Bel colpo degli agenti del Commissariato di Marghera che ha messo fine ad un commercio lucroso quanto illegale messo in piedi da due moldavi sulle spalle di poveri destinatari che aspettavano invano le spedizioni.
Acquisti online ma non solo, spedizioni in genere, e poi i pacchi non arrivavano. Colpa di due dipendenti delle società di corriere espresso ‘infedeli’ che intercettavano le spedizioni, soprattutto di strumenti elettronici, per poi rivenderli all’estero.
I due con molta cura sceglievano i pacchi che contenevano oggetti di valore, prediligendo strumentazioni e gadget tecnologici (telefoni cellulari, computer, auricolari, smartwatch) ed invece di consegnarli se ne appropriavano per poi spedire il contenuto all’estero oppure consegnarlo a conoscenti e familiari.
A far partire le indagini una denuncia sporta da una ditta di Verona alla quale erano stati sottratti 15 telefonini spediti a Mestre e mai giunti a destinazione.
Dopo mesi di indagini gli uomini del Commissariato di Marghera sono riusciti ad individuare i due corrieri infedeli, di nazionalità moldava, ed alcuni dei loro familiari e conoscenti ai quali erano stati ceduti i telefonini sottratti.
Le successive perquisizioni presso le abitazioni hanno consentito di ritrovare parte dei telefoni cellulari oggetti di furto nonché un computer portatile del Ministero dello Sviluppo Economico già confezionato per essere spedito all’estero.
I due corrieri sono stati denunciati per furto mentre altre 3 persone loro familiari e conoscenti sono state denunciate per ricettazione.