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Covid, Zaia: “La vita è normale ma in 48 ore 198 ricoveri perché non respiravano”

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Covid: Luca Zaia, governatore regionale, ha riassunto oggi la situazione in Veneto in maniera concisa e rappresentativa: “La vita è normale ma in 48 ore abbiamo avuto 198 ricoveri”. Non c’è emergenza, per quanto riguarda le strutture sanitarie, ma bisogna “evitare di contagiarsi”.
L’occasione per avere l’aggiornamento sull’andamento del Covid nella nostra regione è il consueto punto stampa quotidiano. “Fuori la vita è normale, ma in verità 198 persone nelle ultime 48 ore hanno dovuto suonare il campanello al pronto soccorso perché non riuscivano a respirare”.
“Di fronte a questi numeri – ha aggiunto Zaia – è inutile fare previsioni, bisogna evitare di contagiarsi, adottare quel minimo di regole che impediscono al virus di passare. Spero che le restrizioni non siano da reiterare, e che finita Pasqua si possa vedere la luce in fondo al tunnel. Nel frattempo l’importante è non finire in ospedale”.

Le previsioni attuali, come ovvio, non permettono disattenzioni: “I nostri modelli ci dicono che prima di fine marzo si potrebbero oltrepassare oltre 300 prese in carico nelle terapie intensive. Sembra la replica di marzo dello scorso anno” ha detto ancora il presidente del veneto Luca Zaia. “I nostri modelli di proiezione – ha aggiunto – indicano che fino a fine marzo ci sarà la parte più impegnativa. Speriamo che ci aiuti la buona stagione e la campagna vaccinale, anche quella già fatta”, ha concluso.
Ovviamente è proprio l’argomento del vaccino il più pregnante di queste ore: “Per noi AstraZeneca pesa la metà sul totale dei vaccini. Spero che le autorità regolatrici e di controllo, e intendo Ministero e Aifa, pretendano e facciano estrema chiarezza immediata sui casi”.
“A tutt’oggi – ha ribadito – sembra che non vi siano correlazioni tra vaccini e casi. Nel dato veneto, a fronte di migliaia di vaccinazioni non abbiamo avuto segnalazioni di gravi quadri clinici. Avendo vaccinazioni di massa così importanti, statisticamente ci possono essere casi di esordio di patologie e mortalità, che possono essere dissociati, per casualità, ma il magistrato con i suoi tecnici dovrà accertare se c’è o no correlazione. Fondamentale per noi è riavere autorizzate le vaccinazioni” ha confermato il presidente.

Lo stop di AstraZeneca, infatti, sta “costando” alla lotta al Covid in Veneto un grande rallentamento sull’obiettivo dell’immunità di gregge. “Con la sospensione di AstraZeneca perdiamo 10 mila vaccinati al giorno”, sottolinea Zaia. “Ieri – ha aggiunto – abbiamo fatto 11.942 vaccini, è una grande performance, ma prima della sospensione eravamo arrivati a 17 mila. Abbiamo dato alle nostre strutture un target di 50 mila vaccinazioni al giorno, la macchina vaccinale programmata impiegherà a regime 1.300 persone per tutto il processo, dall’accoglienza all’iniezione. Se ampliamo ai medici di base sarebbero altri 30 mila vaccini, e aggiungiamo il welfare aziendale. Ma se non abbiamo vaccini – ha concluso Zaia – ne veniamo fuori troppo tardi”.

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