Mettendo in scena la tattica ben rodata della provocazione e dell’attacco all’opposizione, che è sempre e solo avversaria, non controparte politica, la maggioranza fa passare il peggio dei progetti per la città.
Quello che creano ad arte è una situazione di costante confusione, che copre quanto viene approvato. Un’operazione ancor più favorita dal fatto che le riunioni si tengono on-line, cosa che permette di togliere il microfono con un clic a chiunque dia fastidio. Ne esce solo conflitto, che fa clamore su social e giornali, mentre le notizie sui contenuti passano in secondo piano, non arrivano alla gente.
Di solito è il capogruppo fucsia che dispensa insulti, ma nei consigli comunali più importanti, come l’ultimo dell’anno sul bilancio di previsione, la parte passa direttamente al sindaco. Il messaggio chiave è che lui / loro hanno ragione mentre l’opposizione ha torto o non capisce nulla, a prescindere. Anche quando vengono forniti dati o tesi fondate, l’accusa è quella di non saper comprendere i primi e di diffondere idee balzane con le seconde.
Vediamo allora quali sono le nostre idee balzane: “Tutta la Città Insieme!” vuole evitare ulteriori escavi della Laguna e movimentazione di fanghi tossici, vuole preservare l’ambiente lagunare il più possibile, vuole puntare ad una città con una migliore qualità dell’aria e di vita, disincentivando la mobilità non necessaria e puntando ad un’urbanistica che si avvicini al concetto della “Città in 15 minuti”.
Ancora, vuole una città basata su un’economia sostenibile, dove la sostenibilità è un concetto ampio, che include anche l’aspetto sociale, oltre che lavorativo e ambientale. Questo vuol diversificazione dei settori produttivi, da raggiungere depotenziando quelli maggiormente impattanti sulla vivibilità della città, e favorendo invece la riconversione e il re-skilling della forza lavoro. Non diciamo no al progetto idrogeno, ma solo se prodotto con le rinnovabili, insomma vogliamo che si traducano a livello locale gli obiettivi dell’Agenda 2030 e di metà secolo: vogliamo che la nostra città dia il suo contributo.
Quello che invece ha passato la maggioranza fucsia è quanto segue: cementificazione in Terraferma, con nuovi condomini a Mestre, dall’Ex Umberto I a viale San Marco, il Quadrante di Tessera, e parcheggi che fioriscono ovunque. Aumento del traffico, con conseguente peggioramento della qualità dell’aria, togliendo o diminuendo le Ztl. Ulteriore potenziamento della grande distribuzione a discapito dei centri urbani. Rinnovato impulso dato al turismo, con hub dal Montiron a San Giuliano e le grandi navi a Porto Marghera, e, ancora, con l’appoggio totale alla costruzione della II pista dell’aeroporto, e l’accesso a Venezia bloccato dai varchi, così da trasformare definitivamente la città in un parco a tema. Anche la tassazione gioca un ruolo: la soglia Irpef rimane a 10mila euro, in modo da colpire le fasce della popolazione più in difficoltà, mentre nulla viene fatto per rendere meno allettante affittare a turisti piuttosto che a residenti.
La città che ne risulta è un luogo disomogeneo e disgiunto, con una parte insulare dove non si investe più in rivitalizzazione, casa e lavoro, e la parte in terraferma che si regge quasi esclusivamente sul grande commercio e sul comparto edilizio, tanto è vero che la qualità di vita si abbassa, la criminalità aumenta e i residenti se ne vanno anche da lì. In queste condizioni Venezia si appresta ad affrontare le emergenze climatiche.
Giovanni Andrea Martini
Consigliere comunale
Vicepresidente della VI Commissione