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“Venezia è ingorda di denaro. Sarebbe l’ora di un progetto sostenibile”. Lettere

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Io vengo saltuariamente a Venezia dove possiedo un mini appartamento comperato 15 anni fa. Amo Venezia la sua storia i suoi scorci e la sua arte. Mi sono riconosciuto in essa essendo discendente da famiglia istro-veneta. Purtroppo negli ultimi anni Venezia non e’ più quella che era. Venezia e’ ingorda di denaro, vuole tutto dai turisti mordi e fuggi alle navi da crociera in città, dall’industria e la cantieristica a Mestre, alla riconversioni di palazzi ed appartamenti in alberghi e bed and breakfast.

Capisco che in questi 15 anni si e’ assistito all’arrivo in massa di russi e cinesi. Ma sarebbe ora che si scegliesse un progetto sostenibile senza gettare in pasto la città a forze contrastanti che mai potranno convivere. La conseguenza e’ che non si sostiene le persone a voler rimanere a Venezia e che dei capitali accumulati poco resta a Venezia ed ai veneziani.

Aspetto una regolamentazione delle entrate e del disturbo sonoro che per ora mi sconsigliano di tornare a Venezia troppo spesso. Un innamorato di Venezia.

(lettera firmata)

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36 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Sostenibile?
    Che bella parola, sentite come scivola sulla lingua “sostenibile”, “sooosteeeniiibiiileeeee”.
    Fa sembrare tutti intelligenti, come “sociale”, “società civile”, “moderato”, “de centro”, ecc ecc ecc

    Ma che vuol dire? Per essere sostenibile qualcuno, o qualcosa, deve sostenerla. E sostenere cosa? La “terribile orda dei lanzichenecchi”, milioni di ignoranti polli pronti allo spennamento?
    E da chi deve essere sostenuta? Dal prodiere delle barche da turismo? dall’accompagnatore in cuffietta che spiega le gesta dell’autore del milione di fronte al ristorante vicino al “malibran”? Dal venexian coe gambe in man?
    “Sostenibile” è come dire che “Foo” in inglese, non vuol dire nulla, nada, nihil..
    Venezia è ormai morta, l’abbiamo uccisa noi, risorgerà, come forma urbana, solo se i trasporti ricominceranno a costare.
    Grazie al cielo la guerra sta alzando il prezzo dei biglietti arei, speriamo che le ore in barchetta a nolo da marghera vengano percepite come costo aggiuntivo dai naviganti in mare (o che anche le crociere aumentino il prezzo)
    E speriamo che l’aumento sia definitivo.
    Ci sarebbe la strada tortuosa dell’educazione ex ante del turista, ma per farla occorrerebbe saper parlare e noi sappiamo molto di pittima.
    Però “sostenibile”, sì dai….anche “green”, “intelligente”…qualche altro scioglilingua?

  2. Non ci accorgiamo che la soluzione, purtroppo, non sta solo qui in città, ma ben lontano, a Roma, dove non si vuole autonomia per nessuno (altrimenti addio posti pubblici e non), immaginatevi se pensano di dare uno Statuto speciale per Venezia! Se vogliamo che i veneziani rimasti non scappino e che altri vengano ad abitarci servono servizi all’altezza di una città viva, premiare con incentivi e detassazione le attività essenziali che permettano un livello dei prezzi simile a quelli della terraferma (artigiani, trasportatori, …), contingentare in qualche modo intelligente (che oggi non esiste) il numero dei turisti, bloccare il proliferare ed eliminare pian piano quei negozietti e banchetti che ti rifilano orridi ricordini di Venezia fatti chissà dove (Cina?) per vedere se possiamo aiutare gli artigiani locali. Venezia è fatta quasi al 100% di edifici storici, quindi con poche possibilità di usufruire degli incentivi edilizi del resto d’Italia (come tanti altri centri storici che riempiono il paese), possibile che non ci abbiano pensato? Dove metti un ascensore, come fai a fare il cappotto termico, come fai a risparmiare sull’energia se non possiamo mettere pannelli solari o fotovoltaici, come fai a fare manutenzione continua se i costi qui in laguna sono astronomici? Non ci pensano né il nostro sindaco (poco votato dai veneziani), né i nostri deputati e senatori, men che meno i vari governi di Roma. Così stan le cose, io resisto perché sono veneziano innamorato di questa bellissima città e perché per ora economicamente ce la faccio, ma non so col tempo e gli anni!
    Auguri a tutti voi, e a chi, anche se non veneziano di nascita, vorrebbe un miglior futuro per Venezia.

  3. E Véro Che non e più la Venezia Della Mia infanzia ma c e sempre l qria ,i colori la bellezza r il tumore dei nostri piedi Che echegianno lungo le rive..sono straniera e non résidente ho veramente dcelto Di restaurare e fare la orare solo veneziani e devo pagare per entrare in chiesa vicino a casa mia e asurdo!Pero penso Che gli abitanti veneziani o no possono ancora colla volonta ambiare l andamento attuale creare col net e ospitare ditte per farla vivere.Non aspetttare un aiuto del governo Che Come in altro paesi e solo à sfruttare le code per se stesso., Venezia a bisogno Che i Veneziani Che son partiti in terra ferma tornasseran’o per farla vivetr r non si lamentano guardandola da fuori colle loro commodita

  4. Proprio ieri ho visitato una mostra, immensa, di fotografie di scorci di Venezia senza persone, irreale, solo qualche colombo e qualche gabbiano. L’autore ha ripreso soprattutto la Venezia popolare, non quella dei grandi palazzi o quella dei grandi alberghi. Molte costruzioni mostrano però la loro età, “sgarruppate”, in parte abbandonate,mi sembrava che chiedessero aiuto! Chi vorrà, meglio potrà, finanziariamente, recuperarle? Chi vorrà intervenire politicamente per farle tornare presentabili?

  5. Ricordo la Venezia che non c’è più, le chiacchere in calle d’estate i bambini che giocavano nei campi, i negozi di vicinato dove ci si conosceva tutti, che fine povera Venezia venduta ad un branco di turisti che non portano altro che confusione e maleducazione, io amo la mia Venezia e sto male a vederla ridotta così.

    • Io credo che nn sia colpa dei turisti ma di, chi ci governa e ci amministra si ci sn turisti che lasciano sporcizia da x tutto ma tutti i turisti sono quelli che portano soldi in cassa è penso nn farebbe male x Venezia molte attività sono gestite da stranieri e i veneziani nn hanno possibilità di aprire un attività è vanno via c’é una conseguenza su tutto

  6. Vivere a Venezia non é per tutti e aprire un’attività per un veneziano è tutt’altro che facile. Le uniche eccezioni sono per gli “stranieri” che stranamente continuano ad avviare nuove attività (in gestione?) tutte uguali e una dietro l’altra non si sa bene come, molte delle quali dopo un paio d’anni “spariscono” (senza aver pagato alcuna tassa) per riaprire da un’altra parte con un altro nome. Questa è una prassi comune ad altre città. Questo grazie anche alla liberalizzazione nelle attività commerciali. Unico momento in cui la città si è riappropriata di stessa é durante il lockdown, ma purtroppo non ha insegnato niente. E tutto è ricominciato peggio di prima.

  7. ….Chi ha il coraggio di chiudere alle auto il ponte che collega Venezia alla terra ferma, solo treni navetta per controllare il flusso e far pagare il ticket!! chi ha il coraggio di togliere i vaporetti per sostituirli con quelli elettrici!
    Chi ha il coraggio di negare l’ormeggio delle navi crociera!!…allarghiamo la lista con altre suggestioni? …..Chiediamo referendum per una Venezia autonoma!!! Basta con la corruzione, gli sprechi il mangia e bevi

    • Io credo che nn sia colpa dei turisti ma di, chi ci governa e ci amministra si ci sn turisti che lasciano sporcizia da x tutto ma tutti i turisti sono quelli che portano soldi in cassa è penso nn farebbe male x Venezia molte attività sono gestite da stranieri e i veneziani nn hanno possibilità di aprire un attività è vanno via c’é una conseguenza su tutto

  8. Se uno come Brugnaro è stato eletto per la seconda volta dai veneziani residenti a Venezia e a Mestre, vuol dire purtroppo che alla maggioranza va bene così. E, se ci pensiamo, il destino di Venezia è simile a tante altre città d’arte che l’hanno seguita. Le responsabilità oltre che dei governanti, sono anche dei governati….
    Se le grandi navi almeno non transitano piu’ nel canale della Giudecca, lo si deve all’intervento esterno, internazionale….altrimenti saremmo ancora lì a cercare la soluzione migliore per tirare in là….

  9. La ripopolazione di Venezia, unica cosa che la salverebbe, è osteggiata dalla classe politica che non vive a Venezia e ambisce a fare solo i propri interessi.
    I residenti danno fastidio, ma prima o poi si estingueranno e i politici potranno vendere anche quello che è rimasto. (Non si dica che i politici sono stati eletti dai Veneziani.)

  10. Ormai è ridotta a pochissimi abitanti e più della metà al lido, le case che vengono date come locazioni turistiche, sottratte ai veneziani, sono al 90 % di persone straniere o non veneziane che hanno trovato il modo di fare piu soldi di quelli che hanno, sottraendo agli alberghi un bel po di lavoro. Sono anni che venezia doveva dividersi dalla terra ferma così almeno riavrebbe gli uffici anche qua, e non tutti spostati a Mestre. Di case abbandonate c’è ne sono e potrebbero essere date a chi vuole viverci , ma sono solo parole che ripeto da trent’anni o poco meno. Ma chi gestisce questa città pensa a fare solo i suoi interessi in ogni senso, e a mandare a remengo tutto, qualcuno ha scritto che chi vuole vedere i Veneziani deve andare in terraferma, io vorrei rivederli qua, non dove sono stati volontariamente confinati, ho letto anche in un commento , ci daranno i vestiti del settecento per andare in giro, e sarà veramente la fine, triste ma vero. Purtroppo nessuno vuole fare niente e quei pochi abitanti non fanno niente, non abbiamo più nerbo e nemmeno voglia di tirarci su le maniche e riprenderci la città. Quindi hanno vinto hanno ridotto venezia a Disneyland.

  11. Venedig empfängt uns immer
    wieder als ” Serenissima .”
    Dort wo wir sind , leben und treffen wir die Venezia.
    Das tut Allen gut.
    Die Probleme dieser einzigartigen
    Stadt können wir nicht (mehr)
    lösen.
    “Mafiöse Strukturen” belasten
    diese Stadt von innen und aussen.”
    Das ist nur zu lösen mit einem
    ” Aqua alta della buona volontà.”
    A presto Venezia!
    FedericoMosello & Dolce Renata

  12. Davide. 26.12.2021. Venezia e’ espressione di una societa’ , di un mondo avido, ingordo di denaro, che si compiace del proprio potere temporale accumulando pantagruelicamente denaro, denaro, denaro. Io vivo al Lido, abitato da persone che vivono grazie ai grandi capitali accumulati da loro o dai loro antenati in epoche di boom economico o mediante attivita’ “limite” ufficiosamente concesse da uno Stato indifferente e da societa’, enti i cui molti dirigenti lucravano su queste illegalita’. Di riflesso Venezia si e’ sempre di piu’ riempita di persone molto abbienti a discapito di altri dagli stipendi e c.c.b. modesti che sono dovuti andare a vivere in comunita’ molto meno onerose. E’ stato un inesorabile giro vizioso che ha permesso a ricchi di altre citta’ e nazioni di acquistare, dando cosi’ modo ai negozianti. locali di alzare sempre piu’ i prezzi. in una spirale distruttiva. Poi il turismo di massa, immenso, esagerato, ma che arricchiva altre categorie di veneziani che operavano nel turismo, ha dato il colpo di grazia. Pero’ tutto cio’ e’ umano e nasce dalla stessa natura umana. E’ il consumismo, l’autoaffermazione mediante il potere economico che 100 anni fa le teorie comuniste tentarono di bloccare tramite il centralismo economico statale. E poi mi sembra che questo “andazzo” si sia configurato anche in molte altre citta’ non solo italiane, quali Firenze, Roma, Barcellona, Londra, etc. etc. Tanto che si parla del fenomeno della “Venezizzazione” come di un fenomeno temuto ed incombente……

  13. Svegeve mi dispiace ma non riuscite a capire i problemi della più bella città del mondo. Quando ci sono case pubbliche sfitte vuol dire che qualcosa non funziona, a livello comunale.Riguardo ai i signori che vengono a investire a Venezia, e meglio che rimangono nelle proprie città. Venezia deve ritornare a vivere con giovani ,il nostro sindaco non può capire i nostri problemi

  14. Purtroppo Venezia sta subendo il triste destino delle città d arte, svuotate dai residenti e trasformate in bancomat per chi investe. Ritengo l unico argine sia trattenere ed attrarre residenti dando loro opportunità di lavoro e servizi. Comune e Regione hanno gli strumenti ed i poteri per limitare e normare meglio i cambi di destinazione d uso degli immobili, vero vulnus alla base di tutto.
    Buona fortuna ai pochi residenti resilienti.
    Gianpaolo

  15. E se invece che lamentarci chiedessimo con forza
    1) detassazione per chi affitta ai residenti
    2) controllo attraverso i consumi di luce, acqua e gas dei “cosiddetti” appartamenti vuoti
    3) regolamentazione severa degli esercizi commerciali

  16. Purtroppo siamo ai soliti dei “cosiddetti” “Radical chic”… Gente come il signore, “poverino” che ha l’appartamento a Venezia e non é un residente stabile si permettono di “pontificare” su come dovrebbe essere gestita la nostra città “millenaria”… Sono quelli che con la eliminazione delle “grandi navi” hanno contribuito a ridurre quasi a zero il traffico commerciale del porto di Venezia… Unica fonte di reddito per una buona parte di veneziani residenti. In realtà il problema sollevato dalle associazioni di ambientalisti sul.tema delle grandi navi é un falso problema… il moto ondoso nel canale della Giudecca in realtà non è dovuto al passaggio di una grande nave ma bensì da tutto il traffico commerciale caratterizzato da innumerevoli motoscafi taxi, Gran Turismo, mototlpi, ecc. Purtroppo non ci sono controlli per limitare l’eccessiva velocità di tali imbarcazioni… i limiti di velocità esistenti non vengono rispettate… Di converso la grande nave da crociera entra nel canale con il supporto di quattro rimorchiatori ed a una velocità ridotta ai minimi termini…. il fatto che la velocità sia ridottissima non crea problemi per lo spostamento della grande quantità d’acqua dovuta dalla stazza della nave!!!

  17. Mi si spezza il cuore ogni volta che vado a Venezia. La mia città dove sono nata e cresciuta e che amo profondamente. Vivo in terraferma da parecchi anni. Purtroppo non c’è più nulla della mia Venezia, dove la vita nei campi e nelle calli è sparita, i negozietti locali tipo lattaio per i pochi residenti rimasti sono quasi inesistenti e i Veneziani di vecchia data sono sempre meno. Mi è rimasto solo un parente anziano a Venezia, tutti se ne sono andati in terraferma e pochi lavorano a Venezia. La classe media se n’è andata in massa nel corso degli anni. Impossibile vivere a Venezia dignitosamente con uno stipendio da operaio o anche da impiegato. Nessun Veneziano che se n’è andato che conosco tornerebbe a vivere a Venezia ed anche se si volesse sarebbe difficile mantenersi. Mi fa sorridere amaramente che per entrare in chiese che ho visto nella mia infanzia ed adolescenza devo pagare perché non più residente, ma altri che non sanno nulla di Venezia e di com’era siano invece i nuovi residenti con tutti i diritti che ne conseguono. Passeggio con malinconia nella calle dove sono cresciuta e dove non ci sono più voci di adulti che richiamano i bambini a casa per cena, ma una sfilza di campanelli con su scritto “abitazione turistica” e provo un enorme senso di rabbia per come la mia città sia stata sacrificata all’ingordigia di pochi. Purtroppo siamo al punto di non ritorno.

  18. I veneziani si dividono tra quelli che hanno proprietà immobiliari da affittare e quelli che non ne hanno. I primi non sono mai contenti dei tanti soldi che prendono e i secondi che rosicano perche vedono tutti gli altri fare soldi, ma se potessero farebbero esattamente come i primi e perciò si lamentano di tutto.

    • Bella dose di qualunquismo. Invece ci sono tanti veneziani che vorrebbero semplicemente avere un alloggio decoroso, il proprio, anche solo in affitto, a cifre umane, e vivere dignitosamente di un lavoro normale. A quel punto chi se importa di avere altri appartamenti su cui lucrare.

  19. Venezia ormai è una citta per ricchi borghesoti o di altre poche categorie di “furbi” che se la sono venduta ( e se la vendono) a tranci.
    Viverci in maniera dignitosa con uno stipendio normale (operaio , impiegato , commessa , etc) è impossibile o quasi.
    Dagli anni 60 in poi , la Città è vittima di una gentrificazione selvaggia , che ha portato all’espulsione di quella parte della popolazione definibile come working class , rendendola una città mummificata ( sicuramente una botta di vita non la portano quelli di Ca Foscari o IUAV laureati in Spritzologia) e aldilà di urla e pianti , a molti fa comodo così.
    Come dico sempre chi vuole vedere i veri veneziani deve farsi un giro in terraferma dive sono stati confinati.

  20. Purtroppo in nome del Dio denaro si sacrifica tutto. Venezia sta morendo, per Venezia non si fara’ niente, si continuera’ a mungerla fino alla fine, finche’ non ci sara’ piu’ niente da mungere…..intanto avanti, poi ci penseremo…..quando non ci sara’ piu’ niente da fare e l’ avremo perduta. L’ uomo è uno stolto, e le chiacchere su sostenibilita’, riconversione green, ripopolamento della citta’ con residenti rimangono le solite chiacchere piche’ niente di fara’ di tutto cio’, mentre l’ ingordigia regnera’ sovrana.

  21. Quali sarebbero i Veneziani ingordi di denaro se i Veneziani sono sempre meno e sempre più vecchi ?
    O non è che Venezia è vista alla stregua di una miniera d’oro da sfruttare al massimo da parte di chi non ci abita ma ne elegge gli amministatori ?
    Separazione da Mestre e Statuto Autonomo : che chi sfrutta Venezia non vuole, come ben si è visto nell’ultimo referendum.

  22. Condivido completamente i tuoi pensieri. La città, dove si viveva a misura d’uomo sta diventando un inferno per i residenti. A sentire i progetti futuri sarà sempre peggio.

  23. Sono perfida se scrivo che è una città voluta così dai suoi abitanti, solo commercio e turismo?
    Dove sono gli artigiani del vetro, delle murrine, del cuoridoro, del pizzo? Sono attività che si sono perse, la tradizione che poteva convivere con i marchi del lusso e condiverne il mercato non esiste più.
    A nessuno interessa tenere bottega, tramandare ai lavoranti ed alla famiglia un mestiere, perché è più facile o più redditizio aprire un B&B nella propria abitazione privata.

  24. Io che a Venezia ci vorrei vivere e lavorare mi trovo di fronte ad un muro impenetrabile per quanto riguarda una abitazione in affitto a meno che di non lavorare solo per pagare quello.
    Ma senza abitanti la città muore !!

  25. Quanta verità in queste parole e quanta tristezza camminare in una città che nulla ha ormai da dare a chi insiste a viverci.
    Ma è una conseguenza del male che è stato fatto e continua a farsi da chi amministra la cosa pubblica come se fosse un buon frutto da spremere per solo interessi economici.
    La vita dei campi è delle calli è ormai un triste ricordo.
    Si arriverà come diceva un Sindaco del passato: ” i veneziani verranno vestiti in costume settecentesco e a P. Le Roma i cancelli della città Disneyland v aperti alle 08 e chiusi alle 20. 00″.
    Addio cara Venezia

  26. Condivido pienamente quanto affermato in questa lettera. La nostra Venezia è una città fragile e come tale andrebbe trattata. Anch’io preferisco ricordare com’ era almeno fino ad una ventina di anni fa. Il covid, giunto in questo particolare momento storico per avvisarci che sarebbe opportuno cambiare rotta, non è servito a nulla, anzi ha peggiorato la situazione. Venezia ha bisogno urgente di lavoro sostenibile e di riappropriarsi di quel silenzio e di quell”atmosfera che le sono propri e ne fanno una città magica, unica al mondo.
    Un’innamorata di Venezia

  27. La vogliamo smettere con ste lagne. Venezia di qua, di su, di giù, ma alla fine i residenti sono sempre meno, persone come lei che hanno il mini appartamento che vivono Venezia come casa vacanze sottraggono case ai veneziani e ne alzano il valore al metro quadrato tale che solo chi ha soldi può comprare. Sempre più hotel che aumentano i posti letto per turisti. Buste paga basse tali che bisogna vivere fuori. Una buona parte di residenti che “resiste” lo fa solo perché hanno signori redditi che permettono loro di poter vivere qui senza problemi. E sinceramente non vedo l’ora che venga reso obbligatorio per il residente il costume settecentesco così finalmente decretiamo la fine di Venezia

    • Sono d’accordo con lei … appartamenti in affitto non se ne trovano e se si ha la fortuna di trovarne uno chiedono affitti esorbitanti per chi lavora …tutto il resto sono appartamenti x turisti…e per chi ha necessità di vivere a Venezia diventa problematico

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