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Ladri in casa di notte, preoccupazione dopo i casi di Zelarino e Martellago

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Ladri nella notte.
Risvegliarsi con l’amaro in bocca e trovare la casa sottosopra, cassetti e armadi aperti: no, non è un incubo o un brutto sogno, purtroppo è la realtà.
I ladri sono entrati in casa dell’ex consigliere comunale Alfonso Saetta a Zelarino, rubano indisturbati quel che vogliono, per un valore di centomila euro, non si sveglia nessuno, nemmeno quando i ladri aprono i cassetti dei comodini. Né la moglie, né il figlio, né i due cani hanno dato cenno d’inquietudine o sentito strani rumori.
La famiglia prende atto, anche dal loro sentirsi frastornati, poco lucidi, di essere stati narcotizzati e cerca di capire cosa possa essere successo. Solo all’alba, quando la moglie di Alfonso Saetta si è svegliata e si è accorta del disordine, la famiglia ha preso atto di aver subito un furto.
Ora la polizia sta indagando e la prima impressione è che i ladri siano entrati dalla finestra dello studio e proprio in quei cassetti abbiano trovato gli oggetti cari a Saetta, anche per motivi affettivi.
Orologi e altro sono finiti nel sacco di chi se l’è data a gambe lesto lesto, dopo aver bucato una rete del giardino. Hanno rubato anche un paio di scarpe da ginnastica, forse per dar gambe alla fuga.
Sgomenta e ferita, la famiglia vive quella sensazione di malessere che si prova quando la tranquillità del vivere è violato a causa di un’esperienza traumatica come quella di essere stati vittime di un furto nella propria casa.
Evidentemente sono state notti da lupi perché altre quattro abitazioni sono state

minacciate da furti potenziali, fortunatamente non andati a ‘buon fine’, grazie ai sistemi di allarme della videosorveglianza esterna che sono scattati mentre i malviventi cercavano di forzare una tapparella o all’arrivo provvidenziale di persone che rientravano a casa.
I ladri sono scappati e ora la polizia vuol capire se si tratta della stessa banda, anche se un certo orientamento sembra esserci in questa indagine che rileva alcune caratteristiche comuni.
Impossibile non comprendere che questo problema si stia riproponendo, dopo una timida diminuzione dei casi nel periodo pandemia e richiama la difesa, i suoi termini di legittimità, la prevenzione capace di evitare situazioni tanto spiacevoli.
Cresce, intanto, la richiesta dei sistemi di allarme che oggi sembrano essere sicuri e più sofisticati.

A Olmo di Martellago, una signora novantenne sta dormendo tranquilla, non si accorge che i ladri le stanno svuotando cassetti e armadi, se ne accorge la figlia che per fortuna ritorna a casa verso le 23.00 e mette in fuga i malviventi incoraggiati certamente da due colpi di fucile esplosi in aria dall’altro figlio della signora.
La famiglia vive in una bifamiliare in zona periferica agricola, i ladri sono saliti sulla terrazza, hanno praticato un foro sul vetro della porta e sono entrati in casa.
Hanno arraffato tutto quel che potevano, non sapendo che quell’abitazione era già stata presa di mira dai ladri due anni fa, portandosi via tutto.
La rapina è andata male per i malviventi che sono fuggiti spaventati dai colpi di fucile.
Problematico e complesso ritorna il dibattito sull’uso delle armi e ancor più il controverso termine giuridico della legittima difesa. Forse perché c’è stato un lungo periodo dove tutti abbiamo sofferto a causa degli effetti del coronavirus, forse perché sono state spese tante parole che richiamano alla solidarietà, forse perché in fondo la speranza è l’ultima a morire, siamo stati sfiorati dall’illusione che i crimini si fossero allontanati dalla nostra vita. Ma ci eravamo sbagliati.

Andreina Corso

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