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Maria, la bambina di 9 anni trovata morta in piscina, è stata violentata

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Maria, la bambina di 9 anni trovata morta in piscina, è stata violentata

Maria Ungureanu, la bambina che avrebbe compiuto dieci anni tra due mesi, trovata morta nella notte tra domenica e lunedì nella piccolissima piscina di un agriturismo a San Salvatore Telesino (Benevento), è stata violentata e poi uccisa. La conferma è arrivata dall’autopsia. Da cui è emerso anche che la violenza di domenica non sarebbe stata la prima subita dalla bambina: forse era vittima da tempo di qualcuno che abusava di lei.

Per avere conferma di quest’ultima aberrazione bisognerà attendere i risultati dei “tamponi” eseguiti durante l’autopsia per stabilire con precisione a quando risale la violenza e a verificare se effettivamente non fosse stato un episodio isolato.

Il procuratore di Benevento Giovanni Conzo e la sostituta Isabella Scamarcio, che coordinano le indagini condotte dai carabinieri del comandante provinciale Pasquale Vasaturo, hanno iscritto nel registro degli indagati, per omicidio e violenza sessuale, Daniel, ventunenne di origini rumene, come Maria Ungureanu e i suoi genitori.

In effetti il ventunenne conosce bene la famiglia Ungureanu. Lo hanno confermato gli stessi genitori della bimba uccisa. Mario Ungureanu ha riferito che da quando ha trovato lavoro come addetto alla manutenzione in un parco della zona, il giovane gli aveva più volte chiesto di aiutarlo a trovare una occupazione.

Ed è così che dall’esame medico legale sono emersi ieri elementi agghiaccianti: Maria ha subito di sicuro violenza sessuale ed è morta per annegamento. Quindi i carabinieri di Benevento hanno ispezionato l’abitazione di Daniel, giovane rumeno di 21 anni, anche egli residente a San Salvatore Telesino.

Daniel è stato interrogato a lungo, nel cuore della notte, assistito dal suo avvocato, dagli investigatori e dal pm Maria Scamarcio che conduce le indagini sulla morte della piccola Maria. Poco prima dell’alba è tornato a casa, ma è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio e violenza sessuale: un atto dovuto, spiegano dalla Procura, per consentirgli di nominare un perito di parte che assistesse all’autopsia.

Daniel è proprio tra le ultime persone ad aver visto Maria, con la quale avrebbe fatto un giro in macchina fino alla vicina Telese. Poi i due sarebbero tornati a San Salvatore Telesino e la piccola, che faceva la chirichetta ed era molto conosciuta in paese, si è recata in parrocchia per prendere parte ai festeggiamenti di Sant’Anselmo (poi sospesi per un improvviso temporale) dove è stata vista da diverse persone.

Il giovane si difende. “Sono innocente, non avrei mai potuto farle del male. Per me era come una sorella”, ha detto agli investigatori alla presenza del suo legale Giuseppe Maturo.

Cosa sia successo nella tragica sera di domenica è tutto da accertare. Chi ha incontrato Maria, con chi si sarebbe allontanata dopo la parrocchia per recarsi nel resort?
E’ quanto stanno indagando i carabinieri del comando provinciale di Benevento, con il colonnello Pasquale Vasaturo, coordinati dal procuratore capo di Benevento, Giovanni Conzo.

Nella stessa struttura, posta sotto sequestro, i militari sono tornati più volte. Gli abiti della bimba erano in parte a terra e in parte su una sedia.

Gli investigatori sono prudenti. Verificano ogni elemento con attenzione. Sul corpo della piccola non ci sono segni di escoriazioni e lesioni. L’acqua non è molto profonda e lei – dicono gli investigatori – non ha toccato né il fondo, né le pareti della piscina.

Maria, che non sapeva nuotare, quando è caduta in acqua non si è agitata. Era ancora cosciente? È quanto dovrà accertare la perizia medico legale, con i relativi esami tossicologici, i cui risultati non saranno pronti prima di 60 giorni.

Sono stati fatti prelievi anche per verificare se la piccola sia stata costretta a ingerire bevande alcoliche o a prendere sostanze stupefacenti.

La vicenda ha sconvolto l’intera comunità di San Salvatore Telesino, dove la famiglia della piccola era molto conosciuta.

Il padre, giunto in Italia alcuni anni fa, lavora come operaio, la mamma come badante: persone perfettamente integrate. La comunità rumena di San Salvatore è molto folta, circa 400 persone in paese agricolo di circa quattromila abitanti, a una trentina di chilometri da Benevento. Anche il giovane indagato è giunto in Italia da qualche anno e vive con una sorella. Una persona tranquilla, che finora non aveva mai fatto parlare di sé.

Gli abitanti di San Salvatore si sono stretti intorno alla famiglia di Maria e hanno offerto piena collaborazione agli investigatori. Fuori dalla casa dei genitori si è radunata una folla di amici e conoscenti che vogliono esprimere la propria vicinanza. Lei, la madre, ancora incredula e stordita dal dolore, ripete: “Non ci posso credere, ce l’ho sempre davanti ai miei occhi”.

Redazione | 22/06/2016 | (Photo d’archive) | [cod bampi]

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