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LA FINE – L’ATTESA di Adriana Accarino

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E’ il 21 maggio, la vita sembra riprendere il suo normale corso.
Le ultime raccomandazioni e si ricomincia. Ci hanno concesso la libertà, ancora una volta, si fidano del nostro buon senso, ci hanno incoraggiati e ora si riparte.
I ristoranti riaprono, i centri estetici, i parrucchieri, le biblioteche, i musei, i parchi, tutte le attività commerciali, le fabbriche, ripartono.
Si può tornare all’aria aperta e respirare, giocare.
E’ dura riprendere da dove avevamo lasciato, ma lo si può fare. SI DEVE.
Tutto sembra tornare alla normalità di prima, ma così non è.
Le persone hanno ancora paura, i dubbi sono tanti.
Certo le regole bisogna sempre rispettarle, le attenzioni bisogna ancora averle, non possiamo ancora abbassare la guardia.
Non tutto è finito. Lui è ancora fra noi e si muove liberamente,

con il permesso di fare ciò che vuole. Aspetta solo una nostra mossa falsa.
Ma noi lo deluderemo !
I medici, i ricercatori, gli scienziati, lavorano incessantemente per trovare un vaccino, una cura, e fino ad allora nessuno si sentirà tranquillo, protetto. Al sicuro.
Fino ad oggi la vita ha spezzato molti legami e tanti stanno ancora combattendo con quel dolore, possono imparare a conviverci e sopportarlo, ma non li abbandonerà. Cercano di rassegnarsi.
Sanno che in qualche modo devono andare avanti, ma non è facile.
La vita può toglierti le persone, la loro voce, i loro sguardi, ma non i ricordi, quelli li portiamo per sempre nel cuore.
Teniamo tutto lì in quel posto segreto dove niente ci potrà essere scoperto e portato via.
Ciò che è lì, sarà per sempre nostro.
Ora sappiamo che nulla è certo, l’unica sicurezza è che dobbiamo cogliere ogni istante,

vivere ogni momento. Piangendo, gioendo, sognando, ballando a piedi nudi, come matti, amando ed emozionandoci.
E poi perché tornare alla vecchia normalità ? Cosa è poi normale ?
Non è meglio, forse, che tutto torni meglio di prima ?
La vita è imprevedibile, ti dà e ti toglie, è un passo di danza, a due, continuo.
Cogliamo tutti gli attimi, una volta persi non torneranno più.
Godiamoci le cose quando è il momento e no quando si ha un momento.
Con prudenza, si!
Torniamo a contaminarci con i nostri baci ed abbracci.
Rifaremo la primavera che ci siamo persi, ne avremo il tempo.
Torneremo a tenerci per mano senza paura e ad alleggerirci il cuore.
Torneranno a vedersi i nostri sorrisi,

doneranno l’energia per proseguire.
L’amore tornerà a sconquassare di nuovo tutto, romperà gli argini e ci travolgerà. Lui è paziente e rifiorirà come un albero, il bene è come una pioggerellina primaverile, accarezzerà e nutrirà gli uomini.
Forse non ci accorgeremo nemmeno quando accadrà tutto questo, ma sicuramente sentiremo quanto bene ci farà.
Un proverbio Tuareg recita: la pazienza è un albero, ha radici profonde e amare, ma i suoi frutti sono dolcissimi.
…E uscimmo a guardar le Stelle e fu bellissimo !

 

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