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La riconoscenza non trova ricovero nell’Ospedale di Chioggia

L' Ulss da anni "dimentica" di posizionare la targa di un generoso mecenate che ha donato 600 milioni per l'Ospedale di Chioggia. Il nipote si rivolge ad un avvocato

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La riconoscenza non trova ricovero nell'Ospedale di Chioggia

LA RICONOSCENZA NON TROVA RICOVERO NELL’OSPEDALE DI CHIOGGIA
(La storia di un grande gesto di generosità “dimenticato” dalla Ulss)

Circa 26 anni fa un cittadino di Chioggia Ing. Paolo Comello, senza figli, fratello del Conte Comello Francesco, pensò di donare all’amministrazione cittadina la somma di circa 600 milioni come contributo alla costruzione del nuovo ospedale.

Tale somma, senza tante cerimonie e fanfare, doveva servire alla costruzione ed arredamento del reparto di radiologia.

Non chiese niente… che tempi erano allora, solo che all’entrata del reparto fosse posizionata una targa in pietra da lui fornita, che ricordasse che tale dono veniva fatto per ricordare la sua mamma e suo padre.

Dieci anni fa circa, recandomi presso il sunominato Ospedale notai che c’era stata una ristrutturazione ma non c’era traccia della targa.

Interpellato l’ufficio tecnico di allora ottenevo rassicurazioni sulla provvisorietà della mancata apposizione.

Purtroppo nella vita tante sono le cose che certo non per tutte si trova il tempo, soprattutto se si confida che un ENTE PUBBLICO , essendo tale, ancor più operi e mantenga dignità, doveri e promesse.

Quattro anni fa, circa, recandomi presso l’ospedale per altri motivi alzando lo sguardo mi accorgo che il reparto aveva subito una nuova ristrutturazione ma “della targa nessuna traccia”.

A questo punto verrebbe da pensare:

– ma chi te lo fa fare?!?

– dai, è sempre il solito tran tran italiano?!?

– Vuoi anche spendere risorse per un mancato dovere di un Ente Pubblico?!?

Ma poi ho pensato che tutto ciò non sarebbe stato corretto, ne’ verso il donante ne’ verso le persone che generose di cuore verso la propria istituzione cittadina volessero intraprendere la strada di una donazione.

Mi sono quindi rivolto ad un avvocato, Giorgio Vianelli, che ancora ringrazio ed al quale sono in debito, che ha scritto agli organi preposti dell’ospedale nella figura del Manager Dott. Dal Ben.

Non voglio annoiare oltre… la targa originale in marmo per accettazione donazione espressa, che deve essere posizionata all’entrata del reparto di radiologia NON C’E’ E NON C’E’ STATA NEANCHE 10 ANNI FA.

Rotta?? Persa??! o forse neanche la radiologia riesce ad individuare la causa di tale malattia: “LA RICONOSCENZA POICHE’ NON ESISTE NON PUO’ ESSERE RICOVERATA PRESSO L’OSPEDALE DI CHIOGGIA”.

N.B. : non si possono accettare targhe succedanee in plastica e/o….ed in posizione non concordata alla donazione….. SIAMO SERI

Per il momento e nella speranza….

IL NIPOTE
Paolo Comello

(Nella foto l’Ospedale di Chioggia, nella foto piccola il direttore dell’Ulss 3 Serenissima, dott. Giuseppe Dal Ben, ieri direttore delle Ulss di Venezia e Chioggia dal 2012)

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