Giancarlo Galan non tornerà in carcere, ma sconterà agli arresti domiciliari fino a fine pena.
L’ex governatore della Regione Veneto resterà in detenzione domiciliare per motivi di salute fino al termine della pena.
Il Tribunale di sorveglianza di Padova ha così deciso, rigettando l’istanza di affidamento in prova ai servizi sociali, ma anche la richiesta della Procura generale di Venezia per far tornare Galan in carcere.
L’ex ministro deve scontare ancora quasi un anno della pena complessiva di due anni e dieci mesi che ha patteggiato per il reato di corruzione nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo del Mose. A giustificare il provvedimento del tribunale sono le condizioni di salute di Galan, affetto da alcune serie patologie croniche e, si legge nell’ordinanza, il risarcimento del danno avvenuto con la confisca di fatto concordata con lo stato di villa Rodella a Cinto Euganeo.
Villa Rodella, secondo i difensori, ha un valore di tre milioni e mezzo di euro, quindi superiore ai 2 milioni e mezzo di euro di ristoro allo Stato previsti nella sentenza di patteggiamento.
Galan attualmente si trova in una villa sui Colli Euganei di proprietà di un amico, dopo la confisca della sua casa, ora diventata dello Stato.
Stefania Beso
08/02/2016
(cod villarode)