa è stata acquistata per meno di 250mila euro, avevamo due stipendi buoni e abbiamo fatto un mutuo da 200mila.

        Vedo che per altro i prezzi sembrano essersi abbassati.

        Così facendo una ricerca a caso.

        Mi dica invece, quelli che comprano gli appartamenti nuovi in terraferma, come fanno? Diversi miei colleghi l’hanno fatto, siamo tutti ricchi sfondati? Tutti di buona famiglia?

        I miei famigliari né i quelli della mia ragazza potevano aiutarci, magari lo avessero fatto.

        Sempre lamentarsi, sempre scuse. Come se vivendo tipo nella terraferma, in un paesetto qualsiasi ci fossero mezzi pubblici ad ogni ora, tutti in orario, in perfetto stato senza traffico o smog. E i centri commerciali e tutto a portata di mano. Ma ha mai provato a vivere in terraferma?

        Quando abitavo in terraferma e non avevo la mia auto, come molti studenti vivevo lo stesso! E qui a Venezia vivere senza auto è ancora più semplice.

        E quando avevo l’auto, per andare a lavoro impiegavo un’ora per andare e tornare da Mestre a Mestre. Code traffico smog tutte le mattine tutte le sere chiuso in auto. E non esistevano mezzo pubblici per arrivare a lavoro. La mia compagna dovevo accompagnarla in stazione, con ulteriori code e traffico. Adesso 15min a piedi ci arriva.

        Sui costi vorrei la riprova che la Coop di piazzale Roma abbia prezzi sensibilmente diversi da quella a Mestre campogrande, dove andavano prima. Non mi pare. Alcune cose costano di più altre di meno.

        Io ci sono venuto e non sono l’unico. E non siamo milionari e lavoriamo. Smettetela per carità con questa cattiva pubblicità martellante. Cosa volete ottenere? Sembrate dei novax con le loro teorie del complotto!

        • L’ultima, A., poteva risparmiarsela e non fare brutta figura ;-) Adesso, 15 Settembre 2022, sono ancora teorie del gomblotto dei “novax”? Non le sono ancora bastati nove mesi per conoscere finalmente e giocoforza la verità e quanto questi maled..tti hanno preso per cog…ni gli italiani e non le è bastato assistere ai ricatti, alle ingiurie, alle sospensioni, alle farse contro coloro che non volevano subìre il ricatto facendosi inc..are l’elisir di lunga vita? Non le sono bastati, ripeto, nove mesi?

    • Mio caro A. , se vieni a Vicenza i lattai e le piccole botteghe te le faccio vedere di persona. Ne ho proprio uno dietro casa che ha formaggi fantastici da tutto il mondo. I conti in tasca non te li faccio e sono contenta per te che abiti a Venezia. Certo, quando io ci abitavo chissà quanti decenni fa la vita era un po’ diversa, ma la mia stucchevole nostalgia strappalacrime come la definisci tu non ha intenzione di creare pregiudizi. Ho solo espresso il mio sentimento, la mia esperienza e la mia opinione. A Venezia ci torno spesso perché la amo e ci tornerei domani nonostante il cambiamento che ha subito nel corso degli anni. Buona vita a te e compagna.

  15. Guardi, nel mio caso non sono proprio ricca, non vivo in una villetta sul Terraglio o simili, pago un affitto in un’altra città in terraferma non per comodità e non sono certo pigra visto che mi devo mantenere da sola. Sarò sempre Veneziana dovunque io sia nel mondo, indipendentemente dalla residenza o meno.

  16. Se nasci a Venezia e te ne vai, hai un pezzo di colpa. Chi non nasce qua non potrà mai capire a fondo Venezia. Sprecare il dono d’essere veneziano non è perdonabile. E chi non ama Venezia non ha capito nulla dalla vita e provo pena per lui.

  17. Io a Venezia ci vivrei è davvero unica al mondo e lo comprendono molto di più gli stranieri che tanta bellezza se la sognano di notte che i Veneziani stessi, non tutti per fortuna, alcuni ne vanno fieri. La sua rovina è stata comunque quando si è italianizzata ed è nata Marghera e Mestre. Scelte politiche sciagurate. Vogliamo parlarne delle possibilità di sviluppo oltre al puro turismo che aveva prospettato Pierre Cardin…..un miliardo in donazione più la torre. Gli han sputato sopra.
    I soldi non nascono dal nulla li generi da progettualità di fare impresa in maniera innovativa, cosa che in questo Paese è visto come peccato, nella visione da Unione Sovietica attuale. Trovo la lettera da mentalità chiusa e provinciale. W Venezia e quei Veneziani e nuovi cittadini che la vogliono viva, vivendoci.

  18. Sono Veneziana e continuerò ad amare la mia città.
    La rovina di questa città sono il turismo di bassa qualità e la mano di chi è interessato solo della terraferma.Venezia deve stare separata da Mestre.
    Venezia è fragile ,ma ricca di splendori e solo chi ci è nato e cresciuto nel contesto ,può capire come dovrebbe svilupparsi.
    Si continua a restaurare edifici storici per creare alberghi di lusso in mano degli stranieri ricchi ,e non si mette mai un vero stop a questa tipologia di interventi.Dove si creerà utilità di servizi per il cittadino che vive e vi risiede ,si potrà di conseguenza avere un numero maggiore di gente che viene a vivere.E un ultima cosa :esigere l’ingresso -residenziale di gente solo a scopo sviluppo economico come fanno altri Paesi più avanzati.

  19. mio dio. Quante parole al vento. Ho scelto di vivere a Venezia ed è stata la scelta migliore della mia vita. Quando sento per la strada questi che blaterano io sono nato qui etc. etc.. mi viene la pelle d’oca. Vi prego, se avete scelto di andarvene restate dove siete. Proprio voi siete stati la sciagura di Venezia per complessi motivi. Ho vissuto in molti luoghi, ed è sempre molto difficile ovunque. Vi prego restate dove siete andati e le vostre analisi da quattro soldi tenetevele per voi.

    • Mi scusi…prima di giudicare e sparare a zero sulle persone ci pensi. Lei non sa nulla della mia vita o del perché sono andata via da Venezia…anch’io ho vissuto in molti posti, ma se potessi a Venezia ci tornerei subito. Tanti altri no, ma io sì…ora non posso permettermelo, magari un giorno chissà…per cui prima di accusare i Veneziani di essere la sciagura della loro città cerchi di non generalizzare.

      • carissima, ho espresso la mia opinione, come ha fatto lei, non ho sparato a zero su nessuno, sia mai. Per quanto riguarda “ci pensi” io penso molto bene e molto lucidamente, mi permetta, ma io l’ amarcord proprio non lo tollero. E comunque è un argomento molto complesso da trattare, anche molti londinesi vorrebbero vivere a Chelsea ma non se lo possono permettere, e tanti parigini vorrebbero vivere in Place de Vosges, tanti vorrebbero vivere in centro a Roma oppure in centro a Firenze o Milano e vivono in periferia. Perché Venezia dovrebbe avere maggior colpa? Le situazioni cambiano ed il mondo si evolve, e non si parla male del vascello dopo averlo abbandonato. Per quando riguarda le politiche sul turismo purtroppo gestite da persone incapaci e spesso, me lo lasci dire, di bassissimo livello. Per quanto riguarda i Veneziani, apriamo un capitolo a parte, sono quelli che faticano a raccogliere gli escrementi dei loro cani e non si pongono il minimo problema a lerciare di pipì l’entrata di casa dei vicini, o che faticano a fare due passi per depositare la spazzatura ( sistema che funziona benissimo) e l’abbandonano al primo angolo, etc.etc. E mi creda sono molti. Altro argomento, i negozietti… io faccio anche un km di cammino per acquistare da commercianti sorridenti ed onesti, e gli altri che chiudano pure. La prego, non è polemica la mia, ma una riflessione su un argomento molto complesso

    • Lei ha detto un sacco di cose ma senza spiegarne I motivi , cosa trova di cosi errato nel criticare la gestione della città negli ultimi 50 anni ? Negli anni 80 Venezia andò sotto I 100 mila e già erano suonati gli allarmi , chiaramente il fenomeno non riguarda solo Venezia , ma una volta le calli erano piene di ragazzini che giocavano di giovani ecc , poi il Dio denaro ha fatto tabula rasa .
      Dove è il problema per lei ?

      • dov’è il problema per me, bella domanda. Intanto parlerei di difetto non di problema, i problemi si risolvono i difetti restano. Ovviamente parte tutto da una gestione politica cieca, poco lungimirante, interessata, e di scarsa cultura se non qualche raro caso (ma non farei mai gestire una città ad un intellettuale). Ripeto che è un argomento molto complesso, difficile da trattare in quattro battute. E comunque anche in Costa Smeralda pascolavano allegramente le caprette fino a non molti decenni fa ed ora atterrano gli elicotteri. O nelle valli del trentino potevi andare da un paese all’altro attraverso meravigliosi campi ed ora devi usare la maschera antigas e guardare un territorio devastato da frutteti coperti di teli antigrandine. Potrei farle decine di esempi ed argomentarli. Io negli anni ho fatto le mie battaglie, ma mi creda, impariamo a goderci quello di bello che resta, ed a Venezia è molto

  20. Io a Venezia sono nato e ci vivo. Male ma cerco di viverci. Concordo sul Referendum: Brugnaro lo hanno votato i mestrini per restare “Venezia “, i gondolieri, i taxisti, i commercianti e gli albergatori. Lui per la Venezia dei residenti non ha fatto nulla!!!!
    Tutti, se possono, la svendono.
    Ma le Cosiddette Autorità non frenano gli abusi, negozi confinanti con la stessa merce, bar uno attaccato all’altro. E tutto senza dare ” qualcosa ” di dignità alla Città.
    Mi ripeto sempre: una città senza abitanti non può chiamarsi CITTÀ. Ma Ghost-Town. Già i turisti pensano che Venezia chiuda ad una certa ora, che sia SOLO Musei, Alberghi, ristoranti e Chiese, e si meravigliano che ci siano abitanti. Queste non sono invenzioni. Sono osservazioni/ domande che hanno fatto a me ed ai miei familiari!!!

  21. Venezia si è svuotata per una demenziale catena di norme (urbanistiche soprattutto) che, con l’alibi della sua conservazione, hanno condotto una spietata lotta al profitto e alla proprietà privata che ne ha distrutto il tessuto socio/economico!!! L’urbanistica veneziana è stata monopolizzata dell’estrema sinistra e questo è il risultato! Il turismo è un effetto, non una causa! Per molti l’ultima spiaggia!

  22. Quanta ipocrisia..quanti sono i pseudo veneziani che hanno venduto la casa dei loro genitori e con il ricavato sono venuti ad abitare “in campagna” e magari con il resto si sono comperati la casa al mare o in montagna??Molti affermano :Venezia e’bella ma scomoda vuoi mettera uscire da casa e avere la macchina sotto il c..lo.Come paragonare un giro in barca a remi tra le isole della laguna con una coda in tangenziale?

  23. Tanti luoghi comuni , e come al solito un impiegato che fa la morale per ideali oramai inesistenti , bar , ristoranti, taxi , gondole, sempre colpa loro , anche se sono categorie che ci son sempre state , i negozietti come il panifico ,la macelleria, ecc. Son spariti perché hanno iniziato ad aprire vari supermercati stranieri un pò ovunque , questo più o meno anni 90 , Venezia si è spopolato perché di 5 ospedali attivi,sempre anni 90 ,ora resta aperto solo il civile , le catene alberghiere tipo hilton non sono certo di veneziani , come tra l ‘altro la maggior parte degli hotel , ragazzini di 20 anni non sono in grado di pagarsi mutui di 350 ,400 mila euro , se non sono coperti dai genitori , Venezia è stata distrutta dalla politica tutta , e dall ‘Europa dopo , i veneziani che resistono si sono solo adattati , chiudo dicendo che dai commenti si vede subito chi è nato e chi no a Venezia , questo commento è soprattutto per mister Loris Desca, da uno che ha la famiglia residente a Venezia dall’inizio dell ‘800 .

  24. Ho la fortuna di aver potuto svolgere il mio lavoro a Venezia e di poter continuare a viverci anche ora da pensionata. I problemi sollevati sono purtroppo reali: una città preziosa e fragile come questa dovrebbe, secondo me, essere valorizzata e utilizzata puntando esclusivamente sulla sua valenza culturale e renderebbe monetariamente anche così. E invece viene usata come una vacca da mungere e non esiste alcun piano di reale tutela, a parer mio.

    • In una trasmissione RAI di valido giornalismo d’inchiesta, mi pare nel 2018, veniva riportato il caso di un terreno pregiato nelle campagne toscane, dato in affitto a investitori orientali, che, denari alla mano, potevano soddisfare le richieste del proprietario, diversamente dal mezzadro fin’allora dedito alla coltura, apprezzata e di alto profilo, con tutti gli adempimenti fiscali e non in regola.
      I carabinieri hanno trovato prodotti per la cura del terreno che con la cura non avevano molto a che fare, usati da un signore che non conosceva non solo il buon italiano ma neanche granché bene la lingua ufficiale della nazione di cui era cittadino. Non annunciato alla autorità, risiedeva in una catapecchia. L’aspetto ne rendeva un’età apparente diversa da quella reale.
      Il proprietario dei terreni, del luogo, sembra non abbia mai protestato per tutto ciò, pur non abitando granché lontano.
      Il punto è: la classe dirigente di zone ricche di storia e tradizioni sa esserne all’altezza o, di scorciatoia in scorciatoia, forse per non perdere rendite di posizione e veder la propria progenie superata in loco, si dedica ad “abitudini” ben descritte nella letteratura italiana ed europea, le quali portano ad un depauperamento inesorabile del capitale umano, sociale e culturale che si arrogano il diritto di voler proteggere e valorizzare?

  25. Si comprende leggendo un commento in particolare quanto l’idiozia è presente nelle menti di qualcuno.” Quando il Covid sparirà”, è la misura di quanto poco si comprende del male che vive a Venezia e in tutto il Veneto. Ormai non siamo nemmeno padroni delle nostre vite. Il potere economico non esiste più nelle nostre mani, dal nostro lavoro, da quanto da Roma i vari governi fatti da quattro politici raccomandati dalla mafia hanno deciso di distruggere il tessuto economico del Nord Est. Ora con la scusa di un Virus influenzale le nostre individualità e le nostre libertà. Venezia ha lo stesso problema il potere economico non è più in una classe dirigente veneziana, ma in altre mani. Abbiamo politici che per estrazione culturale e morale sono facilmente comprati (MOSE), e la lista potrebbe allungarsi facilmente. E mi fermo non dicendo di insegnanti,dirigenti amministrativi provenienti esclusivamente dal Sud Italia. Venezia e il Veneto e i veneti stanno morendo, non per fame di denaro ma per un meridionalismo dilagante, che vede la nostra capitale come una vittima mafiosa, buona solo per far denaro. Scollegando il fate con il bene di noi veneziani, di noi veneti.

  26. Perfettamente d’accordo, non c’è più alcuna possibilità di riportare indietro le lancette del tempo. Ora è meglio pensare a come salvare quell’immenso patrimonio che vi è custodito.

    • Anch’io tornerei domani se potessi…sono a Venezia ogni fine settimana…e Veneziani ne conosco…ma quelli che se ne sono andati non tornerebbero, a differenza mia…per vari motivi…a partire dal costo della vita.

  27. Questa retorica da ex-residente è oscena. Io ci vivo a Venezia e l’ho scelto io di venire qui. Non sono qui per diritto di nascita. Non sono qui perché sono ricco di famiglia. Non sono qui perché voglio sfruttare il turismo. E nemmeno per la Venezia neo-realista da documentario che qualche odioso ex residente crede di propagandare. Io pago il mio mutuo, fatico nel mio lavoro da impiegato, porto le mie figlie a scuola, vago nell’album fatica di trovare negozi e qualità adeguati al prezzo da mercenari che i veneziani fanno pagare.
    Sono indignato e stufo che gli ex residenti lamentosi e pigri, che vivono ora per comodità in terraferma cerchino di accaparrarsi un diritto di cittadinanza rinnegato da loro stessi. Sono nauseato dai veneziani arricchiti e ignoranti, seduti sulla loro stessa ricchezza, che vivono nelle loro villette sul Terraglio, grazie agli affitti riscossi qui o ai taxi, ai motoscafi devastanti, ai bar schifosi, ai ristoranti da quattro soldi… Venezia l’avete uccisa voi!

    • Questi sono i veri veneziani, bravo!!
      Non esiste un diritto di nascita. Dal medioevo in poi i veneziani erano quelli che decidevano di viverci, venendo da altri paesi e città.

    • quanta verità, concordo su ogni singola parola, xè sempre colpa dei altri, di Roma, del sindaco, dei turisti, delle tasse, dei bengalesi, del covid, delle cavallette…..mentre invece la responsabilità è proprio di chi ha venduto e trascurato la propria città, cioè noi veneziani

    • Sottoscrivo totalmente. Quello che lei vive da impiegato io lo vivo da pensionato. Nemmeno io sono originario di Venezia ma non cambierei con nessun altro luogo. Alla faccia dei finti veneziani che piangono dopo aver svenduto la città alla monocultura del turismo.

    • Concordo in pieno, e aggiungo che molti veneziani in terraferma tornerebbero volentieri, e così le calli e i campi tornerebbero a vivere, se solo dessero le possibilità molti tornerebbero.

    • Bravissimo Loris, lei e tutti coloro che hanno scelto di vivere a Venezia, pur non essendo veneziani, siete quelli che più dimostrano di provare un vero amore per la città.
      E lo dice uno che ha consapevolmente scelto di abbandonarla, non avendo più il coraggio di affrontare le difficoltà e le scomodità che derivano dal fatto di viverci. E che proprio per questo stima coloro che, al contrario, hanno avuto il coraggio di mollare una vita più comoda solo perché innamorati di una città che oltretutto non è neppure la loro.
      Siete voi che mantenete in vita Venezia e vi stimo con tutte le mie forze.

    • Loris, non sai quanto la penso come te, ho scelto di vivere qui ed è stata la scelta migliore della mia vita. Vivere qui è difficile come in altri luoghi. Poi sinceramente non capisco quali siamo le comodità del vivere in periferia a Mestre. Mahh, forse sono poco intelligente per capirlo

      • Mi ritrovo perfettamente con te!
        Forse perché noi non cerchiamo tanto le comodità degli ipermercati, o delle case con ascensore, o del parcheggio sotto casa… ma una città dove si può ancora vivere lo spazio e sentirsi civitas (nonostante siamo straziati dalle decisioni politiche di sindaci che ben prima di Brugnaro hanno fatto solo i propri interessi.

  28. La gente se ne è andata per star comoda. Auto sotto il sedere, ipermercati e prezzi modici, vita facile. Poi tornano una volta l’anno e fanno i nostalgici. Magari si definiscono Veneziani e ai referendum hanno votato contro la separazione. Avessero la dignità di tacere…

  29. Visione un po’ eccessiva. Oltretutto le botteghine sono sparite in quasi tutte le città del mondo occidentale. Per trovare quel mood bisogna andare in Marocco o paesi simili.

  30. Venezia è sempre bella e unica e bisogna renderla migliore,non bisogna piangerci su ,ma rimboccarci le maniche .E’necessario modificare la tipologia di negozi e rendere la città ad uso della residenzialita’.Piu’ci saranno servizi utili a chi vive più ci sarà popolazione nuova che verrà a viverci.
    Le potenzialità di questa città è alta ,quando il Covid terminerà ,tutto cambierà e le luci si riaccenderanno.
    Bisogna aspettare il momento

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