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Coronavirus: “Assembramenti anche a Venezia come niente fosse”. Lettere al giornale

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Coronavirus: "Assembramenti anche a Venezia come niente fosse". Lettere al giornale

Coronavirus: “Assembramenti anche a Venezia”.
Gentile cronista, anche oggi è tutto come se niente fosse. Ma di cosa stiamo parlando?
Oggi mi trovavo a passare nel pomeriggio nella zona dell’università linguistica e del liceo Marco Polo.

Ebbene nelle immediate vicinanze del Ponte di San Trovaso un evidente assembramento di giovani radunati per il rito dell’aperitivo.
Virus? Ma di cosa stiamo parlando?
In tutto, tra le decine di ragazzi

presenti, non sono riuscita a contare più di quattro di loro che parlavano con la mascherina addosso. Tutti gli altri: abbassata sul collo nel migliore dei casi, ma la maggior parte nemmeno legata al braccio.

Allora io mi chiedo: da giorni si parla dei pericoli del Covid (per quanto oggi faccia fortunatamente meno morti), di ricoveri, di posti letto che prima o dopo finiranno, di lockdown, di Conte, di Zaia, ma, dico io, il nostro senso di responsabilità dov’è?

E i controlli, tanto annunciati e auspicati, dove sono?
Da quanto mi dicono a Santa Margherita la situazione è simile e di Fondamenta Cannaregio ho visto le foto. Per non parlare della via Garibaldi, a Castello, che amici lì residenti hanno definito una discoteca a cielo aperto la sera, con alcolici e amplificatori musicali in orari notturni.
Ma di cosa stiamo parlando?
Siamo noi, alla fine

che ci meritiamo tutto quello che ci sta capitando. Se non si può fare affidamento sul senso di responsabilità dei ragazzi perché troppo giovani servono interventi dissuasori come deterrente. Il sistema di giustizia che regola la nostra civiltà si basa proprio su questo: norme-inosservanza-sanzioni.

Possibile che con tutti i discorsi che si sentono fare ogni giorno ad ogni minuto ovunque su Covid e coronavirus, l’unica cosa che sembra contare davvero è che i bar stiano aperti affinché possano guadagnare? Ma che si dia loro un indennizzo risarcitorio e che si spieghi ai clienti che si può vivere anche senza andare a bere per bar!

Grazie,
Elena Corazza
Venezia

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4 persone hanno commentato. La discussione è aperta...

  1. Ma come si fa a permettere di fare organizzare feste paesane, vedi la sagra di Fossó VE, quella di Dolo VE, e ora scorgo i cartelloni che ricordano che tra qualche giorno ci sarà la fiera a Padova.
    Ma il famoso paladino del veneto colui che ci ha salvato dove si trova, forse é in vacanza

  2. Anche io ho scritto al comune di Venezia segnalando la situazione tra Campo San Pantalon e Campo Santa Margherita, nessuno con la mascherina, una bolgia che non si riusciva a passare e zero controlli: ovviamente il comune non mi ha mai risposto…

    • Ma proprio non avete una vita! Provo pena per voi che state a guardare i cattivi comportamenti degli altri, pensate ai vostri comportamenti e state sereni, la vita è una e ce ne stanno privando in ogni modo possibile, l’uomo è un animale da branco ha bisogno del contatto della famiglia, degli amici, del lavoro, non sa e non può vivere isolato e questa situazione è sfuggita di mano, le persone come voi secondo me sono malate di protagonismo, tristi, sole e affette dalla comune psicopatia di cui in molti sono affetti a causa di questo virus con effetti amplificati da un governo incompetente!

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