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Coronavirus, caos migranti nel Centro: aggrediti medico e infermiera. In Veneto numeri in aumento

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Coronavirus, caos migranti nel Centro: aggrediti medico e infermiera. In Veneto numeri in aumento

Coronavirus: bollettino che inizia oggi descrivendo atti di violenza. Quelli del caos che si è creato attorno alla quarantena prevista per i 130 positivi (ieri diventati 136) su 350 presenti (330 ospiti e 20 operatori).
Teatro dei misfatti quella caserma Serena di Casier (Treviso) che dovrebbe essere regno di civiltà dato che si occupa di accogliere persone in difficoltà.

Ieri un altro gruppetto di migranti, tra cui pare spiccare un 27enne del Gambia per frequenti “esuberanze”, ha vivacemente protestato strattonando il medico e l’infermiera per poi accanirsi contro computer, stampanti e tutto ciò che arrivava a portata di mano.
Sono prontamente intervenuti agenti in tenuta antisommossa e il bel tomo ha reagito brandendo due sbarre di ferro verso i poliziotti che lo hanno comunque bloccato e arrestato.

La caserma Serena di Casier era già stata oggetto di proteste da parte di alcuni migranti (tra cui quasi certamente lo stesso soggetto) un paio di giorni fa quando, alla notizia della quarantena obbligatoria, era stata devastata l’infermeria del Centro. In molti si chiedono oggi se ha ancora un senso un’accoglienza così.

CASA DI RIPOSO DI MESTRE
Antica scuola dei Battuti: sono arrivati a 22 i casi di positività al coronavirus, si tratta di 16 ospiti e 6 operatori in isolamento a casa. Tre persone sono state ricoverate in ospedale.
Le indagini dell’Ulss hanno permesso di identificare le persone (due contemporaneamente) che probabilmente hanno fatto entrare il virus in una struttura in cui non si era mai visto, nemmeno nei giorni di crisi peggiore.
Si tratterebbe di due operatori: una signora ucraina e una signora del bangladesh.
Non è ancora chiaro se si tratta di dipendenti diretti della casa di riposo, o se invece appartenenti ad una cooperativa esterna, o se si tratta infine di assistenti “private” di degenti.

VENETO
La nostra regione spicca come curva dei contagi. I nuovi casi, relativi essenzialmente a focolai localizzati, si registrano soprattutto in Emilia Romagna (+56), Lombardia (+55) e Veneto con un +46 alle ore 17 di sabato rispetto al confronto con le ore 17 di venerdi.
Erano stati segnalati ben 28 nuovi casi nella sola mattinata. 28 nuovi casi di positivita’ dalle 17 di venerdì alle 10 di sabato mattina. Sono dati diffusi dalla Regione Veneto.
I casi complessivi di contagio sono 20.166 dall’inizio dell’epidemia. Il numero totale delle vittime e’ pari a 2.075, tra ospedali e case di riposo.

SITUAZIONE GENERALE
295 i nuovi malati da Covid finiti nel bollettino giornaliero del ministero della Salute a fronte del dato precedente, che era di 379.
Cinque vittime in un giorno, che fanno salire il bilancio a 35.146 deceduti.
Con i continui episodi di nuovi focolai resta alta l’attenzione: gli ultimi si sono verificati al Sud, nelle province di Napoli e di Foggia. In quest’ultima zona, una coppia avrebbe infettato alcuni parenti dopo una festa di 18 anni. Anche per questo resta costante l’attività di monitoraggio.
Le uniche regioni senza nuovi contagi sono Valle d’Aosta e Basilicata, oltre al territorio della Provincia Autonoma di Trento.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 43 (+2).
Calano i ricoverati con sintomi (-11), che sono ora 705.
Le persone in isolamento domiciliare sono 11.709 (+44), gli attualmente positivi 12.457 (+35).

Tra gli ultimi riscontri positivi c’è ora anche un bambino di 14 giorni, ricoverato all’ospedale di Perugia e poi trasferito a Terni ma che non presenta al momento sintomi particolari. Con il piccolo – che nei giorni scorsi ha avuto un po’ di febbre ora passata – si trova la madre, anche lei positiva ma asintomatica. Entrambi, originari di un Paese extraeuropeo, sono in isolamento.

Intanto i cluster continuano a diffondersi. Un’impennata di contagi è stata registrata in tutta l’area flegrea, nel Napoletano, negli ultimi venti giorni. Sono dodici i casi nella zona e c’è particolare preoccupazione per la positività riscontrata ad un medico-dentista con un ambulatorio in un popoloso quartiere di Pozzuoli. Lo studio medico è stato chiuso tempestivamente e il professionista si è attivato per rintracciare i pazienti, un centinaio circa, con cui è venuto a contatto ed indirizzarli per i controlli del caso.

Undici casi positivi al virus Covid-19 sarebbero stati registrati a Cerignola, in provincia di Foggia. Si tratterebbe di due micro focolai che si riferiscono a due gruppi familiari collegati tra loro e tra i positivi anche un infermiere in servizio all’ospedale Giuseppe Tatarella della cittadina. La catena dei contagi sarebbe partita da una donna che aveva inizialmente manifestato una bronchite e che, a sua volta, avrebbe contagiato il marito, l’infermiere. Pare che la coppia abbia partecipato ad una festa di compleanno per i 18 anni della figlia: qui sarebbero state contagiate altre sette persone, tutte della famiglia. Gli altri due casi positivi rientrano, invece, nel secondo focolaio. Sugli undici contagiati, nove sarebbero asintomatici. Decine le persone sotto osservazione a Cerignola.

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