Coro di campane. Concerto di speranza a Mezzogiorno di Domenica delle Palme quale momento di comunione e segno di speranza, ma anche di saluto per le vittime.
In questi giorni difficili di quarantena, imposta dall’emergenza coronavirus, un significativo evento ha caratterizzato a Gioi, piccolo paese, con poche anime, del Cilento collinare, il mezzogiorno della Domenica delle Palme, che ha aperto il cuore alla speranza che tutto torni nella normalità in tempi brevi:
“il Coro di campane” delle tre chiese, che ha squarciato il silenzio imperante nel paese a seguito della quarantena.
Dall’alto dei tre campanili di S. Eustachio, di S. Nicola, di S. Francesco che svettano a fianco delle omonime chiese le campane all’unisono a mezzogiorno hanno rilasciato i loro meravigliosi rintocchi di suoni. A S. Francesco la campana è suonata ancora a mano con la fune dal maestro campanaro Michele re’ Pagliera, secondo tradizione, rispetto alle campane degli altri due campanili azionate elettricamente.
Ogni casa del paese è diventata punto di ascolto.
La sovrapposizione di suoni ha creato un gran “Coro di Campane”, quale anelito di speranza in questi giorni difficili.
Si è rinnovato un evento, che i nostri avi organizzavano nei momenti di necessità e di pericolo, come quello attuale, quale attestato di fede e di preghiera per implorare l’intervento divino volto a risolvere la calamità della pandemia in atto presto e in bene.
E di questo intervento si ha bisogno ora… perciò il Coro di campane!
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