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Edicole di Venezia, categoria in via di estinzione. Sparisce anche quella alla Giacinto Gallina

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Edicole di Venezia, categoria in via di estinzione. Sparisce quella in calle larga Giacinto Gallina a Cannaregio, vicina all’omonima scuola primaria, a pochi metri dall’ospedale Civile di Venezia.
Non è l’unica purtroppo, a Venezia in questi anni si sta infatti assistendo ad una “moria” di edicole, anche storiche. E chi sopravvive deve appoggiarsi alla vendita di altri prodotti, giocattoli e souvenir.
In questo caso il chiosco verde, tipico delle edicole veneziane, è stato smontato e portato via dagli operai nei giorni scorsi, il 19 ottobre.
Una struttura storica, tanto che alcuni residenti della zona ne ricordano la presenza, narrata dai nonni, fin dalla prima guerra mondiale. Lo smantellamento segna la parola fine per il punto vendita di giornali che era chiuso da tempo e che aveva visto proprietari veneziani e, negli ultimi anni, gestori stranieri.
Era passata dal legno all’acciaio tra il 2002 e il 2003, sotto la proprietà di Marco Bianchini, veneziano che l’ha tenuta dal 1999 fino al 2005 prima di venderla ad altri proprietari di Burano. E prima ancora di Bianchini,

la proprietaria era una veneziana che l’ha gestita per circa 50 anni e che tutti i residenti conoscevano come “La signora Maria”.
Erano altri tempi, ricorda Bianchini, i giornali vendevano bene anche se la vita dell’edicolante non era semplice: alzatacce all’alba, intemperie e acqua alta, qualche vandalismo notturno.
La vicinanza con l’ospedale Civile faceva sì che all’epoca si potessero portare i giornali nei reparti per venderli ai pazienti.
Cambiare la struttura degli anni ’50 e trasformare la storica edicola verde dal legno all’acciaio, ricorda Bianchini, era costato ben

50 mila euro: una spesa all’epoca sostenuta per metà dal proprietario dell’edicola e per metà dal Comune di Venezia, proprio per l’importanza che rivestivano le edicole con il loro servizio di vendita dei quotidiani.
“E’ una grande tristezza vedere lo smantellamento della mia ex edicola” commenta Bianchini che oggi vive a Mogliano (Treviso). Il calo delle vendite di giornali e riviste e l’aumento dei souvenir, commenta l’ex edicolante, riguarda l’avvento di internet ma soprattutto il calo dei residenti nel centro storico veneziano.
Il chiosco in calle Larga Giacinto Gallina è stato rimossa definitivamente e portato via, ma nel centro storico veneziano sono più d’una le edicole chiuse, ad esempio

quella vicino ai pontili Actv ai Giardini di Castello, dove l’ultimo gestore, di origini straniere, quest’anno non ha nemmeno mai riaperto.
Altre invece restano chiuse per diversi anni, come ad esempio il chiosco in Barbaria de le Tole, davanti alle ex ufficio delle Poste, che oggi si mostra completamente coperto di graffiti e di cui residenti e negozianti ricordano l’ultima apertura un paio d’anni fa. Lo stesso per l’edicola alla fine di via Garibaldi, chiusa da anni prima che il forte vento dell’estate 2017 sradicasse la struttura e la facesse rotolare per strada, fino al ponte.
Giorgia Pradolin

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