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Mose, l’appello di Zottis e Pigozzo: “Situazione del Cvn insostenibile, intervenga il governo”

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Mose, l’appello al Ministero di Zottis e Pigozzo: “Situazione del Consorzio Venezia nuova insostenibile”.

“Dal Provveditorato accuse pesanti alla gestione commissariale del Cvn. Urgente l’intervento del Governo, il Mose deve essere completato ed entrare in funzione prima possibile”. E’ l’appello di Francesca Zottis, vicecapogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Palazzo Ferro Fini, insieme al collega Bruno Pigozzo, commentando la lettera del Provveditore alle Opere Pubbliche, Cinzia Zincone, in risposta alla relazione dei commissari del Consorzio sulle consulenze, missiva inviata anche al supercommissario Elisabetta Spitz e al ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli.

“La situazione del Consorzio Venezia Nuova – scrivono i due – è insostenibile, intervenga il ministero delle Infrastrutture: i cantieri del Mose devono essere completati prima possibile. Il nuovo scontro tra Cnv e Provveditorato è un danno per tutta la città”.

“La replica contiene un giudizio molto duro: è finita l’epoca dei dubbi ed è invece chiaro di chi siano le responsabilità. Perciò a pagare devono essere loro, non i lavoratori e il sistema lagunare. Nella lettera si dice in modo netto che se gli amministratori avessero eseguito i propri compiti non avremmo avuto la devastazione dell’aqua granda lo scorso 12 novembre, una città che rimane ancora indifesa e la produzione in caduta libera”.

“Come avevamo già sottolineato anche noi più volte – aggiungono – c’è poi il nodo dei consulenti utilizzati per le attività ordinarie con un inserimento di fatto in pianta stabile nell’organico, anziché impiegare e valorizzare le professionalità interne. Per questo ribadiamo il giudizio nettamente negativo sulla gestione commissariale, a cui va messo fine, e rinnoviamo l’appello al Ministero, invitando la Regione a fare altrettanto”.

“Stiamo parlando di un’opera fondamentale – concludono Zottis e Pigozzo – per Venezia e la laguna. Il Mose è già costato quasi sei miliardi di soldi pubblici, non è possibile attendere oltre per il suo completamento; si faccia chiarezza definitiva sui cantieri e sulle successive modalità di gestione e manutenzione”.

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