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Dà fuoco alla ex di 22 anni e lei lo perdona: ‘Non è stato lui’

Una fortuna, sottolineano dalla Procura, che lei sia rimasta viva: "è scampata alla morte soltanto perché, pur gravemente ustionata, è riuscita a liberarsi dei vestiti in fiamme e a chiedere soccorso"

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Tenta di dare fuoco alla ex di 22 anni e lei lo perdona: 'Non è stato lui'

Accusato di avere cosparso di benzina e avere dato fuoco alla sua ex donna, trova la più
strenua difesa nella vittima stessa che, ricoverata in ospedale, urla: ‘non è stato lui, hanno fermato un innocente’.

Eppure per la Procura di Messina non ci sono dubbi è stato l’ex di 25 anni, Alessio M., ad aggredire Ylenia, 22 anni, perché non riusciva ad accettare che lei lo avesse lasciato e si rifiutava di riallacciare la loro relazione.

Il giovane più volte aveva cercato inutilmente di convincerla a rimettersi insieme. Fino all’alba di ieri mattina quando, nell’ appartamento dove i due giovani avevano convissuto, nel popoloso rione Bordonaro di Messina, avrebbe messo in atto, secondo la ricostruzione della Procura, una terribile vendetta: l’avrebbe gettata a terra ed in pochi istanti l’avrebbe cosparsa di liquido infiammabile, verosimilmente benzina che aveva portato con sé, dandole poi fuoco con un accendino e fuggendo subito dopo.

Una fortuna, sottolineano dalla Procura, che lei sia rimasta viva: “è scampata alla morte soltanto perché, pur gravemente ustionata, è riuscita a liberarsi dei vestiti in fiamme e a chiedere soccorso”, e grazie anche “al pronto intervento dei vicini di casa e del 118”.

La giovane è ricoverata, con la prognosi riservata per ustioni nel 13% del corpo, ma non in pericolo di vita, nel Policlinico universitario e dalla stanza del reparto urla l’innocenza del suo ex fidanzato. Ha chiesto di essere sentita dalla polizia e alla squadra mobile ha detto: “non so chi è stato, ma non è stato lui”. Ma investigatori e magistrati non le credono. Perché, spiegano, tutti gli indizi emersi dalle indagini, che non si sono avvalse della dichiarazioni della vittima, portano a lui.

Dalla Procura di Messina si osserva che “la ricostruzione dei fatti è stata possibile grazie al minuzioso lavoro della polizia che in tempi brevissimi ha proceduto all’escussione di parenti, medici e vicini di casa compresi, e al sopralluogo nella casa della vittima, effettuato dalla Polizia Scientifica, raccogliendo numerosi elementi”.

E la ‘difesa’ dell’indagato da parte della vittima è considerata figlia della diffusione della notizia, che avrebbe spaventato e confuso la ragazza. Del resto, si rileva, lei non aveva mai presentato alcuna denuncia per eventuali fatti pregressi.

Il 25enne, sottolineano dalla Questura, sentendosi braccato si è costituito accompagnato dal suo legale. Di fronte al sostituto procuratore Antonella Fradà, che con il procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci coordina l’inchiesta, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Attualmente è in stato di fermo con l’accusa di tentativo d’omicidio premeditato, ed è detenuto in custodia nella casa circondariale di Gazzi in attesa della decisione del Gip sulla richiesta di convalida.

Davanti alla camera sterile la mamma di Ylenia, Anna Giorgio, non riesce a darsi pace e ‘smentisce’ in qualche modo la tesi a ‘difesa’: “Ho parlato con mia figlia, mi ha detto che non si aspettava un gesto del genere. Neanche io. Certo c’erano state incomprensioni, litigi, ma niente può giustificare un atto così bestiale. I primi tempi in cui si erano conosciuti – ricostruisce – Ylenia e Alessio erano felici. Mia figlia mi ha detto ‘ho conosciuto un bravo ragazzo’. Poi invece si è rivelato geloso e possessivo. E’ stato per questo motivo che Ylenia ha deciso di troncare la relazione”.

Ylenia è descritta da parenti e amici come una ragazza solare e molto allegra. Uno stato d’animo che si era incrinato negli ultimi mesi, dopo i continui litigi con Alessio e la decisione di interrompere quella relazione così travagliata. “Lui continuava a tempestarla di telefonate – racconta un vicino di casa – a volte la implorava, altre la minacciava per tornare insieme, ma Ylenia ha resistito”. Fino all’alba di ieri.

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